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CONVERSAZIONI

 

CON  DIO

 

 

Un  dialogo  fuori  del  comune:

 

Libro  secondo

 

 

 

 

NEALE  DONALD  WALSCH

 

 

 

 

1997

 

2010

 

 

 

www.angelo-luce.it

 

www.angels-heaven.org

 

 

 

 


INDICE

 

(*)

RINGRAZIAMENTI

(**)

INTRODUZIONE

(1)

1

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3

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5

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19

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(21)

CONCLUSIONE

 

 

 

 


(*)

 

RINGRAZIAMENTI

 

 

Desidero nuovamente porre in cima alla lista dei ringraziamenti Ciò che È Tutte le Cose e Fonte di Tutte le Cose, quindi anche di questo libro.

 

Alcuni lo chiamano Dio, come faccio anch’io, ma in realtà non importa quale nome usiamo: è sempre stata e sempre sarà La Fonte, per l’eternità.

 

In secondo luogo voglio ringraziare i miei meravigliosi genitori, attraverso i quali è fluita dentro di me la vita di Dio, oltre a una quantità di eventi importanti.

 

Mia madre e mio padre formavano un’ottima squadra.

 

Tra loro si chiamavano “Peste” e “Veleno”; mamma diceva che papà era una peste, e lui ribatteva che la mamma era un veleno cui non poteva resistere.

 

Mia madre Anne era una persona straordinaria: una donna con una compassione e una comprensione profonde, una quieta e infinita capacità di perdonare e di dare, una pazienza inesauribile, una saggezza dolce e una fede in Dio così salda che poco prima della sua morte il giovane sacerdote che le diede l’estrema unzione venne da me e sussurrò ammirato: “Mio Dio, era lei a confortare me”. Il più grande omaggio che possa rendere a mia madre è dire che non ne fui sorpreso.

 

Mio padre Alex non era una persona molto gentile. Era spavaldo, rude, e poteva essere caustico addirittura in modo imbarazzante. Molti dicono che spesso era anche crudele, soprattutto con mia madre. Io non voglio giudicarlo. Mia madre non lo condannò mai, e anzi lo elogiò sempre, anche in punto di morte, e non mi sarebbe di alcuna utilità ignorare il suo esempio. Inoltre, papà aveva anche molti lati positivi, che la mamma non mancò mai di cogliere. Tra questi c’erano la fede saldissima nell’indomabilità dello spirito umano e la chiara consapevolezza che le condizioni sfavorevoli non possono essere modificate lamentandosi, ma solo agendo. Lui mi ha insegnato che posso riuscire in tutto quello che voglio. Era un uomo sul quale la famiglia poteva contare in qualsiasi momento, la personificazione della lealtà, e non stava mai a guardare passivamente gli eventi. Prendeva sempre posizione, e rifiutò per tutta la vita di accettare un “no” come risposta. Nelle circostanze più spinose il suo mantra era: “Ah, è facilissimo”. Ho usato quel mantra in ogni momento arduo della vita e ha sempre funzionato. La cosa non mi ha affatto sorpreso, il che è il più grande omaggio che possa rendere a mio padre.

 

I miei genitori, ciascuno con il proprio esempio, mi hanno insegnato ad avere fiducia in me stesso e ad amare incondizionatamente gli altri.

 

Nel volume precedente ho ringraziato altri membri della mia famiglia e della mia cerchia di amici che hanno dato (e continuano a dare) un enorme contributo alla mia esistenza.

 

Ora vorrei aggiungere al gruppo due persone speciali che sono entrate nella mia vita dopo la pubblicazione dei primo libro, producendo su di me un’impressione straordinaria.

 

Si tratta del dottor Leo Bush e di sua moglie Letha, che mi hanno dimostrato come sia possibile trovare le più alte ricompense nei momenti in cui ci si occupa con altruismo, amore e fede della famiglia e delle persone care, degli amici, dei bisognosi. Sto imparando molto da loro.

 

Vorrei esprimere la mia gratitudine anche agli altri insegnanti che ho avuto, angeli inviati da Dio per portarmi dei messaggi di cui ora ho compreso l’importanza.

 

Alcuni di loro mi hanno toccato personalmente, altri da lontano, altri ancora da un punto della Matrice cosi distante che non sanno neppure (coscientemente) della mia esistenza.

 

Ciò nonostante, la mia anima ha ricevuto la loro energia.

 

Si tratta di filosofi, leader, opinionisti, scrittori e compagni di strada lungo il Cammino, il cui contributo alla Coscienza Collettiva ha creato un tesoro di saggezza che proviene dalla mente di Dio, quindi la costituisce.

 

Da questa Fonte è arrivato anche questo libro, che è il compendio di tutto ciò che so, che ho imparato, testimoniato, vissuto e compreso, e ora è accessibile a tutti attraverso una trilogia di cui il presente scritto è il secondo volume.

 

In verità, nell’Universo non ci sono nuove idee, ma solo riformulazioni della Verità Eterna. Desidero inoltre ringraziare: Ken Keyes Jr., le cui intuizioni hanno illuminato migliaia di vite, compresa la mia. Ora ha compiuto la sua missione ed è tornato a Casa.

 

Il dottor Robert Mueller, il cui impegno per la pace nel mondo ha portato per oltre mezzo secolo nuove speranze per il Pianeta.

 

Dolly Parton, la cui musica e il cui sorriso hanno benedetto un’intera nazione e rallegrato il mio cuore anche nei momenti in cui pensavo che nulla potesse farlo. Questa è vera magia.

 

Terry Cole-Whittaker, la cui saggezza, intuizione e gioia di vivere, oltre all’onestà assoluta, sono state per me un esempio e un termine di paragone fin dal giorno in cui l’ho incontrata.

 

Migliaia di persone si sono arricchite spiritualmente grazie a lei

Neil Diamond, la cui arte proviene dall’anima e ha raggiunto le profondità della mia, nonché quella di un’intera generazione.

 

Il suo talento e la generosità con cui lo ha donato sono incredibili

Thea Alexander, che con i suoi scritti mi ha fatto comprendere la possibilità di esprimere l’affetto senza limitazioni, senza ferire, senza secondi fini, gelosia e pretese. Thea Alexander ha riacceso nel mondo lo spirito dell’amore infinito, rendendo nuovamente puro, bello e innocente il desiderio naturale della celebrazione sessuale.

 

Per lo stesso motivo grazie a Robert Rimmer Warren Spahn, il quale mi ha insegnato che per eccellere in ogni campo bisogna mirare agli obiettivi più alti e non perderli mai di vista, chiedendo il massimo a se stessi, anche quando nessuno se ne accorge (anzi, soprattutto allora). Uno sportivo eccezionale, un eroe sul campo e nella vita, che non ha mai abbandonato il suo impegno a eccellere, a qualsiasi costo.

 

Jimmy Carter, che continua coraggiosamente a occuparsi di politica internazionale non da uomo politico ma da persona di cuore, che riconosce la giustezza della Legge Suprema.

 

Una boccata d’aria fresca che questo mondo stantio non ha saputo riconoscere.

 

Shirley MacLaine, per avere dimostrato che intelligenza e spettacolo non si escludono a vicenda, e che possiamo elevarci al di sopra della banalità. Shirley MacLaine è convinta che possiamo parlare anche delle grandi questioni, e non solo di quelle piccole, lotta per innalzare il livello dei nostri discorsi, quindi della nostra coscienza, e usa in modo costruttivo la sua enorme influenza sul mercato delle idee.

 

Un grazie per la stessa ragione a: Oprah Winfrey, Steven Spielberg, George Lucas, Ron Howard e Hugh Downs.

 

E a Gene Roddenberry, il cui spirito ora può udirmi e sorride, perché lui è stato la guida per molto tempo: ha accettato la sfida, arrivando all’ultima frontiera, “là dove nessuno è mai giunto prima”.

 

Queste persone sono tesori, e lo siamo anche noi.

 

Ma a differenza di altri, loro hanno scelto di donare totalmente le ricchezze che hanno dentro.

 

Si sono esposti, hanno rischiato tutto, perdendo la privacy e mettendo sottosopra il loro mondo per potersi offrire come veramente sono.

 

Non sapevano se il loro regalo sarebbe stato accettato, ma lo hanno offerto ugualmente.

 

Li ringrazio per questo.

 

Grazie a tutti voi.

 

Avete reso la mia vita più ricca.

 

 

 

 

 

 

 

 

A

Samantha, Tara-Jenelle, Nicholas, Travis, Karus,

Tristan, Devon, Dustin, Dylan

Mi avete dato molto più di quanto io abbia dato a voi.

Non sono stato il padre che speravo di essere.

Ma aspettate. Non abbiamo ancora finito.

I lavori sono ancora in corso

 

 

 

 


(**)

 

INTRODUZIONE

 

 

Questo è un documento straordinario. È un messaggio di Dio, nel quale Dio stesso offre una rivoluzione sociale, sessuale, scolastica, politica, economica e teologica di portata planetaria che non abbiamo mai visto e neppure osato immaginare, se non di rado. Questa proposta parte dai nostri desideri di abitanti del Pianeta.

 

Abbiamo dichiarato che vorremmo creare una vita migliore per tutti, elevare la nostra coscienza, creare un mondo nuovo.

 

Dio non ci condanna, qualunque cosa decidiamo, ma se scegliamo questa, ci mostrerà la via. Non ci costringerà, in ogni modo, ad accettare i Suoi consigli, né ora né mai.

 

Le parole di questo libro sono per me allo stesso tempo accattivanti, fastidiose, provocatorie, rincuoranti.

 

Accattivanti perché mi lasciano senza fiato per la loro vasta portata, fastidiose perché mi mettono davanti a me stesso in modo inquietante, provocatorie perché mi presentano una sfida che nessuno mi aveva mai proposto prima, quella di diventare migliore e più grande, di essere la Fonte di un mondo in cui la rabbia, la gelosia, i problemi sessuali, le disparità economiche, l’ineguaglianza sociale, la segretezza politica e i giochi di potere non faranno più parte delle esperienze umane. Rincuoranti perché sostengono la speranza che tutto ciò sia possibile.

 

Possiamo davvero costruire un mondo così?

 

Dio dice di sì, e aggiunge che per riuscirci dobbiamo soltanto sceglierlo.

 

Questo libro è davvero un dialogo con Dio; è il secondo di una trilogia, e riporta una conversazione con la Divinità che continua da oltre cinque anni.

 

Forse non crederete che si tratti davvero della parola di Dio. Non importa; ciò che conta è che questo materiale abbia un valore, porti una maggiore comprensione, un risveglio, riaccenda i desideri o stimoli utili ai cambiamenti nella nostra vita quotidiana.

 

Dio sa che qualcosa “deve” cambiare; non possiamo andare avanti in questo modo.

 

Il primo volume della trilogia Conversazioni con Dio si occupava di molti problemi personali, e cambiò la mia vita. Cambiò una quantità di vite.

 

In poche settimane divenne un best-seller e a un anno dall’uscita vendeva 12.000 copie al mese.

 

Ovviamente, l’“autore” dei libro era piuttosto famoso, e ciò ha reso il volume così interessante e influente.

 

Sono profondamente grato di essere parte di questo processo attraverso il quale alcune grandi verità vengono ricordate da migliaia di persone.

 

All’inizio ero terribilmente spaventato; la gente avrebbe potuto credermi pazzo, in preda al delirio di onnipotenza, oppure avrebbe potuto decidere di mettere in pratica i miei consigli.

 

Perché questo mi intimoriva?

 

Semplice: sapevo che tutto ciò che avevo scritto poteva anche essere sbagliato.

 

Poi cominciarono ad arrivare le lettere, da tutto il mondo.

 

E allora seppi, sentii dentro di me che era giusto, era esattamente ciò che tutti avevano bisogno di sentire!

 

Ora è arrivato il momento di pubblicare il secondo volume, e mi rendo conto di essere di nuovo spaventato.

 

Qui si affrontano aspetti che travalicano la vita individuale e si propongono considerazioni geopolitiche di portata mondiale; credo pertanto che questo libro contenga una quantità di idee con cui il lettore medio non sarà d’accordo.

 

Temo che non vi piacerà ciò che leggerete, ho paura di sollevare un vespaio, di provocare una tempesta.

 

E, ancora una volta, che tutto ciò che ho scritto sia sbagliato. Certo, ormai non dovrei più avere paura.

 

Non ho forse letto anch’io il primo volume?

 

Eppure... ecco di nuovo la mia umanità.

 

Nel rendere pubbliche queste trascrizioni il mio obiettivo non è scuotere le persone, ma soltanto comunicare a voi ciò che Dio ha detto a me, in risposta alle mie domande.

 

Gli ho assicurato che l’avrei fatto, e non posso infrangere la promessa.

Neanche voi potete farlo.

 

Avete sicuramente deciso di permettere che tutte le vostre idee e convinzioni siano messe in discussione.

 

Avete preso l’impegno profondo di crescere.

 

Solo chi ha fatto questa promessa può avere scelto questo libro. Affrontiamo insieme questa avventura.

 

Non c’è nulla da temere, basta restare fedeli a ciò che siamo: dei messaggeri. Se non lo fossimo, io non avrei scritto questo libro e voi non lo stareste leggendo. Siamo messaggeri, e abbiamo un lavoro da portare a termine.

 

Prima di tutto dobbiamo assicurarci di avere compreso chiaramente il messaggio divino, poi dobbiamo integrarlo nella nostra vita quotidiana, infine dobbiamo trasmetterlo agli altri con il nostro esempio.

 

Questo libro non è piacevole come il primo, che era l’abbraccio amorevole di Dio; è quasi come uno strattone, anche se ugualmente affettuoso, una sveglia, una sfida a passare allo stadio successivo.

 

C’è sempre un grado superiore.

 

La vostra anima è venuta sulla Terra per fare le esperienze più ricche, non quelle più povere; per questo non vuole lasciarvi riposare.

 

La scelta è sempre vostra, ma l’anima farà in modo che non diventiate mai compiacenti o troppo soddisfatti di voi stessi, e non vi lascerà sprofondare nell’apatia. Ci sono troppe cose da cambiare nel mondo, e c’è sempre un’altra montagna da scalare, una nuova frontiera da esplorare, una nuova paura da vincere. Per queste ragioni il libro può essere meno piacevole dei precedente.

 

Se vi sentite sconfortati, restate con il vostro sconforto, aggrappatevi alla barca quando comincia a rollare. Ma poi, vivete secondo un nuovo paradigma. O meglio, contribuite a crearne uno nuovo, attraverso l’esempio e la meraviglia della vita che avete già vissuto.

 

 

 

 


(1)

 

1

 

 

Grazie per essere qui. Certo, avevate un appuntamento, ma avreste potuto anche non venire. Invece siete arrivati, nell’ora e nel luogo convenuti. Grazie.

 

Forse avete agito inconsciamente, senza neppure sapere che cosa stavate facendo e perché. In tal caso, una piccola spiegazione può essere d’aiuto.

 

Questo libro è arrivato nelle vostre mani proprio al momento giusto. Ora forse non ve ne rendete conto, ma quando lo avrete terminato ne sarete assolutamente sicuri.

 

Tutto accade secondo un ordine, e l’arrivo di questo volume nella vostra vita non fa eccezione. Questo libro è un contatto reale con Dio. Dio converserà con voi attraverso me.

 

Qualche anno fa non avrei detto una cosa simile, la dico adesso perché ho già avuto un dialogo con Dio, e so che non solo è possibile, ma avviene continuamente.

 

Dovete capire che in parte siete stati voi stessi a fare sì che ciò accadesse. Noi siamo la causa degli eventi della nostra vita, e siamo i co-creatori, insieme con il Grande Creatore, delle circostanze che li producono.

 

La prima volta che ho parlato con Dio a nome vostro è stata nel 1992-’93.

 

Gli avevo scritto una lettera rabbiosa, chiedendo perché la mia vita era diventata un monumento alla lotta e al fallimento. Stava andando tutto a rotoli, dalle relazioni sentimentali al lavoro, dal rapporto con i miei figli alla salute.

 

Nella mia missiva domandavo le ragioni di tutto questo, e che cosa potevo fare per migliorare la mia esistenza.

 

Con mio grande stupore, ricevetti una risposta, che è diventata un libro: Conversazioni con Dio.

 

Forse ne avete sentito parlare, o magari l’avete letto, quindi non avete bisogno di ulteriori preamboli. Se invece non lo conoscete, spero che accada presto, perché spiega nei particolari com’è iniziato tutto questo e risponde a molte domande sulla nostra vita personale: denaro, amore, sesso, Dio, salute e malattia, cibo, relazioni sociali, il “lavoro giusto” e molti altri aspetti dell’esistenza quotidiana, di cui il presente volume non si occupa.

 

Il processo con cui mi “arrivano” le informazioni è semplicissimo: scrivo su un foglio una domanda qualsiasi, di solito la prima che mi viene in mente. Appena l’ho messa nero su bianco, nella mia mente si forma la risposta, come se Qualcuno me la sussurrasse all’orecchio.

 

È come scrivere sotto dettatura.

 

Tutto il materiale contenuto nel libro è stato scritto nell’arco di un anno. Ve lo propongo così come mi è stato dato.

 

È la domenica di Pasqua e io sono qui, secondo le istruzioni ricevute. Ho la matita in mano, il blocco degli appunti sulla scrivania davanti a me e sono pronto a cominciare.

 

Devo dirvi che è stato Dio a chiedermi di essere qui Abbiamo un appuntamento; dobbiamo iniziare il secondo volume della trilogia di cui Lui, voi e io stiamo facendo un’esperienza comune. Non ho idea dei temi specifici che toccherà questo libro. Non ho un progetto, e non potrei averlo, perché non sono io a decidere, è Dio.

 

Il giorno di Pasqua di un anno fa, Dio cominciò a parlare con me.

 

So che può sembrare ridicolo, ma è proprio ciò che è successo.

 

Non molto tempo fa, quella conversazione si è interrotta.

 

Mi è stato detto di prendermi una pausa, e di tornare oggi per un altro “appuntamento”. Anche voi avete un appuntamento: oggi troveremo Dio insieme.

 

È il miglior modo, perché il primo passo verso la scoperta che non siamo separati da Lui consiste nel capire che non siamo separati dagli altri esseri umani. Finché non comprendiamo che tutti noi siamo Uno, non potremo sapere che anche noi e Dio siamo Uno. Dio non è mai separato da noi, e noi pensiamo soltanto di essere separati da Lui.

 

È un errore comune.

 

Crediamo anche di essere separati dagli altri. Ho scoperto che il modo più rapido per trovare Dio è trovare gli altri. Smettiamo di nasconderci dagli altri e da noi stessi! Il modo migliore per smettere di nascondersi è dire la verità, a tutti, sempre. Iniziate subito a dire la verità, e non fermatevi più.

 

Cominciate con il confessarvi quella su voi stessi. Poi ditevi la verità su qualcun altro, quindi dite la verità su voi stessi a un’altra persona. Continuate dicendo la verità su qualcun altro proprio a quel qualcun altro, e infine ditela a tutti su ogni cosa. Questi sono i Cinque Stadi del Dire la Verità, e rappresentano il sentiero verso la libertà.

 

La verità vi renderà liberi. Questo libro parla della verità. Non della mia, ma di quella di Dio.

 

Suppongo che anche questo dialogo si svolgerà nello stesso modo: io farò le domande e Dio risponderà. Ma preferisco chiederlo direttamente a Lui.

 

Dio, andrà così?

 

 

Ne ero sicuro

 

Solo che in questo libro sarò Io a indicare alcuni temi, senza aspettare le tue domande.

 

Nell’altro volume, come sai bene, non l’ho fatto.

 

Già. Perché questo cambiamento?

 

Perché stai scrivendo questo libro su Mia richiesta. Per il primo volume avevi un programma. Ora invece non ne hai alcuno, a parte quello di fare la Mia Volontà.

 

Esatto. Ma come posso non fare la Tua volontà se la mia volontà è la Tua?

 

Questa è un’ottima domanda per iniziare il nostro dialogo.

 

Facciamo un passo indietro. In realtà io non ho mai detto che la Mia Volontà fosse la tua.

 

Certo che l’hai detto! Nel primo volume mi hai detto chiaramente: “La tua volontà è la Mia”.

 

È vero, ma non è la stessa cosa.

 

Davvero? Avrei giurato di sì

 

Dire: “La tua volontà è la Mia”, non è lo stesso che affermare “La Mia Volontà è la tua”. Se tu facessi sempre la Mia Volontà, anzi, se avessi fatto la Mia Volontà anche per un giorno soltanto, saresti già un Illuminato, e probabilmente ora non staresti scrivendo questo libro. In realtà, per lo più non sai neppure quale sia la Mia Volontà.

 

Allora perché non mi dici Tu qual è?

 

Lo faccio, ma tu non Mi senti. E quando Mi senti non ascolti. E quando ascolti, non credi a ciò che senti. E anche quando credi a ciò che senti, non segui le istruzioni.

 

Quindi, dire che la Mia volontà è la tua è impreciso. D’altra parte, è vero che la tua volontà è la Mia.

 

Primo, perché Io la conosco.

 

Secondo, perché l’accetto.

 

Terzo, perché la lodo.

 

Quarto, perché l’amo.

 

Quinto, perché la possiedo e la chiamo Mia.

 

Ciò significa che tu hai il libero arbitrio, e Io rendo Mia la tua volontà attraverso un amore incondizionato. Perché la Mia volontà sia la tua, Tu dovresti fare lo stesso. Ma in tutta la storia dell’umanità solo pochissimi l’hanno fatto in modo coerente, sempre. Altri l’hanno fatto quasi sempre. Moltissimi lo fanno di tanto in tanto, e praticamente chiunque lo ha fatto almeno una volta, anche se ci sono individui che non l’hanno fatto mai.

 

Io a quale categoria appartengo?

 

Che cosa importa? A quale categoria vuoi appartenere d’ora in poi?

 

Non è questa la domanda giusta?

 

Sì. E che cosa rispondi?

 

Mi piacerebbe essere nella prima categoria, e fare sempre la Tua Volontà.

 

È lodevole, auspicabile e forse impossibile.

 

Perché?

 

Perché devi ancora crescere molto prima di riuscirci. Eppure ti dico questo: potresti riuscirci, potresti diventare Dio in questo stesso istante, se scegliessi di farlo. La tua crescita non deve necessariamente richiedere molto tempo.

 

Allora perché finora è durata tanto?

 

Già, perché? Che cosa aspetti? Non crederai che sia Io a trattenerti.

 

No, so di essere io a farlo.

 

Bene. La chiarezza è il primo passo verso la padronanza del tuo destino.

 

E come posso arrivare alla padronanza totale?

 

Continua a leggere questo libro. Stiamo andando proprio in quella direzione.

 

 

 

 


(2)

 

2

 

 

Ma quanto ci vuole? Chi legge il libro crede che sia stato scritto di getto, non sa che più di venti settimane separano questo capitolo dal precedente, e che a volte i momenti di ispirazione arrivano a sei mesi di distanza l’uno dall’altro.

 

Quanto tempo sarà ancora necessario?

 

Bene, prendiamo il tempo come primo argomento. Iniziamo da qui.

 

D’accordo. Ma, già che ci siamo, perché a volte mi occorrono mesi per scrivere un solo paragrafo? Perché le Tue visite sono così distanziate?

 

Mio caro figlio, Io sono sempre con te, in ogni momento. Sei tu che non sempre te ne rendi conto.

 

Perché? Perché a volte non so che sei con me, se non sei mai lontano?

 

Perché la tua vita è assorbita da altre vicende. Diciamolo: negli ultimi cinque mesi sei stato molto occupato.

 

È vero, certo. Sono successe moltissime cose.

 

E quelle cose erano più importanti di Me.

 

Non intendevo dire questo.

 

Ti invito a esaminare le tue azioni. Sei stato molto preso dalla vita concreta, e hai prestato pochissima attenzione alla tua anima.

 

È stato un periodo difficile.

 

Proprio per questo avresti dovuto rendere partecipe anche l’anima. Con il Mio aiuto, tutto sarebbe stato molto più facile. Cerca di non perdere il contatto.

 

Ci provo, ma a volte mi perdo nei miei drammi, e allora, non so perché, non trovo più il tempo per Te. Non prego, non medito, e di sicuro non scrivo. Come posso smettere di comportarmi così?

 

Smetti di comportarti così.

 

Ho capito, ma come si fa?

 

Smetti di comportarti così smettendo di comportarti così.

 

Non è così semplice.

 

Lo è.

 

Vorrei che lo fosse.

 

Allora lo sarà, perché i tuoi desideri sono i Miei. Cerca di ricordarlo sempre, figlio prediletto: la tua volontà è la Mia.

 

Va bene. Allora desidero che questo libro sia finito entro marzo. Siamo a ottobre, e non desidero altre interruzioni di cinque mesi nei nostri dialoghi.

 

Così sia.

 

Bene.

 

A meno che non sia così.

 

È proprio necessario fare questi giochetti?

 

No. Ma finora è questo il modo in cui hai condotto la tua vita. Continui a cambiare idea.

 

Ricorda: l’esistenza è un continuo processo di creazione. Crei la tua realtà minuto per minuto. La decisione che prendi oggi spesso non è quella che prenderai domani.

 

Ma ecco un segreto di tutti i Maestri: continua a scegliere sempre la stessa cosa.

 

Sempre? Una volta non è abbastanza?

 

Sempre, finché non si manifesta nella tua realtà. Per alcune persone possono volerci anni, per altre, settimane. Per coloro che sono vicini a diventare Maestri, bastano giorni, ore, addirittura minuti. Per i Maestri, la creazione è istantanea. Quando vedrai diminuire la distanza tra Volere e Sperimentare, saprai di essere sulla strada per diventare un Maestro.

 

Hai detto: “La decisione che prendi oggi spesso non è quella che prenderai domani”. E allora? Stai dicendo che non dovremmo mai cambiare idea?

 

Cambiate idea ogni volta che volete. Ma ricordate che ogni cambiamento di idea produce un cambiamento di direzione nell’intero Universo.

 

Quando scegliete qualcosa, mettete in moto forze al di là della vostra comprensione. Tali forze e il processo da queste generato fanno parte della straordinaria rete di energie interattive che voi chiamate “vita” e che sono, in essenza, Me.

 

Quindi, ogni volta che cambio parere Ti complico le cose?

 

Nulla è difficile per Me. Ma puoi rendere le situazioni molto difficili per te stesso. Perciò prendi una decisione su ogni cosa e non deviare dal tuo proposito finché non l’hai manifestato nella tua realtà.

 

Rimani concentrato. Se scegli qualcosa, sceglila con tutta la tua forza, con tutto il cuore.

 

Non essere debole. Va’ avanti! Muoviti verso di lei. Sii deciso.

 

In altre parole, non devo accettare un “no” come sposta.

 

Esatto.

 

E se un “no” fosse la risposta giusta? Forse ciò che vogliamo non è per noi. Se si tratta di qualcosa che non è nel nostro interesse non ce la concederai, non è così ?

 

No. Io vi “concederò” qualunque cosa chiediate, che sia “buona” o “cattiva” per voi.

 

Ma mi è stato insegnato che non si può avere sempre ciò che si desidera, che Dio ci dà solo ciò che è bene per noi.

 

Innanzi tutto, cerchiamo di chiarire il nostro rapporto. Io non vi “do” nulla, siete voi a produrre le cose. Nel primo volume ho spiegato nei particolari come fate.

 

In secondo luogo, Io non giudico ciò che chiedete. Non definisco nulla “buono” o “cattivo”, e voi dovreste fare altrettanto. Siete esseri creativi, fatti a immagine e somiglianza di Dio. Potete avere tutto ciò che scegliete, ma potete anche non avere tutto ciò che volete. Anzi, se volete fortemente una cosa, probabilmente non l’otterrete mai.

 

Lo so. L’hai spiegato nel primo volume. L’atto stesso di volere qualcosa la allontana da noi.

 

Sì. Ricordi perché?

 

Perché il pensiero è creativo, e il pensiero di volere è un’affermazione di fronte all’Universo, l’affermazione di una verità che poi l’Universo produce nella mia realtà.

 

Infatti, è così che funziona.

 

Se dici: “Voglio la tale cosa”, l’Universo risponde: “Va bene” , e ti dà esattamente quell’esperienza: l’esperienza di “volere” quella cosa.

 

Qualunque cosa tu metta dopo il pronome Io, diventa un comando creativo.

 

Il genio nella lampada (cioè Dio) esiste soltanto per obbedire. Io produco ciò che voi chiedete, e voi chiedete esattamente ciò che pensate, sentite e dite. È semplicissimo.

 

Scusa, allora potresti ripetermi perché impiego tanto tempo a creare la realtà che scelgo?

 

Per una quantità di ragioni. Perché non credi di poter avere ciò che hai scelto. Perché non sai che cosa scegliere. Perché continui a cercare di capire ciò che sarebbe “meglio” per te. Perché vuoi la garanzia anticipata che le tue scelte saranno “giuste”. E perché continui a cambiare idea!

 

Insomma, non dovrei cercare di capire ciò che è meglio per me?

 

“Meglio” è un termine relativo, che dipende da infinite variabili.

 

Questo rende le scelte molto difficili.

 

Ogni volta che prendi una decisione dovresti riflettere: “Questa decisione è un’affermazione di Ciò che Sono? È un annuncio di Ciò che Scelgo di Essere?”

 

Tutta la tua vita dovrebbe essere così. Anzi, “È” così.

 

Ma tu puoi far sì che quell’affermazione sia il risultato di una scelta oppure del caso. Una vita di scelte è una vita di azioni consapevoli. Una vita casuale è una vita di reazioni inconsapevoli.

 

Una reazione non è altro che un’azione compiuta in passato. Quando “re-agisci” non fai altro che valutare i dati ricevuti, cercare la stessa esperienza (o una molto simile) nei meandri della memoria, e agire nello stesso modo in cui hai agito quella volta. Questo è un lavoro della mente, e non dell’anima.

 

Quando perdi tempo a cercare di capire che cosa è “meglio” per te, non stai facendo altro che questo: perdere tempo. Agire dal punto di vista dell’anima, e non da quello mentale, è un gran risparmio di tempo. Le decisioni vengono prese in fretta, e le scelte sono attivate rapidamente, perché l’anima crea a partire dall’esperienza presente, senza la revisione, l’analisi e la critica delle esperienze passate.

 

Ricorda: l’anima crea, la mente reagisce. L’anima sa che la tua esperienza presente ti è stata inviata da Dio ancora prima che tu ne avessi coscienza. Prima che tu chieda, Io ti ho già risposto. Ogni “adesso” è un glorioso dono di Dio. Per questo si chiama “presente”.

 

L’anima cerca intuitivamente le circostanze perfette per guarire i pensieri sbagliati e portarti l’esperienza di Chi Sei Realmente.

 

Ciò accade perché l’anima capisce che tu e Io siamo Uno, anche se la mente nega questa verità e il corpo agisce in base a tale negazione.

 

Quindi, nei momenti in cui devi prendere grandi decisioni, esci dalla mente e cerca nell’anima. Se perdi tempo a cercare di capire che cosa sia “meglio” per te, le tue scelte saranno caute, le decisioni lentissime e il viaggio avverrà in un mare di aspettative, nel quale annegherai, se non starai molto attento.

 

Che risposta! Ma come faccio ad ascoltare l’anima? Come posso sapere che cosa sto ascoltando?

 

L’anima ti parla attraverso i sentimenti. Ascoltali. Seguili. Onorali.

 

Mi pare di essermi spesso cacciato nei guai proprio per onorare i miei sentimenti.

 

Il fatto è che sulla crescita hai apposto l’etichetta “guaio”, mentre definisci l’inerzia “sicurezza”.

 

Ti dico questo: i tuoi sentimenti non potranno mai metterti nei guai, perché sono la tua verità. Se vuoi vivere senza mai seguirli, filtrandoli sempre attraverso gli ingranaggi della mente, fa’ pure. Decidi basandoti su un’analisi razionale, ma non aspettarti gioia da questo, né la celebrazione di Chi Sei Realmente.

 

Ricorda: la vera celebrazione lascia da parte l’intelletto. Se ascolti la tua anima saprai che cosa è meglio per te. Quando crei un’esperienza basata sulla tua verità presente invece di reagire a un’esperienza fondata su una verità passata, produci un nuovo te stesso.

 

Perché ci vuole tanto tempo per creare la verità che hai scelto? Perché non vivi secondo la tua verità. Conosci la verità, e la verità ti renderà libero. Ma una volta che l’hai conosciuta, non continuare cambiare idea.

 

Esci dalla mente. Torna in te! Torna a ciò che senti, non a ciò che pensi. I tuoi pensieri sono soltanto creazioni della mente. I tuoi sentimenti invece sono reali. Sono il linguaggio dell’anima, e l’anima è la tua verità. Ora hai capito?

 

Questo significa che dobbiamo esprimere tutti i sentimenti, anche se sono negativi o distruttivi?

 

I sentimenti non sono mai negativi o distruttivi. Sono semplicemente delle verità. Ciò che importa è il modo in cui tu esprimi la tua verità. Se lo fai con amore, è raro che ci siano risultati negativi, e quando ci sono è perché qualcun altro ha scelto di sperimentare la tua verità in modo negativo e distruttivo.

 

In casi del genere non c’è nulla che tu possa fare per cambiare il risultato. Evitare di esprimere la tua verità non è mai giusto, eppure le persone lo fanno di continuo. Hanno tanta paura di dover affrontare possibili dispiaceri che nascondono completamente la loro verità.

 

Ricorda: ciò che più conta è com’è stato inviato il messaggio, non come viene ricevuto. Non puoi assumerti la responsabilità del modo in cui un’altra persona accetta la tua verità: puoi soltanto cercare di comunicarla al meglio. E non intendo soltanto nel modo più chiaro possibile, ma anche nel modo più amorevole, compassionevole, sensibile, coraggioso e completo. E Io ti aiuterò sempre a comunicare così, se Me lo chiedi.

 

Quindi, esprimi pure quelli che definisci i tuoi sentimenti “negativi”, ma non in modo distruttivo. Se non li esprimi, non scompariranno, ma resteranno in te, e la negatività tenuta dentro danneggia il corpo e affatica l’anima.

 

Ma se un’altra persona ascolta i pensieri negativi che ho su di lei, ciò influenzerà necessariamente il nostro rapporto, anche se glieli comunico nel modo più amorevole possibile.

 

Ti ho detto di esprimere i tuoi sentimenti negativi, di liberartene, ma non ho detto come o verso chi. Non c’è bisogno di comunicare la negatività alla persona verso cui la provi, a meno che il non farlo comprometta la tua integrità o spinga l’altro a credere a una menzogna. La negatività non è mai una verità finale, anche quando sembra esserlo. Nasce sempre dalla parte di te che non è ancora guarita. Per questo è importante lasciar uscire la negatività, liberarla.

 

A tutti voi sarà capitato di avere pronunciato parole negative, solo per scoprire che, una volta dette, non sembravano più “vere”. Tutti voi avete espresso paura, irritazione, rabbia, solo per rendervi conto che, una volta esternate, tali emozioni non rivelano più il vero modo in cui vi sentite.

 

I sentimenti sono il linguaggio dell’anima, certo, ma dovete assicurarvi di ascoltare quelli veri, e non delle contraffazioni costruite dalla mente.

 

Ah, allora adesso non posso neppure fidarmi dei miei sentimenti. Perfetto! Pensavo che i sentimenti fossero la via verso la verità. Pensavo che questo fosse il Tuo insegnamento!

 

Lo è. Ma la realtà è più complessa di quanto tu ora riesca a comprendere. Alcuni sentimenti sono autentici, cioè nascono dall’anima, mentre altri sono costruiti dalla mente. In altre parole, sono pensieri mascherati da sentimenti.

 

Tali pensieri si basano sulle tue esperienze precedenti e sull’osservazione degli altri. Vedi qualcuno che fa una smorfia mentre gli estraggono un dente, e nella stessa situazione anche tu farai altrettanto. Magari non sentirai alcun dolore, ma la farai ugualmente. La tua reazione non ha nulla a che vedere con la realtà, è basata su qualcosa che ti è accaduto in passato o sull’esperienza altrui.

 

La più grande sfida degli esseri umani è quella di Essere Qui e Ora! Smettete di creare pensieri sul momento che state vivendo, e vivete quel momento. Ricordate: voi stessi vi siete inviati quel momento. È un regalo, e contiene il seme di una grande verità che desiderate ricordare. Eppure, non appena è arrivato, avete iniziato a costruirci sopra dei pensieri.

 

Invece di essere nel momento ve ne situate al di fuori e lo giudicate. Quindi re-agite, cioè agite come avevate già reagito in passato.

 

Leggete queste due parole:

 

REATTIVO

CREATIVO

 

Sono quasi uguali. Solo una “T” è trasformata in “C”. E questa piccola modifica è la chiave di tutto. Voglio dire che quando affronti ogni momento senza pensieri fondati su esperienze precedenti, puoi decidere ciò che sei, invece di reagire come in passato.

 

La vita è un processo di creazione, e tu continui a viverla come se fosse un processo di reazione!

 

Ma come può un essere umano ignorare le sue esperienze precedenti? Non è normale rispondere sulla base di ciò che conosci già sull’argomento?

 

Può essere normale, ma non è naturale.

 

“Normale” indica la modalità in cui qualcosa viene fatto di solito.

 

“Naturale” è il modo in cui sei quando non cerchi di essere “normale”.

 

Non sono la stessa cosa. In ogni momento puoi fare ciò che fai di solito, oppure ciò che viene naturalmente.

 

Ti dico questo: nulla è più naturale dell’amore. Se agisci con amore, agisci in modo naturale. Se reagisci con paura, rancore, rabbia, la tua azione sarà forse normale, ma non naturale.

 

Come posso agire con amore se tutte le mie esperienze precedenti mi gridano che quel particolare momento sarà doloroso?

 

Ignorale, ed entra nel momento. Sii Qui e Ora. Vedi che cosa puoi fare adesso per creare un nuovo te stesso. Ricorda: questo è ciò che stai facendo qui. Sei venuto in questo mondo, in questo tempo, in questo luogo, per sapere Chi Sei, e per fare di te stesso Chi Desideri Essere.

 

Ma non è un po’ come quell’uomo che saltò dal tetto di un grattacielo convinto di poter volare? Ignorò tutte le esperienze precedenti, proprie e altrui, e si lanciò gridando: “Sono Dio!” Non mi sembra un atteggiamento intelligente.

 

Ti dico questo: gli uomini hanno fatto molto più che volare. Hanno guarito malattie, hanno fatto risorgere i morti.

 

Un solo uomo lo ha fatto

 

Credi davvero che tali poteri sull’Universo fisico si no stati concessi a un solo uomo?

 

Solo un uomo ha dimostrato di averli.

 

Non è così. Chi ha diviso le acque del Mar Rosso?

 

Dio.

 

E chi ha invocato Dio per poterlo fare?

 

Mosè.

 

Esatto. E chi Mi ha invocato per guarire gli ammalati e risuscitare i morti?

 

Gesù.

 

E tu credi di non poterMi chiedere quegli stessi miracoli?

 

Suppongo di sì.

 

E Io li farei per te?

 

Non lo so.

 

Questo è ciò che ti distingue da Mosè e da Gesù!

 

Molti sono convinti che Tu esaudirai le loro richieste se le fanno nel nome di Gesù

 

Sì, molti lo credono. Sono convinti di non avere potere, ma credono nel potere di Gesù, quindi avanzano le loro richieste in suo nome, anche se lui ha detto: “Perché vi stupite? Anche voi farete queste stesse cose, e molte di più”

 

Tutti voi immaginate di non essere degni, perciò chiedete nel nome di Gesù, o della Vergine Maria, o di un santo protettore, o del Dio del Sole, o dei Dio dell’Oriente. Usereste qualsiasi nome, eccetto il vostro!

 

Eppure Io vi dico: chiedete e vi sarò dato. Cercate e troverete. Bussate, e vi sarò aperto. Saltate dal tetto di un edificio e volerete. Sono esistite persone capaci di levitate. Ci credi?

 

Ne ho sentito parlare

 

E persone capaci di passare attraverso i muri, o di uscire dal proprio corpo.

 

Sì, sì. Ma io non ho mai visto qualcuno passare attraverso un muro, e non consiglio a nessuno di provarci. E non penso neppure che dovremmo lanciarci dai tetti. Probabilmente non fa bene alla salute.

 

L’uomo di cui parli non è morto perché non poteva volare. Avrebbe potuto farlo, se si fosse collegato al giusto stato dell’Essere, ma viveva in un mondo illusorio in cui immaginava di essere diverso da tutti gli altri. Dichiarando: “Sono Dio”, ha iniziato la sua dimostrazione con una menzogna.

 

Sperava di rendersi più grande di voi tutti, più potente. Il suo è stato un atto dell’io. E l’io, cioè l’individuo separato, non può mai dimostrare ciò che è Uno. Cercando di dimostrare di essere Dio, quell’uomo ha mostrato solo la sua separazione da tutte le cose. Per questo ha fallito.

 

Gesù, invece, dimostrava la divinità per mezzo dell’Unità, e vedeva l’Unità ovunque guardasse. La sua coscienza e la Mia erano Una, e in tale stato qualunque cosa lui volesse si manifestava nella sua Realtà Divina.

 

Capisco. Quindi, per fare miracoli l’unica cosa necessaria è la “Coscienza di Cristo”. Questo dovrebbe rendere tutto più semplice…

 

Già. Più semplice di quanto pensi. Molti hanno acquistato quella coscienza, non solo Gesù di Nazareth. Puoi averla anche tu.

 

Come?

 

Cercando di averla, scegliendo di averla. Ma è una scelta che devi fare ogni giorno, ogni minuto. Deve diventare lo scopo della tua vita. In realtà lo è già, solo che non lo sai ancora.

 

Ma come posso arrivare a essere ciò che voglio partendo da ciò che sono?

 

Te lo ripeto: cerca e troverai. Bussa e ti sarà aperto.

 

Ho cercato e bussato per trentacinque anni.

 

Mi dispiace, ma queste parole mi hanno annoiato. Io direi piuttosto che hai cercato e bussato di tanto in tanto per trentacinque anni.

 

In passato, quando eri molto giovane, ti rivolgevi a Me solo quando eri nei guai, quando avevi bisogno di qualcosa. Con il passare del tempo hai capito che quello non era il modo giusto di avere un rapporto con Dio, e hai cercato di instaurarne uno migliore. Ma anche allora, solo di tanto in tanto. Più avanti negli anni hai compreso che l’unione con Dio può essere raggiunta solo attraverso la comunione con Lui, e hai adottato pratiche e comportamenti mirati a quello scopo, ma lo hai fatto ancora una volta in modo sporadico.

 

Meditavi, celebravi rituali, Mi chiamavi con il canto e la preghiera, evocavi in te il Mio Spirito, ma solo quando ne avevi voglia, se ti sentivi ispirato. E anche se hai avuto delle esperienze gloriose di Me, passavi il novantacinque per cento del tuo tempo nell’illusione di essere un’entità separata, e solo per brevi momenti sperimentavi la realtà ultima.

 

Pensi tuttora che la tua vita ruoti intorno alle riparazioni della macchina, alle bollette del telefono e a ciò che vuoi ottenere dai rapporti sociali. Credi che lo scopo dell’esistenza siano i drammi che hai creato, e non il creatore di tali drammi. Devi imparare perché continui a creare drammi, ma sei ancora troppo occupato a recitarli. Dici che hai compreso il significato della vita, ma non vivi questa comprensione.                          angelo-luce.it

 

Dici di conoscere la strada verso la comunione, con Dio, ma non la imbocchi. Poi Mi dici di avere cercato e bussato per trentacinque anni. E ora che tu smetta di sentirti deluso da Me e inizi a vederti come realmente sei. Ti dico questo: vuoi acquistare la Coscienza di Cristo? Agisci come Cristo, ogni minuto di ogni giorno. Sai come fare, Cristo stesso ti ha mostrato il cammino.

 

Sii come lui in ogni circostanza. E se hai bisogno di aiuto, Io ti guido continuamente. Se davvero cerchi l’unione e la comunione con Me, Io sono la voce interiore che sa dove bisogna svoltare, quale sentiero prendere, quale risposta dare, quale realtà creare.

 

Ti basta soltanto ascoltarmi.

 

Ma non so come fare.

 

Che sciocchezza! Lo stai facendo proprio adesso! Semplicemente, fallo sempre.

 

Non posso andarmene in giro con un blocco per appunti, non posso fermarmi all’improvviso e scriverTi, sperando che Tu mi conceda una delle Tue risposte illuminanti.

 

Certo che puoi! Se qualcuno ti dicesse che puoi avere un legame diretto con Dio, a condizione che tu abbia sempre con te carta e penna, non lo faresti?

 

Naturalmente sì.

 

Eppure hai appena detto che non puoi. Allora, qual è il problema? Che cosa stai dicendo? Qual è la tua verità? Inoltre, non hai neppure bisogno di carta e penna. Io sono sempre con te. Non vivo nell’inchiostro, ma dentro di te.

 

È questa la verità? Posso davvero crederci?

 

Certo. È ciò che ti ho sempre chiesto di credere, ciò che ogni Maestro, compreso Gesù, ti ha detto. È l’insegnamento principale, la verità ultima.

 

Sarò sempre con voi, fino alla fine dei tempi. Credi a questa affermazione?

 

Ora sì, più che mai.

 

Bene. Allora usaMi.

 

Se per te il taccuino e la penna sono gli strumenti che funzionano meglio, allora portali sempre con te, ogni giorno, ogni ora. Avvicinati a Me. Recita un rosario, bacia una pietra, inginocchiati verso Oriente, canta un inno, muovi un pendolo, fletti un muscolo. O scrivi un libro. Fa’ qualunque cosa sia necessaria. Ognuno di voi ha le sue costruzioni. Ognuno Mi ha compreso (o creato) a modo suo. Per alcuni sono un uomo, per altri una donna. Altri credono che sia uomo e donna allo stesso tempo, e per altri ancora non sono nessuno dei due. C’è chi Mi considera pura energia, chi puro amore, e chi non ha idea di come Io sia. Sa soltanto che Sono. E così è. IO SONO.

 

Sono il vento che vi scompiglia i capelli, il sole che vi scalda il corpo, la pioggia che danza sul vostro viso. Sono l’idea brillante che arriva all’improvviso, il sentimento che vi ha spinti a compiere l’azione più amorevole della vostra vita. Sono la parte di voi che cerca di provare di nuovo quel sentimento.

 

Qualunque rituale, cerimonia, meditazione, pensiero, canto, parola o azione vi serva per “ricollegarvi” con Me, sceglietela.

 

Fate questo in ricordo di Me.

 

 

 

 


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3

 

 

Per riassumere ciò che mi stai dicendo, ho individuato questi punti principali:

 

- La vita è un continuo processo di creazione.

- Un segreto di tutti i Maestri è non cambiare continuamente idea, ma scegliere sempre la stessa cosa.

- Non accettare un “no” come risposta.

- Noi “attiriamo” ciò che pensiamo, sentiamo e diciamo.

- La vita può essere un processo di creazione oppure di reazione.

- L’anima comprende ciò che la mente non può neppure concepire.

- Smetti di cercare di capire che cosa è “meglio” per te (come puoi guadagnare di più, perdere il meno possibile, ottenere ciò che vuoi) e inizia a muoverti secondo Ciò che Sei Realmente.

- I tuoi sentimenti sono la tua verità. Ciò che è meglio per te è ciò che è vero per te.

- I pensieri non sono sentimenti, ma idee su come “dovresti” sentirti. Quando I pensieri e i sentimenti si confondono, la verità si oscura.

- Per tornare ai tuoi sentimenti, esci dalla mente e torna in te.

- Una volta compresa la tua verità, vivila.

- I sentimenti negativi non sono veri sentimenti, ma pensieri basati su esperienze precedenti tue o di altri.

- Le vicende passate non sono utili indicatori della verità, perché la Verità Pura è creata qui e ora, e non può essere una re-azione.

- Per cambiare le tue risposte, vivi nel presente, Qui e Ora, e non nel passato o nel futuro.

- Il passato e il futuro esistono solo nel pensiero. Il Momento Presente è l’Unica Realtà. Restaci!

- Cerca e troverai.

- Fa’ tutto quanto è necessario per restare collegato a Dio, o alla Verità. Non interrompere le pratiche, le preghiere, le meditazioni, i rituali o qualunque altra cosa tu faccia per restare in contatto con Tutto Ciò che Esiste.

 

Come sto andando?

 

Molto bene! Hai capito. Credi di poter vivere seguendo questi principi?

 

Ci proverò. Ora possiamo riprendere da dove eravamo rimasti? Parlami del tempo.

 

Non c’è tempo migliore del presente. “Adesso” è l’unico tempo che esiste.

 

E che cosa mi dici di “ieri” e “domani”?

 

Sono costruzioni della tua mente. Nella Realtà Ultima non esistono. Ogni cosa accaduta sta accadendo anche ora, e tutto ciò che succederà succede adesso.

 

Non capisco.

 

Non puoi, almeno non completamente. Ma puoi cominciare a capirlo.

 

Il tempo non è un continuum. È un elemento della relatività che esiste in senso verticale, non orizzontale. Non immaginarlo come una linea da sinistra a destra, che parte dalla nascita di un individuo e termina con la sua morte. Il tempo non inizia in un punto finito dell’Universo per dirigersi verso un altro punto finito, in realtà va “su e giù”, come la spoletta di un fuso che rappresenta l’eterno “Adesso”.

 

Esiste solo Un Momento: questo, l’Eterno Adesso. Tutto sta accadendo ora e Io ne sono glorificato. Non c’è attesa per la Gloria di Dio. È tutto qui, tutto adesso. TUTTO! Non c’è Inizio e non c’è Fine. Il Tutto di Ogni Cosa semplicemente È. Dentro questo “È” si cela il vostro più grande segreto. Lì potete inviare la vostra coscienza in ogni tempo e luogo, a piacere.

 

Vuoi dire che possiamo viaggiare nel tempo?

 

Certo. Molti l’hanno fatto, e tutti voi lo fate ogni notte, durante i sogni. Spesso non ne siete coscienti, e non lo ricordate. Ma l’energia vi resta attaccata come colla, e talvolta altre persone, sensibili a tale energia, possono “leggere” gli eventi del vostro passato e futuro. Voi chiamate tali persone “veggenti”.

 

A volte quell’energia lascia un residuo talmente forte che anche voi, nella vostra coscienza limitata, vi rendete conto di “essere già stati qui”. Tutto il vostro essere è scosso all’improvviso dalla certezza di “avere già fatto questo”.

 

Stai parlando dei déjà vu!

 

Sì. E di quella sensazione sorprendente, quando incontri una persona e ti sembra di conoscerla da sempre. Di fatto è esattamente così. Conosci quella persona da tutta l’eternità. L’eternità è adesso!

 

Spesso hai guardato in alto o in basso, dal tuo posto sulla spoletta del fuso, e hai visto gli altri elementi della trama. E hai scorto anche te stesso, perché una parte di te è in ogni tessera dei mosaico.

 

Com’è possibile?

 

Ti dico questo: tu sei sempre stato e sempre sarai. Non è mai esistito un tempo in cui non eri, e non esisterà mai.

 

Ma allora che cosa mi dici dei concetto di “anime vecchie”? Alcune anime non sono più vecchie di altre?

 

Nulla è più vecchio di qualcos’altro. Io ho creato tutto contemporaneamente, e tutto esiste Adesso. L’esperienza di “vecchio” e giovane” di cui parli si riferisce allo stadio di coscienza di un’anima, o meglio di un Aspetto dell’Essere. Ogni parte possiede la coscienza del tutto, ma tale consapevolezza deve essere risvegliata. L’anima, l’aspetto individuale del Tutto, diventa in primo luogo cosciente di sé stessa, quindi, gradualmente, di tutti gli altri aspetti, e poi del fatto che non esistono gli altri, che Tutto è Uno. Infine diventa cosciente di Me, della Mia Magnificenza.

 

Sei davvero grande!

 

Grazie. Io penso altrettanto di te, e questo è l’unico punto su cui non siamo d’accordo. Tu non pensi di essere grande!                                  andele-svetla.cz

 

Come posso pensarlo, quando vedo tutti i miei difetti, i miei errori e il male che è in me?

 

Ti dico questo: il male non esiste. Tu sei perfetto così.

 

Vorrei tanto che fosse vero.

 

Lo è! Il seme non è meno perfetto dell’albero. Il neonato non è meno perfetto dell’adulto, anche se non sa fare alcune cose. Un bambino commette errori; si alza in piedi, muove qualche passo, cade, si tira su, aggrappandosi alla gamba della madre. Questo lo rende imperfetto? Al contrario! Quel bambino è la perfezione stessa. Proprio come te!

 

Ma un bambino non ha fatto ancora nulla di male! Non ha disobbedito consapevolmente, non ha danneggiato se stesso e gli altri, non conosce nemmeno la differenza tra il bene e il male.

 

Neanche tu.

 

Io la conosco benissimo. So che è sbagliato uccidere e che è giusto amare, che è sbagliato fare del male e che è giusto guarire, che è sbagliato prendere ciò che non è mio, usare un’altra persona per i miei scopi, essere disonesto.

 

Potrei mostrarti molti esempi in cui ciascuna di queste cose sbagliate” sarebbe “giusta”.

 

Se con ciò intendi che esistono eccezioni alla regole sono d’accordo.

 

Se ci sono eccezioni, allora non c’è una regola.

 

Stai cercando di dirmi che non è sbagliato uccidere, danneggiare gli altri, rubare?

 

Tutto dipende dal perché lo fai.

 

D’accordo, d’accordo, capisco. A volte uno deve agire in modo sbagliato per raggiungere un giusto fine, ma ciò non rende buoni tali comportamenti.

 

Ma non li rende neppure cattivi. Sono soltanto mezzi per raggiungere un fine.

 

Vuoi dire che il fine giustifica i mezzi?

 

Tu che cosa ne pensi?

 

Secondo me non è assolutamente così.

 

E così sia.

 

Non ti rendi conto di che cosa stai facendo? Stai creando le regole! Va benissimo, è proprio ciò che devi fare. La vita è questo: un processo in cui decidi Chi Sei, e poi ne fai l’esperienza. A mano a mano che espandi la tua visione, stabilisci altre norme adatte al tuo nuovo Io. Le regole non possono limitare il tuo vero Io, che è infinito come l’Universo, ma puoi elaborare un concetto di te stesso, immaginando e accettando dei limiti. In un certo senso, questo è l’unico modo in cui puoi conoscerti come individuo.

 

Ciò che è illimitato non può esistere in un luogo specifico, perché è ovunque. E se è dappertutto, non si trova in nessun posto in particolare.

 

Dio è ovunque, perciò non è in un punto preciso, perché per poter essere lì non dovrebbe essere in nessun altro posto, il che per Dio è impossibile. Esiste soltanto una cosa impossibile per Dio, vale a dire non essere Dio. Dio non può “non essere”, né può essere diverso da Sé Stesso. Io sono in ogni luogo, e poiché sono in ogni luogo non sono da nessuna parte. E se non sono da nessuna parte, dove sono? Io Sono Qui e Ora.

 

Mi piace! Avevi già spiegato questo punto nel libro precedente, ma continua pure.

 

Grazie, è molto gentile da parte tua. Ora capisci che hai creato tutte le tue idee di “giusto” e “sbagliato” solo per poter definire Chi Sei? E che cambi i tuoi confini a seconda di come cambia la tua idea di Chi Sei?

 

Capisco, ma non mi sembra di avere modificato molto i miei confini personali. Per me rubare e uccidere sono sempre state azioni sbagliate. I concetti fondamentali sui quali noi umani ci regoliamo sono sempre stati gli stessi dall’inizio dei tempi, e la maggior parte di noi li trova giusti.

 

Allora come mai vi fate la guerra?

 

Perché c’è sempre qualcuno che infrange le regole. Esiste sempre una mela marcia.

 

Per alcuni sarà molto difficile accettare ciò che sto per dire, ma non posso lasciarvi vivere secondo questi schemi, se il nostro dialogo deve avere una qualche utilità. Perciò in questo libro affronteremo direttamente alcuni argomenti scottanti, anche se all’inizio potranno risultare un po’ indigesti.

 

Sei pronto?

 

Credo di sì.

 

Ti dico: non esistono “mele marce”, esistono solo persone che non hanno il tuo punto di vista, che costruiscono un modello diverso del mondo. Nessuno fa nulla di sbagliato, almeno secondo la propria idea del mondo.

 

Allora il loro modello è piuttosto confuso. Io so che cosa è giusto e sbagliato, e se altri non lo sanno, non per questo io sono pazzo. I pazzi sono loro!

 

Purtroppo questo è proprio l’atteggiamento che dà origine alle guerre.

 

Lo so, lo so. L’ho detto apposta. Stavo solo ripetendo ciò che ho udito dire da tante persone. Ma come posso rispondere a questo atteggiamento? Che cosa dovrei dire?

 

Puoi ribattere che le idee di “giusto” e sbagliato” cambiano enormemente a seconda della cultura, dell’epoca, della religione, del luogo, addirittura della persona. Puoi dimostrare loro che ciò che una volta era considerato giusto, per esempio mandare al rogo con l’accusa di stregoneria, oggi è ritenuto sbagliato. Quindi, quando pensano che qualcuno abbia fatto qualcosa di “sbagliato”, il giudizio dipende non tanto da ciò che quella persona ha fatto, ma dal tempo e dal luogo in cui l’ha fatto.

 

Ora ripeterò una cosa che ho già detto nel primo libro, e che molti hanno faticato a capire. Hitler è andato in Paradiso.

 

Non sono certo che la gente lo accetterà.

 

Lo scopo di questo volume e degli altri che compongono la trilogia che stiamo creando è proprio preparare le persone ad accogliere un nuovo paradigma, una nuova comprensione, una visione più ampia.

 

D’accordo, allora adesso Ti porrò la domanda che sicuramente molti vorrebbero farTi: com’è possibile che Hitler sia andato in Paradiso? È stato condannato all’inferno da tutte le religioni dei mondo.

 

Innanzi tutto, non poteva andare all’Inferno perché l’Inferno non esiste, quindi resta solo un altro posto dove può essere andato. Ma non voglio eludere la domanda; il vero problema è stabilire se Hitler ha agito in modo “sbagliato” o no. L’idea che fosse un mostro si basa sul fatto che ha ordinato di uccidere milioni di esseri umani. Dico bene?

 

Certo.

 

E se ti dicessi che ciò che voi chiamate “morte” è cosa più bella che vi possa capitare?

 

Lo troverei difficile da accettare.

 

Credi davvero che sia meglio vivere sulla Terra che in Paradiso?

 

Ti dico questo: al momento della morte scoprirai la più grande libertà, la più grande pace, la più grande gioia e il più grande amore che tu abbia conosciuto. Dovremmo punire Sora Volpe per avere fatto fuori Fratel Coniglietto?

 

Tralasci che, per meravigliosa che sia la vita dopo la morte, non si può porre fine all’esistenza di qualcuno contro la sua volontà. Siamo qui perché abbiamo qualcosa da imparare, e non è giusto morire all’improvviso per colpa di un folle.

 

Innanzi tutto, non siete certo qui per imparare qualcosa (rileggi il primo libro!). La vita non è una scuola, e il vostro scopo non è apprendere, ma ricordare. Inoltre, si muore all’improvviso per un’ infinità di motivi: un uragano, un terremoto…

 

È diverso. In quei casi si tratta di un atto di Dio.

 

Qualunque evento è un atto di Dio. Non potresti neppure sollevare un dito, se Io non volessi.

 

Ma approfondiamo l’idea della morte “ingiusta”. È ingiusto che una vita sia stroncata da una malattia?

 

È una causa naturale, e non come quando un essere umano ammazza i suoi simili. Altrettanto dicasi per un incidente: è un fatto sfortunato, tragico, ma è la Volontà di Dio, e cercare di comprenderla sarebbe blasfemo, oltre che inutile.

 

Come lo sai?

 

Perché se Dio avesse voluto darci questa comprensione, l’avremmo.

 

Tu credi nell’onnipotenza di Dio?

 

Si

 

Tranne che per quanto riguarda Hitler. Ciò che ha fatto lui non era la Volontà di Dio.

 

No. Hitler ha violato la Volontà Divina.

 

E come credi che abbia potuto farlo, se la Mia Volontà è Onnipotente?

 

Tu gli hai permesso di farlo.

 

Se gliel’ho consentito, allora era la Mia Volontà.

 

Sembrerebbe di sì. Ma perché Tu avresti voluto... no, ecco, la Tua Volontà era che lui avesse il libero arbitrio. Il modo in cui l’ha usato era la sua volontà.

 

Esatto. La Mia Volontà è che tutti voi abbiate il libero arbitrio, ma non che siate puniti per l’eternità se non fate la scelta che Io vorrei. Se così fosse, il vostro arbitrio non sarebbe molto “libero”, non credi?

 

Non si tratta di una punizione, è soltanto una legge di natura, la legge delle conseguenze.

 

Vedo che conosci bene le speculazioni teologiche che Mi considerano un Dio vendicativo, ma non Mi ritengono responsabile di questo. Chi ha creato le Leggi Naturali? E se siamo d’accordo che l’ho fatto Io, perché le avrei create per poi darvi il potere di violarle? Se la Mia volontà fosse non far mai soffrire le Mie meravigliose creature, perché avrei permesso il dolore? E perché vi tenterei giorno e notte per spingervi a infrangere le Mie leggi?

 

Non sei Tu a tentarci. È il Diavolo.

 

Stai di nuovo cercando di non considerarMi responsabile. Non capisci che l’unico modo che hai, per dare un senso logico alla tua teologia, è renderMi impotente? Non ti rendi conto che se le tue costruzioni hanno un senso, le Mie non possono averlo? Ti piace davvero l’idea di un Dio che ha creato un essere ed è incapace di controllarlo?

 

Non ho detto che non puoi tenere a bada il Diavolo. Tu puoi avere tutto sotto controllo, sei Dio! Ma scegli di non farlo. Permetti al Diavolo di tentarci, perché vuoi che veniamo a Te seguendo una libera scelta, non perché non abbiamo altre possibilità.

 

Nella tua realtà, il Bene non può esistere senza il Male, quindi tu credi che nella Mia debba essere lo stesso. Ma ti dico questo: dove ci sono Io non c’è mai alcunché di “cattivo”, e il Male non esiste. Ci sono solo il Tutto di Tutte le Cose, la Suprema Unità, e la consapevolezza, l’ esperienza, di questa Unità. Il Mio è il Regno dell’Assoluto, dove Una Cosa non esiste in rapporto a Un’Altra, ma è indipendente. Il Mio è il luogo dove Tutto Ciò che Esiste è Amore.

 

Allora non dobbiamo sopportare le conseguenze di tutto ciò che pensiamo, diciamo o facciamo sulla Terra?

 

Certo che sì. Guardati intorno.

 

Intendo dire dopo la morte.

 

La morte non esiste. La vita continua incessantemente, per i tempi dei tempi; semplicemente, cambia forma.

 

Va bene, riformulerò la domanda: il nostro “cambiamento di forma” non ha conseguenze?

 

Dopo che avete cambiato forma le conseguenze cessano di esistere, c’è solo la Conoscenza. Le conseguenze sono un elemento della relatività, nell’Assoluto non esistono perché dipendono da un tempo lineare”. Nel Regno dell’Assoluto ci sono soltanto pace, amore e gioia. In quel regno saprete finalmente la Buona Novella: che il vostro “ Diavolo” non esiste, e che voi siete ciò che avete sempre pensato di essere: pura bontà e amore.

 

Nel mondo relativo, un mondo di giudizi e di condanne, altri vi hanno giudicato, e sulla base di quei giudizi voi avete giudicato voi stessi. Perciò ora volete che sia Dio a giudicarvi, ma Io non lo farò. E poiché non potete capire un Dio che non agisce come farebbe un essere umano, vi sentite perduti. La vostra teologia è il tentativo di ritrovarvi.

 

Tu sostieni che le nostre teologie sono insensate, ma come potrebbero funzionare senza un sistema di ricompensa e castigo?

 

Tutto dipende da quale pensi sia lo scopo della vita. Se credi sia una prova per determinare se siete “degni”, allora le tue teologie cominciano ad avere senso. Se credi che la vita sia un’opportunità, un processo attraverso il quale puoi scoprire (o ricordare) che sei degno e lo sei sempre stato, allora le tue teologie sono assurde. Se credi che Dio sia un Essere con un io che richiede attenzione, adorazione, apprezzamento e affetto, ed è disposto a uccidere per ottenerlo, le tue teologie funzionano. Se credi che Dio non abbia bisogno di nulla e sia la Fonte di tutte le cose, il fulcro di ogni saggezza e amore, allora le tue teologie cadono a pezzi.

 

Ti dico questo: lo scopo della vita non è compiacere Dio, ma conoscere e ricreare Chi Siete. Nel fare ciò compiacete Dio e La glorificate.

 

Perché hai detto “La”? Sei un essere femminile?

 

Io non sono né maschio né femmina. A volte uso il pronome femminile per strapparti alle tue idee parrocchiali. Se pensi che Dio sia una cosa, allora penserai che non sia un’altra, e questo sarebbe un grosso errore.

 

In ogni modo, Hitler è andato in Paradiso per le seguenti ragioni:

 

1. Non esiste l’Inferno, quindi non c’era altro luogo dove potesse andare.

 

2. Le sue sono state semplicemente azioni sbagliate, di un essere non evoluto, e gli errori non devono essere puniti, ma corretti, offrendo a chi li ha commessi una possibilità di evoluzione.

 

3. Gli errori di Hitler non hanno provocato alcun danno agli esseri morti per causa sua. Quelle anime sono state liberate dai loro legami terreni, come farfalle uscite dal bozzolo.

 

La tua affermazione secondo cui quelle morti sono state in ogni caso premature, quindi in qualche modo “ingiuste”, suggerisce che nell’Universo possano accadere cose che non dovrebbero succedere. Ma dato Ciò che Io Sono, questo è impossibile; Dio non sbaglia da molto, moltissimo tempo.

 

Quando riuscirai a vedere la perfezione in ogni cosa, non solo in quelle che preferisci, ma anche e soprattutto in quelle che non ti piacciono, avrai ottenuto la consapevolezza propria di un Maestro.

 

Lo so. Abbiamo già parlato di tutto questo nel primo libro, ma ho voluto fare queste domande a beneficio di chi non l’ha letto. Ora però, prima di andare avanti, vorrei parlare ancora un poco delle complesse teologie create dagli esseri umani. Per esempio, da bambino mi hanno insegnato che ero un peccatore, che tutti gli uomini lo erano, e che tale condizione era inevitabile. Noi siamo nati nel peccato.

 

È un concetto interessante. Come sono riusciti a fartelo credere?

 

Mi hanno parlato di Adamo ed Eva. Durante il catechismo mi hanno spiegato che forse noi non abbiamo commesso alcun peccato (un neonato non è un peccatore), ma Adamo ed Eva l’hanno fatto, e noi abbiamo ereditato la loro colpa e la loro natura reproba. Adamo ed Eva hanno mangiato il frutto proibito, acquistando la conoscenza del Bene e del Male; in tal modo hanno condannato tutti i loro discendenti a essere separati da Dio al momento della nascita. Ognuno di noi viene al mondo con questo “Peccato Originale” nell’ anima. Il Libero Arbitrio ci permette di scegliere se vogliamo seguire la strada di Adamo ed Eva, disobbedendo così a Dio, oppure vincere la nostra naturale tendenza al “peccato” e fare ciò che è giusto, ignorando le tentazioni terrene.                                anges-lumiere.fr

 

E se invece peccate?

 

Allora Tu ci manderai all’inferno.

 

Ah.

 

A meno che ci pentiamo.

 

Capisco.

 

Se compiamo un Atto di Contrizione, dicendo che siamo profondamente pentiti, Tu ci salverai dall’inferno, ma non da tutta la sofferenza. Dobbiamo prima passare un certo periodo in Purgatorio, in modo da purificarci dei nostri peccati.

 

Quanto dovete restare in questo “Purgatorio”?

 

Dipende. Più abbiamo peccato, più dobbiamo restarci. Così mi è stato detto.

 

Già.

 

In ogni caso, è molto meglio che andare all’inferno, perché l’inferno è per l’eternità. Se moriamo in stato di peccato veniale andiamo in Purgatorio, ma se trapassiamo in stato di peccato mortale finiamo direttamente all’inferno.

 

Puoi darmi un esempio delle varie forme di peccato?

 

Certo. I peccati mortali sono reati gravi, come uccidere, violentare, rubare. I peccati veniali sono offese minori, come non andare a messa la domenica, oppure, in passato, mangiare carne il venerdì.

 

Aspetta un momento! Il Dio di cui parli vi mandava in Purgatorio per avere mangiato carne il venerdì?

 

Sì, ma solo fino agli anni Sessanta. Ora non più.

 

Parli sul serio?

 

Certo.

 

E che cosa è successo negli anni Sessanta per cui un peccato ha smesso di essere tale?

 

Il Papa ha detto che non lo era più.

 

Capisco. E Dio vi costringe ad adorarlo, dicendovi di andare a messa la domenica altrimenti sarete puniti?

 

Non andare a messa è peccato, e se non lo confessi e muori con quella colpa, devi andare in Purgatorio.

 

E se si tratta di un bambino innocente che non conosce tutte queste “ regole” in base alle quali Dio concede il Suo amore?

 

Beh, se un bambino muore prima di essere battezzato, va nel Limbo.

 

Dove va?

 

Nel Limbo. Non è un luogo di castigo, ma non è neppure il Paradiso; non sei con Dio, ma almeno non sei nemmeno con il Diavolo.

 

Ma perché quel bambino innocente non può stare con Dio? Non ha fatto nulla di male.

 

È vero, ma non è stato battezzato. E per poter andare in Paradiso è necessario essere battezzati, altrimenti Dio non può accettarci. Per questo è importante battezzare i neonati il più presto possibile, subito dopo la nascita.

 

Chi ti ha detto tutte queste cose?

 

Dio, attraverso la sua Chiesa.

 

Quale Chiesa?

 

La Chiesa cattolica, ovviamente. Quella è la Chiesa di Dio. Se sei cattolico e ti capita di frequentare un’altra Chiesa, anche quello è un peccato.

 

Credevo che il peccato fosse non andare in chiesa!

 

Sì, ma lo è anche frequentare quella sbagliata.

 

E quale sarebbe?

 

Qualunque Chiesa che non sia la cattolica romana. Lo so per certo, perché da giovane volevo andare al matrimonio di un amico, ma le suore mi dissero di non farlo, perché era in una chiesa “sbagliata”.

 

E non ci andasti?

 

Ci andai. Pensai che Tu, Dio, Ti saresti mostrato nell’altra chiesa come nella mia.

 

Meno male. Allora vediamo, abbiamo il Paradiso, l’Inferno, il Purgatorio, il Limbo, i peccati mortali e quelli veniali. C’è altro?

 

Beh, ci sono la cresima, la confessione, la comunione, l’esorcismo, l’estrema unzione, le feste comandate, in cui è indispensabile andare a messa…

 

Ancora obblighi. E che cosa succede se non ci vai?

 

Commetto un peccato, e se muoio avendolo sulla coscienza vado in Purgatorio. Per questo è importante confessarsi il più spesso possibile; alcuni lo fanno tutte le settimane, altri addirittura ogni giorno. Così, se dovesse capitare loro di morire…

 

È un’esistenza vissuta costantemente nella paura.

 

Certo. Vedi, è proprio questo lo scopo della religione: inculcare in noi il timore di Dio per far sì che ci comportiamo bene, resistendo alle tentazioni.

 

Ah. E se commetti un peccato e poi hai un incidente e muori all’improvviso?

 

Non c’è problema, basta recitare il Mea culpa: “Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati ...

 

D’accordo, d’accordo, basta così

 

No, aspetta. Questa è solo una delle religioni dei mondo. Non vuoi esaminarne altre?

 

Non importa, mi sono già fatto un’idea.

 

Bene. Spero che nessuno pensi che sto mettendo in ridicolo le sue credenze.

 

Dicendo le cose come stanno non deridi nessuno.

 

 

 

 


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4

 

 

Abbiamo iniziato parlando del Tempo e siamo finiti a discutere delle religioni organizzate.

 

È vero, ma parlando con Dio è difficile mantenere il dialogo entro limiti ristretti.

 

Vediamo se riesco a riassumere i temi che abbiamo toccato nel capitolo precedente.

 

- Esiste solo il presente, solo questo momento.

- Il tempo non è un continuum, è un aspetto della Relatività che esiste in un paradigma “verticale”, con eventi disposti l’uno sull’altro, contemporanei.

- Noi viaggiamo costantemente attraverso le varie realtà di questo regno dei tempo-non-tempo-tutto-il-tempo, di solito durante il sonno. Il déjà vu è uno dei modi in cui talvolta ce ne accorgiamo.

- Non c’è mai stato un tempo in cui non esistevamo, né mai ci sarà.

- Il concetto di “età” dell’anima si riferisce ai diversi stadi di consapevolezza, non a un’unità di misura temporale.

- Il male non esiste.

- Siamo Perfetti come siamo.

- Il concetto di “sbagliato” è una creazione della mente che si basa sull’ Esperienza Relativa.

- Creiamo le nostre regole a mano a mano che andiamo avanti, adattandole alla Realtà Presente, e se vogliamo evolverci deve essere così.

- Hitler è andato in Paradiso (!)

- Tutto quello che accade è volontà di Dio: non soltanto gli uragani, i tornado e i terremoti, ma anche Hitler. Il segreto della comprensione è conoscere lo scopo che si cela dietro ogni evento.

- Dopo la morte non c’è un “castigo”, e le conseguenze di ogni azione esistono solo nell’Esperienza Relativa, non nel Regno dell’Assoluto.

- Le teologie umane sono il tentativo di spiegare un Dio che non esiste.

- L’unico modo perché tali teologie abbiano senso è accettare un Dio privo di significato.

 

Come ti sembra?

 

È un buon riassunto?

 

Eccellente

 

Mi fa piacere, perché ho un altro milione di domande. Per esempio: perché Hitier è andato in Paradiso (l’hai già spiegato, ma ho bisogno di ulteriori chiarimenti)? Qual è il fine degli eventi? E in che modo questo Scopo più vasto si applica a Hitler e ad altri dittatori?

 

Parliamo innanzi tutto dello Scopo: tutto ciò che accade, tutte le esperienze mirano a creare opportunità. Sarebbe sbagliato considerarle “opere del Demonio”, “castighi divini”, “ricompense celesti” eccetera. È ciò che pensiamo , facciamo e siamo in rapporto a tali eventi a dare loro un significato. I fatti e le esperienze sono create da voi, individualmente o collettivamente. La coscienza genera l’esperienza.

 

Voi state cercando di elevare la vostra coscienza, e potete usare ogni esperienza come strumento per comprendere Chi Siete. Poiché la Mia Volontà è lasciarvi sperimentare Chi Siete, vi permetto di vivere qualunque evento scegliate. Di tanto in tanto altri Giocatori si uniscono a voi in questa Partita Cosmica, come Brevi Incontri, Personaggi Secondari, Compagni di Squadra, temporanei o a lungo termine, Parenti e Familiari, Persone Care o Compagni di Tutta la Vita. Voi attraete queste persone, e viceversa. È un’esperienza creativa biunivoca, che esprime le scelte e i desideri di entrambe le parti. Non incontrate mai nessuno accidentalmente. Le coincidenze non esistono. La vita non è un prodotto del caso. Le esperienze e gli eventi di portata planetaria sono la manifestazione della coscienza collettiva, e derivano dalle scelte e dai desideri del gruppo nel suo insieme.

 

Che cosa intendi per “gruppo”?

 

La coscienza di gruppo è molto potente, e se non fate attenzione spesso può sopraffare quella individuale. Per questa ragione se volete che le vostre esperienze sulla Terra siano armoniose dovreste sempre cercare di formare una coscienza di gruppo, dovunque andiate e qualunque cosa facciate. Se vi trovate in un gruppo la cui coscienza non riflette la vostra e non siete in grado di cambiare la situazione, è saggio allontanarsi, altrimenti sarà il gruppo a trascinarvi anche contro la vostra volontà.

 

Se non riuscite a individuare un gruppo la cui coscienza sia in armonia con la vostra, createne uno, avvicinando persone con un grado di consapevolezza simile al vostro. Il vostro mondo e le condizioni in cui si trova sono un riflesso dell’interazione delle coscienze di tutti coloro che ci vivono. Se vi guardate intorno vedrete che c’è una quantità di lavoro da fare, a meno che siate soddisfatti del vostro mondo cosi com’è. Sorprendentemente molti lo sono, ed è per questo che il mondo non cambia. La maggior parte delle persone è contenta di vivere in una società fondata sulla prevalenza del più forte, sul potere e sulla competizione, in un mondo, in cui i disaccordi vengono risolti con la guerra e la vittoria è ritenuta il massimo bene. I più definiscono “sbagliato” ciò che è diverso da loro. In particolare, non sono tollerate le differenze religiose, ma anche quelle sociali, economiche e culturali.

 

Le classi privilegiate giustificano lo sfruttamento di quelle inferiori affermando che le loro vittime stanno meglio di prima. In tal modo i ceti dominanti non si pongono il problema di come dovrebbero essere trattati tutti gli esseri umani, limitandosi ad apportare lievi miglioramenti a una situazione terribile e traendone in cambio vantaggi vergognosi. Quasi tutti ridono se si suggerisce la possibilità di vivere in modo diverso da quello attuale, e sostengono che è la competizione, il sistema del “chi vince prende tutto”, a rendere grande una civiltà! Molti credono che non esistano altre possibilità, che questa sia la natura umana e agire altrimenti spegnerebbe lo spirito che guida l’uomo verso il successo. Nessuno si domanda: “Successo in che cosa?” Per questo i più non si curano delle masse che soffrono, degli oppressi, della rabbia dei vinti o delle necessità altrui, e pensano solo a se stessi e ai loro cari. La maggioranza non si rende conto che sta distruggendo la Terra con azioni mirate a elevare il tenore di vita; non capisce che i guadagni veloci alla lunga possono causare delle perdite.

 

La gente si sente minacciata da concetti quali la coscienza di gruppo, il bene collettivo, una visione mondiale, un Dio non separato dalla sua creazione. Questa paura di tutto ciò che unisce e la celebrazione di Tutto Ciò che Separa producono divisione, disarmonia e discordia, eppure non riuscite a imparare dall’esperienza e continuate a comportarvi nello stesso modo, con identici risultati. L’incapacità di vivere la sofferenza altrui come se fosse propria non fa che produrre dolore. La separazione genera indifferenza e un senso di falsa superiorità, mentre l’unità favorisce la compassione e una genuina eguaglianza.

 

Come ho detto, gli eventi che accadono da tremila anni sul vostro Pianeta riflettono la Coscienza Collettiva. Il termine che meglio descrive il vostro grado di coscienza è “primitivo

 

È vero. Ma mi sembra che abbiamo di nuovo divagato rispetto alla domanda originale.

 

Non esattamente. Mi hai chiesto di Hitler. L’esperienza hitleriana è stata il risultato di una coscienza di gruppo, e sarebbe troppo comodo addossare tutte le colpe a lui solo. Hitler non avrebbe potuto fare nulla senza la collaborazione o la sottomissione di milioni di persone.

 

I tedeschi devono assumersi un enorme carico di responsabilità per l’Olocausto, ma gran parte del fardello ricade anche sull’intero genere umano, che è rimasto indifferente e ha deciso di agire solo quando in Germania la sofferenza è arrivata al punto che neppure il più inveterato isolazionista ha potuto continuare a ignorarla. La coscienza collettiva ha preparato il terreno al movimento nazista; Hitler ha colto il momento, ma non l’ha creato.

 

E importantissimo imparare questa lezione: una coscienza di gruppo fondata sulla separazione e sulla superiorità produce necessariamente una perdita di compassione di massa, seguita inevitabilmente dalla perdita della coscienza. Un rigido nazionalismo porta a ignorare le condizioni degli altri gruppi, e a considerarli responsabili dei propri problemi, giustificando così la rappresaglia e la guerra. L’orrore dell’ esperienza hitleriana sta non tanto in ciò che il dittatore ha fatto all’umanità, quanto in ciò che l’umanità gli ha permesso di fare. Non è stupefacente che sia apparso un Hitler, ma che tanta gente l’abbia seguito. È vergognoso non solo che quell’uomo abbia ucciso milioni di ebrei, ma anche che sia stato fermato solo dopo milioni di morti. Lo scopo dell’esperienza hitleriana era mostrare l’umanità a sé stessa.

 

Nel corso della Storia avete avuto moltissimi grandi maestri, che vi hanno fornito straordinarie opportunità di ricordare Chi Siete Realmente, mostrandovi le massime e le minime potenzialità umane. Ricordate: la coscienza è tutto, e crea l’esperienza. La coscienza di gruppo ha un grande potere e produce risultati meravigliosi o terribili. La scelta spetta sempre a voi. Se non siete soddisfatti della coscienza del vostro gruppo, cercate di cambiarla.

 

Il modo migliore di farlo è dare l’esempio. Se non basta, formate un vostro gruppo, siate la fonte della coscienza che desiderate far esperire agli altri. Tutto comincia da voi, sempre. Volete che il mondo cambi? Modificate il vostro mondo. Hitler vi ha dato un’ottima opportunità di farlo; l’esperienza hitleriana, come quella di Cristo, vi rivela profonde verità su voi stessi. Tuttavia, quelle grandi coscienze, si tratti di Buddha, Gengis Khan, Hitler, Krishna, Attila o Gesù, vivono soltanto finché dura il vostro ricordo di loro. Per questo gli ebrei dedicano monumenti all’Olocausto e chiedono che non sia mai dimenticato, perché c’è un po’ di Hitler in tutti voi: è solo una questione di grado.

 

Un genocidio è sempre tale, ad Auschwitz come in altre parti del mondo. Quindi Hitler è stato inviato per darci una lezione sugli orrori che l’uomo può commettere e su quanto in basso può cadere? Hitler non vi è stato mandato, è stato creato da voi, dalla vostra coscienza collettiva, senza la quale non sarebbe esistito. Questa è la lezione. L’esperienza hitleriana è scaturita dalla consapevolezza della separazione e della superiorità, del “noi” contro “loro”.

 

La coscienza della Fraternità Divina, dell’unità, dell’Unicità, del “nostro” invece che dei “mio” origina l’esperienza di Cristo. Quando il dolore è “nostro” e non solo “tuo”, la gioia è “nostra”, e non soltanto mia”, quando tutto è Nostro, allora l’Esperienza di Vita è vera.

 

Perché Hitler è andato in Paradiso?

 

Perché non ha fatto nulla di “sbagliato”; ha fatto semplicemente ciò che ha fatto. Ti ricordo che per molti anni milioni di persone hanno pensato che le sue azioni fossero “giuste”. Se manifesti un’idea pazzesca e dieci milioni di persone sono d’accordo con te, probabilmente penserai di non essere poi tanto pazzo. Alla fine il mondo decise che Hitler aveva “sbagliato”.

 

In altre parole, le persone ridefinirono Chi Erano e Chi Sceglievano di Essere in rapporto all’Esperienza vissuta con il dittatore. Sono esistiti altri Hitler e altri Cristo, e ce ne saranno ancora. Siate sempre vigili, perché tra voi vivono persone con un grado alto o basso di consapevolezza. Quale coscienza sceglierete per voi stessi?

 

Continuo a non capire perché Hitler sia andato in Paradiso. Com’è possibile che sia stato ricompensato per ciò che ha fatto?

 

In primo luogo, ricorda che la morte non è una fine ma un inizio; non è un orrore ma una gioia. È il momento più felice della vita, perché ne rappresenta il proseguimento, così magnifico, gioioso, saggio e colmo di pace da essere difficile da descrivere e impossibile da capire. Perciò, come ti ho già spiegato, innanzi tutto devi comprendere che Hitler non ha fatto soffrire nessuno, ma ha posto fine al dolore di molte persone. Buddha disse: “La vita è sofferenza”, e aveva ragione.

 

Ma anche se accettassi questa spiegazione, resta il fatto che Hitler non sapeva di agire a fin di bene; pensava di fare del male.

 

Niente affatto. Continui a non capire che in realtà era convinto di aiutare il suo popolo. Nessuno fa nulla di sbagliato” seguendo la propria concezione del mondo. Se credi che Hitler si comportasse da pazzo e ne fosse consapevole, non cogli affatto la complessità dell’ esperienza umana. Lui pensava di operare per il bene del suo popolo, che era d’accordo con lui! Questa è la vera follia. Voi avete dichiarato che Hitler ha “sbagliato”; in tal modo avete raggiunto una più profonda conoscenza di voi stessi, e questo va bene. Ma non condannate Hitler per avervi permesso di comprendere meglio Chi Siete. Qualcuno doveva farlo.

 

Non potete conoscere il caldo senza il freddo, l’alto senza il basso, la sinistra senza la destra. Non biasimate l’uno e benedite l’altro; farlo significa non capire. Per secoli l’umanità ha condannato Adamo ed Eva per avere commesso il Peccato Originale. In verità non si è trattato di un peccato, ma della Benedizione Originale, perché senza avere mangiato il frutto proibito, senza la conoscenza del bene e del male, non sapreste neppure che esistono due possibilità! Di fatto, prima della Cacciata di Adamo ed Eva queste opportunità non esistevano; non c’era il “male”. Quello era il Paradiso, ma voi non lo sapevate; non potevate sapere che cos’è la perfezione perché non conoscevate nient’altro. Allora, dovreste condannare o ringraziare Adamo ed Eva? E Io che cosa dovrei fare con Hitler, secondo te?

 

Ti dico questo: l’amore, la compassione, la saggezza, il perdono, l’intenzione e lo scopo di Dio sono tanto vasti da comprendere anche il delitto più atroce e il criminale più efferato. Forse non sarai d’accordo, ma non ha importanza. Hai appena imparato ciò che volevi sapere.

 

 

 

 


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Nel libro precedente hai promesso che in questo volume avresti affrontato molti grandi temi, quali il tempo e lo spazio, l’amore e la guerra, il bene e il male, oltre a offrirci considerazioni geopolitiche di vasta portata. E avevi promesso che avresti spiegato nei particolari l’esperienza umana dei sesso.

 

È vero. Nell’altra conversazione abbiamo affrontato problemi più personali; questa volta ci occupiamo della vostra vita sulla Terra, mentre il prossimo volume chiuderà la trilogia trattando le grandi verità: la cosmologia, il tutto, il viaggio dell’anima. Nell’insieme, questi libri contengono i miei migliori consigli su ogni cosa, da come allacciarvi le scarpe alla comprensione dell’Universo.

 

Sul tempo hai già detto tutto?

 

Ho spiegato quello che dovete sapere. Il tempo non c’è; tutto esiste e accade simultaneamente. Il libro che stai scrivendo è già scritto, ed è proprio da lì che trai le informazioni che stai trascrivendo. Questo è il significato della frase: “Prima che tu chieda, Io ti avrò già risposto”.

 

Queste idee sul tempo sono interessanti ma piuttosto esoteriche. A che cosa ci servono nella vita reale?

 

Un’autentica comprensione del tempo vi permette di vivere molto più serenamente nella vostra realtà relativa, in cui il tempo è sperimentato come movimento, flusso, piuttosto che come costante. Siete voi a muovervi, non il tempo. Il tempo è immobile: esiste solo Un Momento.

 

È difficile da credere. Com’è possibile?

 

La vostra scienza lo ha già provato teoricamente. Se sali su un’astronave e voli abbastanza a lungo e velocemente, puoi compiere un giro intorno alla Terra in tempo per vederti decollare. Ciò dimostra che il Tempo non è movimento, ma un campo che attraversate a bordo dell’astronave Terra.

 

Dite che in un anno ci sono 365 giorni. Ma che cos’è un giorno? Avete deciso, arbitrariamente, che un “giorno” è il “tempo” che l’Astronave Terra impiega a compiere una rivoluzione intorno al suo asse. Come sapete che una rivoluzione è completa? Non potete sentir girare la Terra!

 

Avete scelto come punto di riferimento il Sole, e definite “giorno” il lasso di tempo in cui la porzione di astronave su cui vi trovate è illuminata, poi buia, quindi di nuovo illuminata. Avete diviso il “giorno” in ventiquattro “ore”, ancora in modo arbitrario. Le ore potrebbero essere dieci, o settantatré! Ogni ora a sua volta è stata suddivisa in sessanta minuti”, e ogni minuto in sessanta “secondi”.

 

Un giorno avete notato che la Terra ruotava anche intorno al Sole, così avete accuratamente calcolato che sono necessarie 365 rivoluzioni della Terra su se stessa perché il vostro Pianeta compia una rotazione intorno al Sole, e avete definito questo numero “anno”. Avete poi creato le “settimane” e i “mesi”, e siete riusciti a far sì che ogni anno avesse un uguale numero di mesi, ma non che tutti i mesi avessero lo stesso numero di giorni; non avete trovato il sistema per dividere un numero dispari (365) per uno pari (12), perciò avete deciso che alcuni mesi avessero più giorni degli altri.

 

Tuttavia, nemmeno questo risolveva il problema, perché si accumulava un “resto” di tempo di cui non sapevate che cosa fare. Avete quindi deciso che di tanto in tanto un anno avrebbe avuto un giorno in più, l’avete chiamato “anno bisestile” e avete organizzato tutta la vostra vita secondo questa costruzione. E la Mia spiegazione del tempo sarebbe “difficile da credere”! Per misurare ulteriormente il passaggio del “tempo” avete stabilito l’esistenza dei decenni e dei secoli (curiosamente basati sul numero dieci e non più sul dodici), ma ciò che realmente avete fatto sin dall’inizio è stato misurare dei movimenti attraverso lo spazio. Così vediamo che non è il tempo a “passare”, ma sono gli oggetti a muoversi nel campo statico da voi chiamato “spazio”. Il tempo è semplicemente il vostro modo di calcolare i movimenti!

 

Gli scienziati comprendono profondamente questa connessione, perciò parlano di un continuum spazio-temporale. Il vostro Einstein e altri hanno capito che il tempo è una costruzione mentale, un concetto relativo. Il tempo è ciò che è in rapporto allo spazio che esiste tra gli oggetti. Dato che, come sapete, l’Universo è in espansione, oggi la Terra impiega più “tempo” per ruotare intorno al Sole che un miliardo di anni fa, perché lo “spazio” da coprire è maggiore.

 

Insomma, i minuti, le ore, i giorni, le settimane, i mesi e gli anni sono “più lunghi” adesso di quanto lo fossero per esempio nel 1492. I vostri strumenti registrano queste discrepanze, e ogni anno tutti gli orologi del mondo sono regolati secondo quello che chiamate il Meridiano di Greenwich, per ovviare al problema di un Universo che non vuole stare fermo!

 

Einstein teorizzò che non era il tempo a muoversi, ma lui stesso a spostarsi nello spazio a una determinata velocità, quindi per “alterare” il tempo doveva solo modificare lo spazio tra gli oggetti o la velocità con cui lui si muoveva nello spazio tra un oggetto e l’altro. La Teoria Generale della Relatività ha dato un contributo determinante alla vostra comprensione del rapporto tra spazio e tempo. Ora comincerai a capire perché se tu compissi un lungo viaggio in astronave, al ritorno potresti scoprire che per te sono trascorsi solo dieci anni, mentre per i tuoi amici sulla Terra ne sono passati trenta.

 

Se però gli scienziati riusciranno a sviluppare un sistema di propulsione estremamente potente, potresti davvero tornare sulla Terra prima di essere partito. In altre parole, il tempo sull’astronave passerebbe più rapidamente che sul vostro Pianeta. Se trovi una “piega” nel tessuto spazio-temporale (Einstein e altri credevano in questa possibilità, ed erano nel giusto), sarai improvvisamente lanciato nello spazio” in un “momento” infinitesimale. Un tale fenomeno non potrebbe davvero portarti indietro nel “tempo”? A questo punto non dovrebbe più essere tanto difficile per te capire che il “tempo” è soltanto una vostra costruzione mentale. Tutto ciò che è accaduto e che accadrà sta succedendo adesso. La capacità di osservare un evento dipende dal tuo punto di vista nello spazio. Per esempio, se tu fossi al Mio posto, potresti vedere tutto chiaramente, proprio ora! Hai capito?

 

Sì, sto cominciando a capire, almeno teoricamente.

 

Bene. Ho usato un linguaggio semplice, comprensibile anche a un bambino. Forse non è molto scientifico, ma ti aiuta a capire.

 

La velocità degli oggetti fisici è limitata, ma in teoria quelli non fisici, come i pensieri o l’anima, possono muoversi attraverso l’etere a velocità incredibili.

 

Precisamente. Ed è ciò che accade spesso nei sogni e in altre esperienze psichiche. Ora puoi capire anche il déjà vu; probabilmente hai già vissuto quella situazione.

 

Ma se tutto è già accaduto, ne consegue che non ho il potere di cambiare il mio futuro. È questa la predestinazione?

 

No! Non lasciarti ingannare, non è affatto vero. Sei sempre in grado di esercitare il libero arbitrio; la scelta rimane tua. Riuscire a leggere il futuro (o chiedere ad altri di farlo per te) deve accrescere e non limitare la capacità di vivere l’esistenza che vuoi.

 

In che modo? Non mi è chiaro.

 

Se “vedi” un evento o un’esperienza futura che non ti piace, non sceglierli, opta per un altro! Cambia il tuo comportamento in modo da evitare il risultato indesiderato.

 

Ma come posso riuscirci se è già accaduto?

 

Non è ancora successo a te! Ti trovi in un punto del continuum spazio-temporale dove non sei consapevole di quell’evento, non “sai” che si è verificato, non hai “ricordato” il tuo futuro. Questa smemoratezza è il segreto del tempo, è ciò che vi rende possibile giocare il grande gioco della vita. Ma ne parlerò a fondo più avanti. Se non ricordi” il tuo futuro, l’evento non ti è ancora “accaduto”. Una cosa accade” solo quando è “sperimentata”, ed è sperimentata” solo quando è “conosciuta”. Mettiamo che tu abbia potuto gettare uno sguardo sul tuo “futuro”. La parte non fisica di te, il tuo Spirito, si è spostato in un altro luogo del continuum spazio-temporale e ha riportato indietro un’energia residua, alcune impressioni o immagini dell’evento in questione.

 

Tu puoi “sentire” tali immagini, oppure un’altra persona che ha sviluppato doti metafisiche può “vedere” le energie e le immagini che ti ruotano intorno. Se non ti piace ciò che “senti” del tuo futuro”, semplicemente allontanatene! In quell’istante cambi la tua esperienza, e tutti voi tirate un sospiro di sollievo.

 

Aspetta un attimo! Che cosa intendi per “tutti voi”?

 

Devi sapere (ormai sei pronto per capirlo) che esisti simultaneamente in ogni stadio del continuum spazio-temporale. In altre parole, la tua anima È Sempre Stata, E Sempre e Sempre Sarà, in mondi senza fine. Amen.

 

Davvero esisto in più luoghi?

 

Certo! Esisti ovunque, e in ogni tempo.

 

Ci sono un “me” futuro e un “me” passato?

 

Come ti ho appena spiegato, il futuro e il passato non esistono, ma se usiamo questi termini in senso relativo, la risposta è sì.

 

Insomma, io sono più persone allo stesso tempo.

 

No, sei sempre uno, ma sei molto più vasto di quanto pensi. E riguardo alle esperienze che vuoi cambiare, modificando ciò che il tuo io futuro ha già sperimentato, il tuo io passato probabilmente non dovrà sperimentarle mai! Allo stesso modo, anche il tuo io futuro è stato aiutato dal “suo” io futuro, permettendoti di evitare ciò che lui non aveva potuto evitare. Mi segui?

 

Sì. È estremamente interessante. Ma ora ho un’altra domanda; che cosa mi dici delle vite passate? Se sono sempre stato “me stesso” nel “passato” e nel “futuro”, come posso essere stato qualcun altro in una vita passata?

 

TU sei un Essere Divino, capace di avere contemporaneamente più di un’esperienza e di dividerti in tutti i “te stesso” che vuoi. Puoi vivere la “stessa vita” ogni volta che lo desideri, in modi diversi. E puoi anche vivere vite diverse in “tempi” diversi. Così, mentre sei “te stesso” qui e ora, puoi essere anche “altri” in “tempi” e “luoghi” diversi.

 

Accidenti, le cose si complicano sempre di più!

 

Sì. E abbiamo soltanto grattato la superficie. Sappi questo: sei un essere di Proporzioni Divine, senza limiti. Una parte di te ha scelto di conoscersi per mezzo della tua identità presente, ma questi non sono assolutamente i confini del tuo Essere, anche se questo è ciò che pensi.

 

E perché Io penso?

 

Devi pensarlo, altrimenti non potrai fare ciò che hai deciso di fare in questa vita che ti sei dato.

 

E che cosa devo fare? Me l’hai già detto, ma vorrei sentirlo di nuovo, “qui” e “ora”.

 

Stai usando questa vita, e tutte le altre vite, per decidere, scegliere e creare Chi Sei Realmente, e per sperimentare la tua attuale idea di te stesso. Ti trovi in un Eterno Momento di creazione e realizzazione dell’Io, attraverso un processo di Espressione. Le persone, gli eventi e le circostanze della tua vita sono gli strumenti che hai attratto per modellare la Più Grande Versione della Più Grande Visione che tu abbia mai avuto di te stesso. Questo processo di creazione e ricreazione è continuo, infinito e stratificato. Tutto accade “adesso”, e su molti livelli.

 

Nella tua realtà lineare vedi la tua esperienza strutturata secondo un Passato, un Presente e un Futuro. Immagini di avere una sola vita, o forse anche diverse vite, ma certamente non più di una alla volta. Ma se non esistesse il “tempo”? Allora vivresti tutte le tue vite contemporaneamente. Ed è proprio ciò che stai facendo!

 

Hai mai avuto una “strana sensazione” rispetto a qualche evento futuro, così forte che hai deciso di non agire in tal senso? Tu la chiameresti “premonizione”; dal Mio punto di vista, è semplicemente una consapevolezza improvvisa di qualcosa che hai già sperimentato nel tuo futuro”. Il tuo “io futuro” ti dice: “Questo non è stato per niente divertente. Non farlo!

 

Stai vivendo qui e ora quelle che tu chiami “vite passate”, anche se naturalmente non ne sei consapevole. Ed è giusto che tu non lo sia. Sarebbe molto difficile giocare il gioco della vita se tu avessi una piena coscienza di ciò che accade su ciascun livello. Il Processo dipende da tutte le sue parti, compresa la tua mancanza di consapevolezza totale in questa fase.

 

Abbraccia il Processo, e muoviti attraverso questo in pace, saggiamente e con gioia. Usalo, trasformalo da qualcosa che ti tocca sopportare in uno strumento con cui creare la più splendida esperienza di Ogni Tempo: la realizzazione del tuo Io Divino.

 

Ma come? Come posso farlo nel modo migliore?

 

Non sprecare i momenti preziosi della tua realtà presente cercando di svelare tutti i segreti della vita.

 

Se sono segreti, c’è un motivo.

 

Concedi a Dio il beneficio del dubbio. Usa il tuo “Adesso” per lo Scopo Più Alto: la creazione e l’espressione di Chi Sei Realmente. Decidi Chi Sei, Chi vuoi essere, e poi fai tutto ciò che è in tuo potere per esserlo. Usa ciò che ti ho detto sul tempo come la struttura portante su cui appoggiare le costruzioni della tua Idea Più Grandiosa. Se ti arriva un’impressione dal “futuro” seguila. Se hai un’idea rispetto a una tua vita passata”, vedi se può servirti in qualche modo, non ignorarla. Ma soprattutto, se ti viene presentato un modo per creare, manifestare, esprimere e sperimentare il tuo Io Divino in una gloria maggiore, proprio qui e ora, seguilo. E un modo ti sarà certamente presentato, perché lo hai chiesto. Scrivere questo libro è un segno della tua richiesta, perché non potresti stenderlo, qui e ora, senza una mente e un cuore aperti, e un’anima pronta alla conoscenza. Altrettanto vale per coloro che lo stanno leggendo, perché anche loro lo hanno creato.

 

In quale altro modo potrebbero sperimentarlo?

 

Tutti stanno creando tutto ciò che è sperimentato in questo momento, perché Io sono tutti voi. Comprendi la simmetria? Riesci a scorgere la perfezione? E tutto in una sola frase: NOI SIAMO TUTTI UNO.                          ashtar-sheran.org

 

 

 

 


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Parlami dello spazio.

 

Lo spazio è tempo... dimostrato. In verità non esiste uno spazio “puro”, vuoto. Ogni cosa è qualcosa. Anche nello spazio più “vuoto” ci sono vapori sottilissimi, nonché energia pura, che si manifesta sotto forma di vibrazioni, oscillazioni, movimenti del Tutto secondo una particolare frequenza. L’energia invisibile è lo “spazio” che tiene insieme la “materia”.

 

Una volta, secondo il vostro modello lineare del tempo, tutta la materia dell’Universo era concentrata in una minuscola particella, di una densità inimmaginabile. Quella che voi ora chiamate materia, in realtà è composta principalmente di spazio. Tutti gli oggetti “solidi” sono composti dal due per cento di “materia” solida e dal novantotto per cento d’“aria”.

 

Lo spazio tra le particelle di materia in tutti gli oggetti è enorme; lo si può paragonare a quello tra i corpi celesti nel cielo notturno. E questi sono gli oggetti che chiamate “solidi”. C’è stato un momento in cui l’intero Universo era realmente “solido”. Non esisteva alcuno spazio tra le particelle di materia, quindi tutta la materia occupava un’area grande come la capocchia di uno spillo. Prima di allora c’è stato un “tempo” in cui non esisteva neppure la materia, ma solo una forma estremamente pura di energia ad altissima frequenza, che voi chiamate antimateria. Era il tempo in cui l’Universo fisico che conoscete non esisteva ancora.

 

All’inizio l’energia pura (che sono Io) vibrava e oscillava tanto rapidamente da formare la materia, tutta la materia dell’Universo. Anche tu, e tutti voi, potete ripetere questa impresa. In realtà lo fate tutti i giorni. I vostri pensieri sono vibrazioni pure, che creano la materia fisica! Se un numero sufficiente di persone coltivasse lo stesso pensiero, potreste influenzare, e persino creare, intere parti del vostro Universo fisico, come ho già spiegato nel primo libro.

 

L’universo è in espansione?

 

Sì. A una velocità che non puoi neppure immaginare.

 

Continuerà a espandersi per sempre?

 

No. A un certo punto le energie che guidano l’espansione si dissiperanno e le energie di coesione addenseranno di nuovo tutta la materia.

 

Vuoi dire che ci sarà una contrazione dell’Universo?

 

Sì. Tutto andrà “a posto”, letteralmente. E avrete di nuovo il Paradiso: niente materia, pura energia. In altre parole, Me! Alla fine, tutto torna a Me.

 

Ciò significa che noi non esisteremo più!

 

Non in forma fisica. Ma esisterete sempre. Non potete non esistere, perché siete Ciò che Esiste.

 

Che cosa accadrà dopo la contrazione dell’Universo?

 

Tutto il processo inizierà da capo, ci sarà un altro Big Bang, e nascerà un altro Universo, che si espanderà e poi finirà, e così via, per l’eternità.

 

Queste sono l’inspirazione e l’espirazione di Dio.

 

Tutto ciò è interessante, ma non ha molto a che fare con la mia vita quotidiana.

 

Infatti. Queste spiegazioni semplificate servono soprattutto a farti comprendere che tutte le cose sono cicliche, compresa l’esistenza. Capire come funziona l’Universo può aiutarti a esplorare la vita dell’Universo che hai dentro di te. La vita si muove a cicli. Tutto è ciclico. Prendendo coscienza di questo, accrescerai la tua capacità di godere del Processo, senza limitarti a sopportarlo. Esiste un ritmo vitale naturale, e tutto si muove seguendolo.

 

Perciò è scritto: “Per ogni cosa c’è una stagione, ed esiste un tempo per ogni cosa sotto il cielo”. Le donne comprendono benissimo i ritmi vitali, perché sono in sintonia con la vita, e sono capaci di “seguire il flusso” molto più degli uomini, che vogliono spingere, tirare, dirigere il flusso. Le donne invece lo sperimentano, e lo usano per produrre armonia. Spesso le donne lasciano il corpo con grazia, mentre molti uomini lottano contro la morte. Le donne hanno più cura del loro corpo, mentre gli uomini lo trattano malissimo, e queste differenze si ripercuotono anche nella vita.

 

Come per ogni regola, ovviamente esistono le eccezioni. Sto parlando in termini generali, ma se osservi la vita, scoprirai che contengono una buona parte di verità.

 

Questo però mi intristisce. Mi induce a pensare che le donne siano esseri superiori, che abbiano più “numeri” degli uomini.

 

Lo yin e lo yang fanno parte dei glorioso ritmo della vita. Un aspetto dell’“Essere” non è “migliore” o più “perfetto” di un altro. Ognuno è soltanto questo: un aspetto. Ovviamente, gli uomini incarnano altri riflessi della Divinità che le donne invidiano. È stato detto che essere uomini è il banco di prova. Quando qualcuno lo è stato abbastanza a lungo, ha sofferto per la propria stupidità, ha inflitto dolore attraverso le proprie creazioni, ha fatto tanto male da desiderare di fermarsi e sostituire l’aggressività con la ragione, il disprezzo con la compassione, per vincere senza che nessuno perda, allora quell’essere può diventare una donna.

 

Devi imparare che non è la forza a creare il “diritto”, che la vera forza non è esercitare l’autorità su qualcuno ma con qualcuno, e che il potere assoluto non richiede nulla agli altri. Quando l’avrai compreso, meriterai di incarnarti in un corpo di donna, perché ne avrai finalmente colto l’Essenza.

 

Allora è vero che le donne sono migliori degli uomini.

 

No! Non sono migliori, ma diverse! Sei tu che giudichi.

 

Nella realtà oggettiva il meglio e il peggio non esistono; esiste solo ciò che È e ciò che desideri Essere. Il caldo non è meglio del freddo, l’alto non è meglio del basso, te l’ho già detto. Perciò la femmina non è migliore del maschio, è solo ciò che è, proprio come te. In ogni caso, nessuno dei due è limitato: entrambi potete essere Ciò Che Desiderate Essere, e scegliere ciò che volete sperimentare. Entrambi siete fatti di Tutto. Il maschile e il femminile sono presenti in ognuno di voi. Esprimete e vivete l’aspetto di voi stessi che più desiderate, ma sappiate che vi sono aperte tutte le possibilità.

 

A proposito dei maschile e dei femminile, nei libro precedente avevi promesso di parlare in modo particolareggiato dell’aspetto sessuale di questa dualità.

 

Sì, penso che sia arrivato il momento di parlare del Sesso.

 

 

 

 

 

 

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Perché hai creato due sessi? Come dobbiamo comportarci rispetto a quell’esperienza incredibile che chiamiamo “sessualità”?

 

Certamente non con vergogna, e nemmeno con timore o sensi di colpa. Neppure con lussuria, perché la lussuria non è passione. Né con abbandono, perché l’abbandono non è libertà. Né con aggressività, perché l’aggressività non è entusiasmo. E, ovviamente, il sesso andrebbe vissuto senza idee di controllo, potere o dominio, perché non hanno nulla a che vedere con l’Amore.

 

Ma si può usare il sesso soltanto per una gratificazione personale?

 

La risposta è sì, perché “gratificazione personale” è sinonimo di amore per sé stessi”, così bistrattato nei secoli che non c’è da meravigliarsi se la sessualità è pervasa dai sensi di colpa. Vi è stato detto di non usare per la vostra soddisfazione personale qualcosa che è di per sé intensamente gratificante! È una contraddizione evidente, ma poiché non sapete come risolverla avete deciso che dovete almeno sentirvi colpevoli per la gratificazione che provate durante e dopo l’atto sessuale.

 

Una famosa cantante rispose a un intervistatore che le chiedeva un commento sul suo incredibile successo e sulle ricchezze che le aveva procurato: “Mi sento quasi in colpa, perché il mio lavoro mi diverte moltissimo”. L’implicazione è chiara: se vi piace dedicarvi a qualcosa, facendolo non dovreste anche ricavarne denaro. La maggior parte delle persone si guadagna da vivere con qualcosa che odia, o comunque svolgendo un lavoro duro, che è tutto tranne che gioia infinita.

 

Insomma, il messaggio del mondo è: se qualcosa ti gratifica, almeno sentiti in colpa quando la fai!

 

Meno di tutto in assoluto devono piacervi le gioie del corpo, e tra queste specialmente (come vi sussurrava la nonna) il SESSO.

 

In realtà amare il sesso va benissimo. Anche amare Se Stessi è giusto, anzi, è praticamente un dovere. Non dovete diventare dipendenti dal sesso (o da qualsiasi altra cosa), ma amarlo è “giusto”! Ripetete dieci volte al giorno: “Amo il sesso, amo il denaro”. Ancora più difficile sarà ripetere: “Amo me stesso”. Ecco una serie di altre cose che secondo la morale corrente non dovete amare, mentre dovreste farlo:

 

POTERE

GLORIA

FAMA

SUCCESSO

VITTORIA

 

Volete altri esempi? Provate con queste altre cose se le amate, dovreste davvero sentirvi colpevoli:

 

L’ADULAZIONE DEGLI ALTRI

ESSERE I MIGLIORI

AVERE DI PIÙ

SAPERE COME

SAPERE PERCHÉ

 

Ne avete avuto abbastanza? Aspettate! Ecco la colpa più grande di tutte. Dovreste provarla se pensate di CONOSCERE DIO. Non è interessante? Per tutta la vita vi hanno fatto sentire in colpa per CIÒ CHE VOLETE PIÙ INTENSAMENTE. Eppure vi dico: amate, amate, amate le cose che desiderate, perché sarà il vostro amore ad attrarle a voi.

 

Quelle cose sono il materiale della vita. Se le amate, amate la vita! Quando dichiarate di desiderarle, annunciate di avere scelto tutto il bene che la vita ha da offrire! Scegliete quindi il sesso, tutto quello che riuscite a fare! E il potere, tutto quello che sapete accumulare! E tutta la fama che siete in grado di ottenere! E tutto il successo che vi è possibile raggiungere!

 

E scegliete di vincere, ogni volta che potete! Ma non optate per il sesso in luogo dell’amore: consideratelo una celebrazione dell’amore.

 

Non scegliete il potere sugli altri, ma con gli altri, né la fama come fine a se stessa, ma come mezzo per raggiungere uno scopo superiore. Non cercate il successo a spese altrui, ma vedetelo quale strumento con cui assistere gli altri. Non scegliete di vincere a ogni costo: fate in modo di non nuocere agli altri, e anzi di portare loro dei benefici. Scegliete pure di essere adulati, ma riversate anche la vostra adulazione su tutti! Decidete di essere non migliori degli altri, ma di come eravate prima. Optate per avere di più, ma solo per dare di più. Cercate di comprendere i “come” e i “perché” per poter dividere la conoscenza con gli altri. Soprattutto, scegliete di conoscere Dio e il resto verrà da sé.

 

Per tutta la vita vi hanno insegnato che è meglio dare che ricevere. Eppure non potete dare ciò che non avete. Datevi abbondante piacere, e avrete piacere in abbondanza da donare agli altri. I maestri dei sesso tantrico lo sanno bene; per questo incoraggiano la masturbazione, che per molti di voi è invece un peccato.

 

La masturbazione? Accidenti, hai proprio passato i limiti. Come posso parlare di un argomento dei genere in un messaggio che proviene da Dio?

 

Mi sembra di capire che hai un’opinione sulla questione.

 

Non proprio, ma molti lettori potrebbero averla e sentirsi offesi.

 

Io non “offendo” nessuno deliberatamente. Le persone sono libere di sentirsi offese oppure no, è una loro scelta. Ma credi sia possibile parlare apertamente della sessualità umana senza che qualcuno si offenda?

 

No, ma non bisogna esagerare. Penso che i più non siano pronti ad ascoltarTi parlare della masturbazione.

 

Se questo libro dovesse limitarsi a trattare ciò che “i più” sono pronti a udire da Me, sarebbe molto breve. La maggior parte delle persone non è mai pronta a prestare ascolto a Dio. Di solito passano almeno duemila anni.

 

D’accordo, continua, credo che abbiamo superato trauma iniziale.

 

Bene. Parlavo della masturbazione (che tutti praticano, ma di cui nessuno parla) solo per illustrare meglio questo punto: datevi molto piacere, e avrete piacere in abbondanza da donare agli altri.

 

I maestri tantrici sanno che se vi avvicinate all’esperienza dell’amore fisico bramosi di sesso, la vostra capacità di dare piacere al partner e di sperimentare un’unione prolungata di anime e corpi sarà molto minore.

 

I praticanti tantrici, quindi, spesso si procurano piacere da soli prima di darselo mutuamente. Spesso lo fanno in presenza del compagno, e con la sua guida amorevole. Poi, quando la brama iniziale è stata soddisfatta, possono placare anche la sete più profonda, quella di un’estasi ottenuta attraverso un’unione prolungata. L’esperienza che voi chiamate coito può accadere alla fine di un incontro d’amore della durata di un paio d’ore. Oppure può anche non avvenire affatto. Per quasi tutti voi, invece, il coito è praticamente l’unico atto possibile in un esercizio della durata di venti minuti (quando vi va bene!).

 

Non credevo che questo libro si sarebbe trasformato in un manuale di educazione sessuale.

 

Non lo è, ma non sarebbe male se lo fosse. Avete quasi tutti molto da imparare sul sesso e su come esprimerlo. In ogni caso, il principio è lo stesso per tutti i punti che ho toccato prima. Per esempio, se ti concedi il piacere del potere, della ricchezza o della fama, avrai più potere, ricchezze o fama da dividere con gli altri. Dimmi, perché ci sono cose che ti fanno “sentire bene?

 

Mi arrendo. Perché?

 

“Sentirsi bene” è il modo che l’anima ha di gridare: “Io sono questo!”. Ora, moltissima gente ridicolizza l’idea di fare ciò che fa sentire bene. Dicono che sia la strada verso l’Inferno, ma Io ti assicuro che è la via per il Paradiso! Naturalmente molto dipende da quali sono le esperienze che ti fanno “stare bene”. Eppure ti garantisco che nessuna evoluzione ha mai avuto luogo attraverso la negazione. Se devi evolverti, ciò non avviene quando eviti tutto ciò che ti fa “stare bene”. Al contrario, ti evolvi proprio perché ti sei concesso tutti i piaceri e hai scoperto qualcosa di più grande. Come puoi conoscere il “più grande” se non hai mai sperimentato il “più piccolo”? La religione ti dice che è possibile, e ti chiede di credere alla sua parola. Per questo le religioni alla fine falliscono; ti chiedono di imparare dall’esperienza altrui, mentre la spiritualità ti spinge a cercare la tua esperienza.

 

La religione non tollera la spiritualità, perché potrebbe condurti a conclusioni personali. “sentirvi bene” è il vostro modo di riaffermare che il vostro ultimo pensiero era verità, che la vostra ultima parola era saggezza, che la vostra ultima azione era amore. Per misurare i vostri progressi, per capire fin dove vi siete evoluti, osservate che cosa vi fa “stare bene”, ma non cercate di accelerare la vostra evoluzione negandolo o allontanandovene. Negare sé stessi significa autodistruggersi.

 

Sappiate anche questo: regolarsi non vuol dire negare sé stessi. Controllare il proprio comportamento è una scelta attiva, basata sulla decisione di essere ciò che si è scelto di diventare. Se dichiari, per esempio, di essere una persona rispettosa dei diritti degli altri, decidere di non rubare, violentare e uccidere non è una “negazione di sé” ma una “dichiarazione di sé” Se ti fa “stare bene” agire da irresponsabile, danneggiare o ferire chi ti sta intorno, allora non sei ancora un essere molto evoluto.

 

La chiave di tutto è la consapevolezza; raggiungerla e diffonderla tra i giovani è compito degli anziani. Spetta invece ai messaggeri di Dio acuire la consapevolezza di tutti i popoli, facendo capire loro che ciò che viene fatto a uno è fatto a tutti, perché siamo tutti Uno. Se comprendi questo, è praticamente impossibile che fare del male a qualcuno ti faccia “stare bene”. I comportamenti irresponsabili spariscono. È all’interno di questi parametri che gli esseri in evoluzione cercano di sperimentare la vita.

 

Perciò vi dico: concedetevi tutto ciò che l’esistenza ha da offrire, e scoprirete che è molto di più di quanto abbiate immaginato. Tu sei ciò che sperimenti, sperimenti ciò che esprimi ed esprimi ciò che devi esprimere. Hai quello che ti permetti di avere.

 

D’accordo. Ma possiamo tornare alla mia domanda?

 

Sì. Ho creato due sessi per la stessa ragione per cui ho messo in ogni cosa lo yin e lo yang. L’uomo e la donna sono lo yin e lo yang fatti carne, e rappresentano la più alta espressione vivente di questi due principi. Sono necessari, come tutti gli altri dualismi, per sperimentare la vita nel modo che conoscete.

 

Come possiamo esprimere al meglio quella che chiamiamo “energia sessuale”?

 

Con amore.

Con disponibilità.

Gioiosamente.

Giocosamente.

Oltraggiosamente.

Appassionatamente.

In modo sacro, romantico, umoristico, spontaneo, creativo, sfacciato, sensuale. E, ovviamente, spesso.

 

Alcuni sostengono che il solo scopo legittimo della sessualità umana sia la procreazione.

 

Sciocchezze. La procreazione è il felice risultato, non la premessa logica dell’esperienza sessuale. L’idea che il sesso serva solo per mettere al mondo i bambini, e che quindi non si debbano avere rapporti se non si desiderano figli, viola la natura umana, la natura che Io vi ho dato. Ho infuso in ogni cosa un’energia che trasmette il suo segnale nell’Universo. Ogni persona, animale, pianta, roccia, ogni oggetto emana energia come un trasmettitore. Tali onde di energia irradiano attraverso le pareti, sopra le montagne, oltre la luna e nell’eternità. Non si fermano mai.

 

Ogni pensiero che avete avuto colora questa energia, ogni parola che avete pronunciato le dà forma, ogni gesto che avete compiuto la influenza. La vibrazione, la frequenza, la lunghezza d’onda delle vostre emanazioni cambiano costantemente, in rapporto ai vostri pensieri, umori, sentimenti, parole e azioni. Avete sicuramente sentito dire di qualcuno che ha “buone vibrazioni”. E un’espressione molto azzeccata. L’aria è satura di energia e forma una Matrice di “vibrazioni” personali intrecciate, talmente complessa che per voi è impossibile anche immaginarla. Quest’onda è il campo di energie combinate in cui vivete. È potente e agisce su ogni cosa, anche su voi stessi.

 

Tu sei influenzato dalle vibrazioni che ricevi, e ne invii altre che si ripercuotono sulla Matrice, la quale a sua volta modifica il campo energetico di tutti gli altri esseri. Questi creano e inviano vibrazioni diverse da quelle ricevute e influenzano la Matrice, la quale agisce su di te... e così via.

 

Puoi pensare che si tratti di fantasie, ma non ti è mai capitato di entrare in una stanza dove l’aria era così pesante che si poteva “tagliare con un coltello”? Oppure, hai mai sentito di due scienziati che lavoravano contemporaneamente allo stesso problema, e d’un tratto sono arrivati a un’identica soluzione, simultaneamente e in modo indipendente? Questi sono eventi comuni, alcune delle manifestazioni più ovvie della Matrice. La vostra psicologia popolare definisce “Coscienza Collettiva” la Matrice di energia che influenza ogni cosa sul vostro Pianeta: la guerra e la pace, i sollevamenti geofisici e la stabilità planetaria, il diffondersi delle malattie o l’estendersi del benessere. Tutto è il risultato della coscienza, anche gli eventi e le situazioni della vostra vita individuale.

 

È un discorso affascinante, ma che cosa ha a che fare con il sesso?

 

Abbi pazienza; ci sto arrivando. Il mondo partecipa a un continuo scambio di energia; la tua tocca tutti gli altri, e quella altrui tocca te. A un certo punto queste energie si incontrano. Per essere più chiari, immagina due persone in una stanza, lontane l’una dall’altra. Le chiameremo Tom e Mary.

 

L’energia personale di Tom trasmette a 360 gradi nell’Universo, e una parte di questa raggiunge Mary, la quale a sua volta emette la propria energia, che arriva anche a Tom. Ma le loro energie si incontrano a metà strada (ricorda che si tratta di energie fisiche, che possono essere misurate e sentite) e formano una nuova unità energetica che chiameremo “Tomary”. Tom e Mary potrebbero definire tale energia “il Corpo Tra Noi”, perché effettivamente si tratta di un corpo di energia cui entrambi sono collegati, con cui instaurano uno scambio attraverso i “cavi” che esistono nella Matrice.

 

Questa esperienza di Tomary è la verità di Tom e Mary, e li attrae verso una Santa Comunione, perché entrambi provano la gioia sublime del Corpo Tra Loro, dell’Unito, dell’Unione Benedetta. Pur restando distanti, entrambi sentono fisicamente ciò che sta accadendo nella Matrice e di colpo vogliono avvicinarsi l’uno all’altro. A questo punto entra in gioco il loro “addestramento”. Il mondo li ha abituati a essere cauti, a diffidare dei sentimenti, a difendersi dalla possibilità di soffrire, a trattenersi. Ma l’anima vuole conoscere Tomary, e subito! I due sono irrevocabilmente attratti dal Corpo Tra Loro.

 

A un osservatore casuale sembrerà che Tom e Mary vogliano avvicinarsi l’uno all’altra, ma in realtà desiderano raggiungere Tomary, quel luogo di Unione Divina che esiste già tra loro, il punto in cui sanno di essere Uno. Si muovono dunque verso questa “sensazione” e, a mano a mano che si avvicinano, l’energia che entrambi inviano a Tomary deve coprire una distanza minore, facendosi così più intensa. A un tratto si trovano abbastanza vicini. Il Corpo Tra Loro è incandescente e vibra a una velocità impressionante. Il “cavo” è più grosso e splendente, e trasferisce un’incredibile quantità di energia. Possiamo dire che i due bruciano di desiderio”. Si avvicinano ancora di più, e infine si toccano. La sensazione è così intensa da risultare quasi insopportabile.

 

I due percepiscono tutta l’energia di Tomary, la sostanza compatta e intensamente unita del loro Essere Combinato. Se vi aprite alla sensibilità più elevata, quando vi toccate potete esperire questa energia sublime sotto forma di “formicolio” (che a volte vi attraverserà tutto il corpo), oppure come una sensazione di calore nel punto del contatto (anche questa percepibile in tutto il corpo, ma soprattutto nel chakra inferiore). Ora i due si abbracciano, annullando la distanza, e Tom, Mary e Tomary si trovano a occupare quasi lo stesso spazio. I due sentono Tomary tra loro, e vogliono avvicinarsi ancora di più, fondersi con Tomary.

 

Io ho creato i corpi dell’uomo e della donna in modo che questo sia possibile; il corpo di Tom è pronto a entrare in quello di Mary e quello di Mary è pronto a ricevere quello di Tom. Ora il formicolio e il calore sono di un’intensità intollerabile. Tom, Mary e Tomary diventano Uno, nella carne. L’energia fluisce tra loro, urgente e appassionata. Si muovono, e sembra che lottino per avvicinarsi ancora di più, sempre di più! Poi deflagrano, e i loro corpi entrano in convulsione. Le vibrazioni li pervadono dalla punta dei piedi a quella dei capelli. Nell’esplosione della loro unicità hanno conosciuto il Dio e la Dea, l’Alfa e l’Omega, il Tutto,e il Nulla, l’Essenza della vita, l’Esperienza di Ciò Che È. I due sono diventati Uno, e spesso da questa unione nasce una terza entità fisica. È una manifestazione concreta di Tomary, sangue del loro sangue. Tom e Mary hanno creato la vita!

 

Non ti ho già detto che siete tutti Dei?

 

Questa è la più bella descrizione della sessualità umana che abbia sentito.

 

Vedi la bellezza dove desideri scorgerla. E la bruttezza dove hai paura di vedere la bellezza. Ti stupirebbe sapere quante persone giudicherebbero male ciò che ho appena detto.

 

No, non ne sarei sorpreso. So bene di quanta paura e negatività il mondo ha rivestito la sessualità. In ogni modo, le tue parole sollevano un’infinità di domande.

 

Sono qui proprio per rispondere, ma prima permettimi di aggiungere qualcosa.

 

Certo.

 

La danza” che ho descritto, l’interazione energetica che ti ho spiegato, si verifica continuamente, in e con ogni cosa. Anche se con l’aumentare della distanza tra te e una certa cosa l’energia diventa sempre meno intensa, non sei mai totalmente scollegato. Esiste un punto tra te e ogni altra persona, luogo, oggetto, in cui le energie si incontrano, formando una terza unità, meno densa ma non meno reale.

 

Qualunque cosa, sul Pianeta e in tutto l’Universo, emette energia in ogni direzione, e questa si mescola a tutte le altre, intrecciandosi in strutture di una complessità che neppure i vostri computer più avanzati possono analizzare. Il continuo incrocio e scambio di energie è ciò che tiene insieme il mondo fisico. È la Matrice di cui parlavo prima, ed è tramite questa Matrice che vi scambiate segnali, significati, energie curative a volte creati da singoli individui, ma principalmente dalla coscienza collettiva. Queste innumerevoli energie si attraggono tra loro. Più precisamente, secondo la Legge dell’Attrazione, il Simile attrae il Simile.

 

Pensieri analoghi si attirano lungo la Matrice, e se un certo numero di energie simili si unisce, le vibrazioni si fanno più pesanti, rallentano, e alcune diventano Materia. I pensieri creano la forma fisica, e quando molte persone pensano la stessa cosa c’è un alta probabilità che i loro pensieri diano forma a una Realtà. Per questo la preghiera collettiva è tanto potente.

 

Ma anche i sentimenti negativi possono avere degli “effetti”. Per esempio, gli Stati Uniti d’America sono nati “sotto la protezione Divina, indivisibile, libera e giusta”. Non è un caso che siano diventati la Nazione più prospera della Terra, come non lo è che stiano perdendo tutto ciò che hanno creato con tanta fatica, perché hanno smarrito la propria visione di sé. Le espressioni “sotto la protezione Divina” e “indivisibile” indicavano la Verità Universale dell’Unità: una Matrice unica, molto difficile da distruggere. Ma la Matrice è stata indebolita. La libertà religiosa è diventata bigottismo e sconfina nell’intolleranza, la libertà personale è pressoché scomparsa e la responsabilità individuale non esiste quasi più.

 

La nozione stessa di “responsabilità individuale” è stata distorta fino a trasformarla in “ognuno per sé”. Questa è la nuova filosofia che crede di rifarsi alla tradizione dell’individualismo americano. Ma il Sogno Americano era fondato su una nozione di responsabilità individuale la cui più alta espressione era il concetto di Amore Fraterno. A rendere grande l’America non era il fatto che ognuno lottava per la propria esistenza, ma che ciascuno accettava la sua responsabilità individuale per la vita di tutti. Tuttavia, più l’America è cresciuta, più gli americani sono diventati avidi. Hanno visto che potevano avere molto, e hanno voluto sempre di più. Ma c’era un solo modo per riuscirci: qualcun altro doveva avere sempre meno.

 

A parte i diseredati, nessuno ammetteva che l’America non fosse più la Terra delle Opportunità, o meglio che tali opportunità tendessero a escludere istituzionalmente molte persone a causa del sesso o dei colore della pelle. Gli americani sono diventati arroganti anche nei rapporti internazionali, aiutando gli altri solo quando ciò serviva a rafforzare il proprio potere. Ora l’ideale di Amore Fraterno su cui l’America era stata fondata non esiste quasi più, e se qualcuno tra i non privilegiati osa chiedere la sua parte riceve in cambio un netto rifiuto. Ovviamente ciascuno deve essere responsabile di se stesso, ma l’America, come il resto del mondo, può funzionare davvero soltanto se ogni persona si considera responsabile anche per tutti gli altri.

 

La coscienza collettiva produce risultati collettivi.

 

Esatto. È stato dimostrato moltissime volte nel corso della vostra storia. La Matrice attrae le energie simili, avvicinando tra loro anche gli oggetti fisici. Tali oggetti devono poi respingersi, altrimenti si fonderebbero per sempre, perdendo la loro presente forma fisica e assumendone un’altra. Se si lasciassero attrarre dalla Fusione Permanente non potrebbero più avere rapporti con gli altri esseri, ma si fonderebbero con loro, sperimentando l’Unicità eterna.

 

Questo è lo stato da cui tutti siamo venuti. E proprio perché lo abbiamo lasciato ne siamo costantemente attratti. Questo movimento avanti e indietro è il ritmo dell’Universo, e di tutto ciò che si trova nell’Universo. Quindi è anche il ritmo del sesso, cioè dello Scambio Sinergico di Energia. Siete continuamente spinti a unirvi, poi sperimentate una repulsione che vi spinge lontano da quell’Unione. Scegliete di restare liberi, in modo da poterla esperire. Se ne diventaste parte integrante non potreste più conoscerla come Unione, perché non conoscereste la Separazione.

 

Detto altrimenti: se Dio vuole conoscerSi come Tutto Ciò che Esiste, deve conoscerSi come Entità Separata. In voi e in ogni altra unità di energia dell’Universo Dio conosce Sé stesso come Parte del Tutto, dandosi in tal modo la possibilità di conoscerSi come il Tutto nella Propria Esperienza. Posso sperimentare ciò che Sono soltanto sapendo ciò che Non Sono. Ma poiché sono il Tutto, sono anche ciò che non sono. Questa è la Dicotomia Divina, da cui deriva l’affermazione: “Sono Ciò Che Sono”.

 

Il moto di attrazione e repulsione di cui parlavo si ripete in tutto ciò che vive, quindi anche negli eventi che creano la vita. I vostri corpi danzano in un movimento di unione e separazione tanto istintivo da lasciare pochissimo spazio a un’azione cosciente e deliberata. A un certo punto il moto diventa automatico. Nessuno deve dire ai vostri corpi come agire: lo fanno da soli, con tutta l’urgenza della vita. È la vita stessa che si esprime e produce una nuova esistenza. Questo dolce ritmo Divino scandisce anche quelli che definite “cicli vitali”. I raccolti crescono secondo questi cicli. Le stagioni vanno e vengono, i pianeti seguono la loro orbita, le stelle esplodono e implodono per poi tornare a esplodere. Interi Universi inspirano ed espirano. Tutto accade secondo cicli ritmici che seguono le frequenze del Dio e della Dea, del Tutto. Perché Dio è il Tutto, e la Dea è Tutte le Cose, e tutto ciò che è, che fu e che sarà, per l’eternità.

 

Amen.

 

 

 

 

 

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Queste nostre conversazioni mi lasciano sempre più interrogativi che risposte. Ora, oltre alle domande sul sesso, ne ho anche sulla politica!

 

C’è chi dice che siano uguali: i politici non fanno altro che cercare di fott…

 

Aspetta! Non avrai mica intenzione di essere osceno!

 

Volevo solo sconvolgerti un po’.

 

Ma Dio non può parlare in questo modo!

 

Allora perché voi lo fate?

 

La maggior parte di noi non si esprime così.

 

Non è assolutamente vero.

 

Le persone timorate di Dio non lo fanno!

 

Capisco. Per non offendere Dio avete bisogno di temerlo. In ogni caso, chi vi dice che una semplice parola possa recarmi offesa? E perché un termine che indica l’atto sessuale spesso è usato anche come insulto? Questo dovrebbe suggerirvi qualcosa su come vivete il sesso.

 

Tra gli aborigeni australiani e polinesiani e in altre culture che definite “pagane” e “primitive”, il sesso è vissuto in modo molto aperto. D’altro canto, quelle comunità hanno un enorme rispetto per la vita: la violenza sessuale non esiste e l’assassinio è praticamente sconosciuto. La vostra società, invece, considera il sesso (una funzione umana naturale) qualcosa da fare di nascosto, mentre uccide senza alcun ritegno. Questa è la vera oscenità! Avete reso il sesso un tabù, un fatto sporco, vergognoso e imbarazzante.

 

Non è vero! I più ritengono il sesso una cosa privata, che sarebbe sconveniente esibire. Per alcuni è un elemento sacro del rapporto amoroso.

 

Mancanza di privacy non significa assenza di sacralità. La maggior parte dei riti umani più sacri è celebrata in pubblico. Non confondiamo il sacro e il privato. Gli episodi più riprovevoli spesso accadono in privato, mentre di fronte agli altri esibite i comportamenti migliori. Non sto dicendo che dobbiate fare sesso in pubblico; voglio solo farti notare che privato” non significa automaticamente “sacro”.

 

Riguardo alla “sconvenienza” è un concetto che ha inibito la gioia dell’umanità più di ogni altro, eccetto forse quello di un Dio punitivo.

 

Sembra che Tu non creda nell’idea di comportamento appropriato.

 

Il problema è che qualcuno fissa degli standard, quindi il vostro comportamento viene immediatamente limitato, diretto, dettato dalle idee altrui su ciò che deve e può darvi gioia. È un concetto più che limitante. È distruttivo, e non solo in campo sessuale. Non c’è nulla di più triste di un uomo e una donna che vorrebbero sperimentare qualcosa, ma non lo fanno perché credono che sia “sconveniente”. Non evitate mai di fare qualcosa, in tutti gli aspetti della vita, solo perché viola le regole di ciò che qualcun altro considera “appropriato”.

 

Ma è il nostro senso di ciò che è “giusto” o “sbagliato” a tenere insieme la società. Come potremmo vivere altrimenti?

 

La “sconvenienza” non ha nulla a che vedere con i valori relativi di “giusto” e “sbagliato”. Potete concordare tutti che non si deve uccidere, ma è ugualmente “sbagliato” correre nudi sotto la pioggia? Forse sarete d’accordo che è “sbagliato” desiderare la donna d’altri, ma lo è anche desiderare la propria donna e avere con lei esperienze particolarmente piacevoli? Spesso i comportamenti “appropriati” non vi fanno sentire meglio, e raramente vi causano grande gioia.

 

Tornando al sesso, stai dicendo che tutto è accettabile, a patto che le persone interessate siano consenzienti?

 

Non dovrebbe essere così per ogni cosa?

 

Ma a volte noi non sappiamo chi toccherà il nostro cuore, o come…

 

Dovete fidarvi della vostra sensibilità. E se non siete sicuri, cercate di sbagliare per eccesso d’Amore. La domanda cruciale in ogni decisione è: “Che cosa farebbe l’Amore in questo caso?” Se amate qualcuno, non agirete mai in modo da danneggiarlo. Se nutrite dei dubbi, aspettate finché non avrete le idee più chiare.

 

Questo comportamento si presta al ricatto morale; basta che l’altro dica che un certo atteggiamento lo ferirebbe e ti trovi immediatamente limitato.

 

Solo da Te Stesso. Non vorresti fare spontaneamente solo quello che non recherà alcun danno a coloro che ami?

 

Ma se sono io a sentirmi danneggiato se non faccio una certa cosa?

 

Allora devi dire alla persona che ami la tua verità: che ti senti frustrato e sminuito e hai bisogno del suo consenso per agire. Devi sforzarti di raggiungere un compromesso.

 

E se non è possibile?

 

Allora ti ripeterò un concetto che ti ho già spiegato: Tradire te stesso per non tradire un altro è comunque un tradimento. È il Massimo Tradimento.

 

Il vostro Shakespeare lo ha detto con altre parole: Sii sincero con te stesso, e come alla notte segue il giorno, non sarai falso con nessuno.

 

Ma l’uomo che fa sempre ciò che vuole diventa molto egoista. Non posso credere che Tu lo desideri davvero.

 

Tu presumi che una persona farà sempre la scelta più egoista. Ma ti dico questo: l’Uomo è capace di fare la scelta più elevata, e non sempre è quella che apparentemente serve agli altri.

 

Vuoi dire che a volte dobbiamo pensare prima a noi stessi che al prossimo?

 

Questo dovete farlo sempre! Poi, a seconda di ciò che intendete sperimentare, opererete una scelta. Quando il vostro scopo è elevato, lo sarà anche la vostra scelta. Pensare prima a voi stessi non significa essere “egoisti”, ma consapevoli. La crescita è possibile solo attraverso l’esercizio della libertà. Se vi limitate a seguire le regole imposte da qualcun altro, alla fine avrete obbedito ma non sarete cresciuti. Contrariamente a quanto credete, non è l’obbedienza che voglio da voi

 

D’accordo. Ora posso farti altre domande sul sesso?

 

Spara.

 

Se il sesso è un aspetto così meraviglioso dell’esperienza umana, perché tanti maestri spirituali predicano e praticano l’astinenza?

 

Per la stessa ragione che li porta a condurre una vita semplice. Coloro che si evolvono fino a un elevato grado di comprensione trovano un equilibrio tra i desideri fisici, l’anima e la mente. Siete esseri composti di tre parti, ma molti sperimentano soltanto quella corporea. Dopo i trent’anni anche la mente viene dimenticata: nessuno legge, scrive, insegna o impara più. L’intelletto non riceve nuovi stimoli, e si limita a fare il minimo necessario. Tentate di tutto per addormentarlo: televisione, film, letteratura da strapazzo. Basta che vi impedisca di pensare! Vivete per lo più solo sul piano fisico: nutrite il corpo, lo vestite, ve ne prendete cura. Molti non leggono un buon libro (da cui si possa imparare qualcosa) da anni, ma sanno a memoria tutti i programmi televisivi della settimana. La verità è che quasi nessuno vuole pensare. Per questo scegliete governi e religioni che non richiedono un pensiero indipendente.

 

“Rendimi le cose facili, dimmi che cosa devo fare”. La gente desidera questo”Quali sono le regole? Quali sono i miei limiti? Ho bisogno che qualcuno me lo dica!” Alla fine restate delusi e disgustati. Avete seguito le regole e fatto ciò che vi è stato suggerito. Che cosa è andato storto? E quando? Tutto comincia a non andare per il verso giusto quando trascurate la mente, il più grande strumento creativo che abbiate a disposizione.

 

È ora che smettiate di farlo. Alcuni di voi, una piccola minoranza, hanno compreso di avere un corpo e una mente. Hanno trattato bene il loro intelletto. Eppure, anche tra questi pochissimi hanno imparato a usare la mente per più di un decimo delle sue potenzialità. Se sapeste di che cosa è capace, non smettereste mai di gioire delle sue meraviglie e della sua forza.

 

Ma se il numero di coloro che riescono a equilibrare il corpo e la mente è ridotto, lo è ancor più la quantità di persone che vedono se stesse composte da Corpo, Mente e Spirito.

 

State nutrendo la vostra anima? Vi siete almeno accorti di averne una? State crescendo o appassendo? La vostra anima è abbandonata come la vostra mente? Quando è stata l’ultima volta che avete pianto di gioia? O che avete scritto una poesia, suonato uno strumento, ballato sotto la pioggia, dipinto un quadro, cucinato una torta, riparato qualcosa, parlato fino all’alba, fatto all’amore per ore, magari su una spiaggia o in un bosco? Quando è stata l’ultima volta che avete cercato Dio?

 

Se vivete come esseri a una sola dimensione ricercate soprattutto le soddisfazioni del corpo: denaro, sesso, potere, stimoli fisici, sicurezza, fama, successi finanziari. Vivendo come esseri a due dimensioni includete tra i vostri desideri anche quelli che derivano dalla mente: amicizia, creatività, stimoli intellettuali, nuove idee, nuove mete, crescita personale.

 

Se vivete come esseri a tre dimensioni trovate finalmente un equilibrio. Vi preoccupate anche dell’anima e cercate un’identità spirituale, uno scopo nella vita, la relazione con Dio, l’evoluzione, la crescita spirituale. Evolvendovi verso stati di coscienza più alti realizzate sempre più pienamente ogni aspetto del vostro essere. Ma evolversi non vuol dire abbandonare alcuni aspetti del Sé a favore di altri, significa anzi allargare la propria visione.

 

Allora perché tanti maestri propugnano la completa astinenza sessuale?

 

Perché non credono che gli esseri umani possano trovare un equilibrio. Ritengono che l’energia sessuale sia troppo potente per essere controllata e l’astinenza sia l’unica via verso l’evoluzione spirituale, e non uno dei possibili esiti di tale evoluzione.

 

Eppure, non è forse vero che alcuni esseri estremamente evoluti hanno rinunciato al sesso?

 

Sì, ma non forzatamente. Non si tratta di abbandonare qualcosa che vuoi ma che credi non sia “buono”. È piuttosto un ritrarsi, come ci si trattiene dal prendere una seconda porzione di dolce. Non perché il dessert non sia buono, e nemmeno perché non è buono “per te”. Semplicemente perché, per quanto squisito sia, sei sazio. Quando sarai in grado di abbandonare il sesso per questa ragione, forse lo farai o forse no. Puoi anche decidere che non ne hai “avuto abbastanza” e desiderare ancora quell’esperienza, insieme con tutte le altre del tuo essere. Ciò va benissimo; le persone sessualmente attive possono raggiungere la stessa evoluzione spirituale, la stessa illuminazione, di quelle che praticano l’astinenza.

 

L’evoluzione spinge ad abbandonare la dipendenza dal sesso, i comportamenti automatici, la compulsione all’atto. Allo stesso modo spariranno anche le preoccupazioni per il denaro, il potere, la sicurezza e le altre realtà corporee. Ma il vostro apprezzamento genuino per quegli aspetti della vita non scomparirà (e non deve scomparire). Disdegnare le gioie dell’esistenza, anche le più elementari, significa disdegnare Me, il Creatore. Perché se definite empio ciò che ho creato definite empio anche Me, mentre se considerate sacra la Mia creazione la santificate, e glorificate anche Me.

 

Ogni tipo di esperienza sessuale tra adulti consenzienti è giusta?

 

Sì.

 

Anche le “perversioni”? O il sesso senza amore, o quello tra omosessuali?

 

Innanzi tutto, chiariamo ancora una volta che Dio non disapprova nulla. Non sto qui seduto a giudicare, definendo alcuni comportamenti “buoni” e altri “cattivi”. Solo voi potete decidere ciò che è necessario al vostro cammino evolutivo. Tuttavia, devo specificare che nessuna azione che causa dolore a un altro essere conduce a un’evoluzione rapida e nessuna azione che riguarda anche altre persone può essere intrapresa senza il loro consenso.

 

Ora rispondo alle tue domande. Sesso “perverso”? Se non danneggia qualcuno ed è praticato consensualmente, perché no? Sesso senza amore? Quando mi viene posta questa domanda vorrei entrare in una stanza piena di gente e dire: “Chi di voi non ha mai fatto sesso al di fuori di una relazione d’amore profondo e duraturo alzi la mano”. D’altra parte, ogni esperienza vissuta senza amore non è la via più rapida verso la Dea.

 

Che si tratti del sesso o di mangiare un piatto di spaghetti, se lo fate senza amore perdete il lato più straordinario. Ciò non è “sbagliato”, ma è senz’altro svantaggioso se desiderate evolvervi rapidamente. Sesso gay?. Molti affermano che Io sia contrario alle esperienze omosessuali, ma in realtà Io non giudico, qualunque sia la vostra scelta. Un tempo si pensava che il matrimonio tra persone di razza diversa fosse non solo sconsigliabile, ma contrario alla volontà di Dio (incredibilmente, alcuni ne sono ancora convinti). E i sostenitori di tale idea si appellavano all’autorità della Bibbia, come fa chi è contrario ai rapporti omosessuali.

 

Vuoi dire che il matrimonio tra persone di razza diversa è giusto?

 

La tua domanda è assurda, ma lo è anche di più la certezza di molti che la risposta sia “no”. Tuttavia, Io non giudico. So che vorreste che lo facessi; ciò renderebbe tutto più facile. Non ci sarebbero decisioni da prendere, basterebbe obbedire. Ne farebbe le spese la creatività, ma quanto stress in meno!

 

Vorrei farti qualche domanda anche sul sesso in relazione ai bambini. A che età è giusto permettere ai bambini di prendere coscienza della propria sessualità?

 

I bambini sono consapevoli di se stessi come esseri sessuali, vale a dire come esseri umani, fin dalla nascita. Molti genitori cercano di scoraggiare tale consapevolezza. Se la mano del bambino scivola verso il posto “sbagliato” la allontanano, se il bimbo cerca di darsi piacere con il proprio corpo, in modo innocente, reagiscono con orrore e trasmettono quella sensazione al figlio.

 

Il punto non è quando introdurre il bambino al sesso, ma quando smettere di chiedergli di negare la sua identità di essere sessuale. Quando i figli raggiungono un’età variabile tra i dodici e i diciassette anni, la maggior parte dei genitori abbandona la lotta. Ma a quel punto il danno è fatto; ai bambini è stato inculcato il principio che devono vergognarsi del sesso e degli organi a questo preposti. Ad alcuni non viene neppure insegnato il nome di tali organi. Li chiamate “pisellino”, “patatina” e altre assurdità, tutto pur di evitare di dire semplicemente “pene” e “vagina”. Avendo imparato che tutto ciò che riguarda il sesso deve essere nascosto, i ragazzi arrivano alla pubertà senza sapere come comportarsi. Non hanno avuto alcuna preparazione, e ovviamente reagiscono in modo goffo e inappropriato. Per questa ragione molti di loro entrano nell’età adulta con una quantità di tabù, inibizioni e fissazioni riguardo al sesso.

 

Nelle società illuminate i bambini non sono mai repressi o “correttiquando cominciano a trovare piacere nella propria natura sessuale. E neppure la sessualità dei genitori viene loro nascosta. I corpi nudi sono visti e trattati come qualcosa di naturale, di cui non bisogna affatto vergognarsi. In alcune comunità la madre e il padre si accoppiano senza nascondersi alla vista dei figli. Che cosa più di questo può dare ai bimbi un’idea della bellezza e della gioia dell’espressione sessuale dell’amore?

 

Come ho già detto, spesso voi definite queste società “pagane”, eppure la violenza sessuale e i delitti passionali sono praticamente inesistenti, la prostituzione è considerata assurda e nessuno ha mai sentito parlare di inibizioni e disfunzioni sessuali. Attualmente una tale apertura non è raccomandabile per la vostra società, ma è arrivato il momento che le cosiddette civiltà moderne del Pianeta eliminino la repressione, la vergogna e i sensi di colpa che circondano l’espressione della sessualità.

 

Hai qualche suggerimento su come riuscirci?

 

Smettete di insegnare ai bambini fin dalla più tenera età che tutto ciò che si riferisce ad alcune funzioni naturali del corpo è riprovevole e sbagliato. Permettete loro di scorgere il vostro lato romantico. Lasciate che vedano come vi abbracciate e vi toccate, quanto si amano i loro genitori. Esprimere fisicamente l’amore è naturale. Quando i vostri figli cominciano a provare impulsi sessuali, fate in modo che li colleghino a un senso di gioia, senza sentirsi in colpa. E, per amor del cielo, non nascondete loro i vostri corpi!

 

Se vi vedono nuotare in un fiume senza niente addosso o se vi scorgono mentre uscite nudi dal bagno, non fatevi prendere dal panico. Dovete smetterla con la frenesia di coprirvi, di togliere ai piccoli ogni opportunità di considerarvi esseri sessuali. I figli pensano che il padre e la madre siano asessuati perché questa è l’immagine che i genitori hanno dato loro. E poiché i bambini imitano i genitori, immaginano che sia giusto comportarsi così. Parlate di sesso con i vostri figli, ridetene insieme, mostrate loro come celebrare la sessualità. Potete farlo dal momento della nascita, con il primo bacio, il primo abbraccio che ricevono da voi.

 

Grazie! Grazie! Speravo proprio che facessi luce sulla questione. Ma qual è il momento opportuno per approfondire l’argomento sesso con i figli?

 

Ve lo diranno loro. Ogni bambino lo esprimerà, se avete occhi per vedere e orecchi per ascoltare. E se avrete fatto chiarezza in voi stessi troverete il modo di parlarne adeguato all’età dei vostri figli.

 

Come si arriva ad avere le idee chiare?

 

Fate tutto ciò che è necessario: iscrivetevi a un seminario, andate da uno psicoterapeuta, frequentate un gruppo di discussione, leggete libri sull’argomento. Ma soprattutto riscoprite voi stessi e gli altri come maschi e femmine. Riguadagnate e reclamate la vostra sessualità.

 

Celebratela, godetela, possedetela! Appropriatevi di una sessualità gioiosa e saprete incoraggiare i vostri figli a fare altrettanto.

 

Grazie. Ho un'altra domanda sulla sessualità umana in generale. Esiste qualcosa che potremmo definire un “eccesso di sesso”?

 

Ovviamente no. Ma esiste un eccessivo bisogno del sesso.

 

Il Mio consiglio è: Godete di tutto Non mancate di nulla.

 

Questo vale anche per le persone?

 

Specialmente per le persone. Avere bisogno di qualcuno è il modo più rapido di uccidere un rapporto.

 

Ma a tutti noi piace sentirci necessari!

 

Allora imparate a essere diversi. Il regalo più prezioso che possiate fare a un altro è il potere di non avere bisogno di voi.

 

 

 

 


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Passiamo a un altro argomento. Avevi promesso di parlare di alcuni aspetti generali della vita sulla Terra

 

Sì. Voglio che questo secondo volume affronti alcuni dei problemi più importanti del vostro Pianeta. E non ce n’è uno più grande dell’educazione dei figli. Ovviamente tutto è relativo, e Io non esprimo giudizi, ma tra ciò che dite e fate in proposito c’è un forte scarto.

 

Capisco.

 

Lo so. Ma forse ci sarà un momento, forse anche prima della fine di questo libro, in cui mi accuserai di giudicare.

 

Non lo farei mai!

 

Vedremo. Per tornare al punto, ho osservato che moltissimi hanno frainteso il significato, lo scopo e la funzione dell’educazione, nonché del modo migliore in cui impartirla.

 

È un’affermazione forte. Puoi spiegarti meglio?

 

Gran parte dell’umanità ha deciso che lo scopo dell’educazione è trasmettere la conoscenza, generalmente quella accumulata da una determinata famiglia, tribù, società o Nazione. Ma in realtà l’educazione non ha molto a che vedere con la conoscenza.

 

Davvero? Avrei detto il contrario. E con che cosa ha a che fare, allora?

 

Con la saggezza.

 

Con la saggezza?

 

Proprio così.

 

D’accordo, mi arrendo. Qual è la differenza?

 

La saggezza è conoscenza applicata. Perciò non dovremmo dare ai nostri figli la conoscenza, ma la saggezza. Innanzi tutto, non si deve ignorare la conoscenza a favore della saggezza, sarebbe un errore fatale. Ma non bisogna neppure fare il contrario; ciò ucciderebbe l’educazione, come di fatto sta accadendo sul vostro Pianeta.

 

Intendi dire che stiamo tralasciando la saggezza per la conoscenza?

 

Esatto. Per lo più insegnate ai vostri figli che cosa pensare, invece di come.

 

Puoi spiegarti meglio, per favore?

 

Certo. Quando date la conoscenza ai bambini, dite loro che cosa pensare, rivelate loro ciò che credete che debbano sapere, quella che ritenete la verità.

 

Se invece date ai figli la saggezza, non inculcate ciò che devono sapere o ciò che è vero, ma insegnate come arrivare da soli alla loro verità.

 

Ma senza conoscenza non può esserci saggezza.

 

È vero, infatti ho detto che non bisogna trascurare la conoscenza in favore della saggezza. Ma bisogna cercare di trasmetterne meno possibile da una generazione all’altra. Lasciate che i bambini la scoprano da soli. Sappiate che la conoscenza si perde, ma la saggezza non si dimentica mai.

 

Quindi le nostre scuole dovrebbero insegnare il meno possibile?

 

Dovrebbero piuttosto spostare l’attenzione dalla conoscenza alla saggezza.

 

Oggi molti genitori considerano pericolose le lezioni di pensiero critico e di logica, e a ragion veduta, dato il loro modo di pensare. Perché se i bambini riescono a sviluppare dei processi mentali autonomi, molto probabilmente abbandoneranno la morale, gli standard e il genere di vita dei loro genitori.

 

Per proteggere il vostro modo di vivere avete costruito un sistema educativo basato sullo sviluppo dei ricordi, invece che delle capacità. Ai bambini insegnate a ricordare i fatti e gli schemi mentali della società cui appartengono, invece di guidarli alla scoperta delle loro verità personali.

 

Credi che mentiamo ai nostri figli?

 

Certamente. Basta prendere in mano un manuale di storia per rendersene conto. La storia è scritta da persone che presentano il mondo da un particolare punto di vista, e ogni tentativo di allargare la visione è rifiutato e definito “revisionista”. Gran parte della storia è scritta per spiegare ai bambini non ciò che è successo, ma il modo in cui voi giustificate l’accaduto. Devo farti un esempio?

 

Sì.

 

Negli Stati Uniti non insegnate ai vostri figli tutto ciò che c’è da sapere sulla decisione di sganciare le bombe atomiche su due città giapponesi, uccidendo centinaia di migliaia di persone e provocando malattie terribili, ma spiegate i fatti nel modo in cui volete che li vedano.

 

Se qualcuno cerca di riequilibrare i giudizi considerando anche il punto di vista dei giapponesi, strillate, vi arrabbiate e chiedete che le scuole non pensino nemmeno di includere quelle opinioni nella presentazione degli eventi. Così facendo non insegnate storia, ma politica.

 

La storia dovrebbe essere un racconto esauriente di ciò che è accaduto. La politica, invece, è sempre il punto di vista di qualcuno. La storia rivela, la politica giustifica, la storia scopre, la politica copre e racconta soltanto un aspetto degli eventi. Non volete che i vostri figli vengano a conoscenza dei fatti, ma che apprendano il vostro punto di vista.

 

Credo che Tu stia esagerando.

 

Davvero? La maggior parte di voi non vuole che i bambini sappiano neppure le realtà elementari della vita. Quando le scuole iniziarono a spiegare il funzionamento dei corpo umano ci fu una reazione furiosa da parte dei genitori. Adesso non bisogna dire ai bambini come si trasmette l’AIDS. Certo, insegnate loro dal vostro punto di vista come evitare la malattia, ma non esporreste mai i fatti nudi e crudi, lasciandoli decidere da soli.

 

I bambini non sono pronti a questo, devono essere guidati.

 

Hai dato un’occhiata al tuo mondo ultimamente?

 

Sì, perché?

 

È il risultato di come avete guidato i vostri figli.

 

No! Se il mondo è marcio non è perché abbiamo cercato di inculcare nei nostri ragazzi i vecchi valori, ma perché abbiamo permesso loro di farsi influenzare dalle idee moderne.

 

Ne sei convinto?

 

Certo! Se avessimo tenuto fuori delle scuole il cosiddetto “pensiero critico” e l’educazione sessuale, ora non vedremmo tante ragazze madri diciassettenni in coda per ricevere il sussidio di disoccupazione, in una società senza più valori. Se avessimo insistito per imporre la nostra morale, invece di lasciare che i giovani si creassero la loro, l’America non sarebbe una penosa imitazione della grande Nazione che era. E non dirmi che ciò che abbiamo fatto a Hiroshima e Nagasaki era “sbagliato”. Abbiamo posto fine alla guerra, no? Abbiamo salvato migliaia di vite, da entrambe le parti. È stata una decisione difficile, ma andava presa. Così è la guerra.

 

Capisco.

 

Sì, certo. Ma noi non dobbiamo riscrivere la nostra storia. Ciò di cui abbiamo davvero bisogno è un ritorno. I bambini non sono pronti a questo, devono essere al passato, ai valori dei nostri padri!

 

Hai finito?

 

Sì. Come sono andato?

 

Abbastanza bene. Questo è quello che pensano in tanti, vero?

 

Puoi scommetterci. E non solo in America. Basta cambiare il nome dei Paese e della guerra.

 

Tutti pensano sempre di essere nel giusto.

 

Prendiamo Berlino, per esempio, o la Bosnia. Tutti sono sicurissimi che i vecchi valori funzionassero meglio e che il mondo sta andando a rotoli. Per questo c’è un ritorno al nazionalismo in ogni parte dei Pianeta. E io ho cercato di dare voce a quei sentimenti, a quelle preoccupazioni.

 

Hai fatto un buon lavoro. Mi hai quasi convinto.

 

E allora? Che cosa hai da dire a quelli che la pensano in questo modo?

 

Credete davvero che trenta o quarant’anni fa le cose andassero meglio? La memoria è selettiva. Ricordate il bello e non il brutto. Ma provate a pensare criticamente, senza limitarvi a memorizzare ciò che altri vogliono farvi credere.

 

Per tornare all’esempio di prima, credete davvero che fosse assolutamente necessario bombardare Hiroshima? Molti documenti riportano che il Giappone aveva manifestato agli Stati Uniti la volontà di porre fine alla guerra prima che la bomba atomica fosse sganciata. Che parte ha avuto la vendetta per l’orrore di Pearl Harbor nella decisione di lanciarla ugualmente? E, anche ammettendo che quell’azione fosse necessaria, lo era anche sganciare la seconda bomba? Certo, potreste avere ragione, e tutto potrebbe essere avvenuto come lo raccontate. Ma non è questo il punto; il punto è che il vostro sistema scolastico non lascia spazio a un pensiero critico su questo argomento, come su molti altri. Voi volete che i giovani arrivino alle vostre conclusioni, e così li condannate a ripetere i vostri errori.

 

Ma che cosa pensi della convinzione di tanti che la nostra società si stia disgregando? Che ne dici dell’impressionante aumento di genitori adolescenti e di figli senza padre? Perché la società va a rotoli?

 

In effetti, il vostro mondo sta andando in rovina, su questo sono d’accordo. Ma la ragione va ricercata in quello che avete permesso che le scuole inculcassero nei vostri figli. Se avessero insegnato che esiste solo l’amore, un amore incondizionato, forse le cose sarebbero andate diversamente.

 

Ma noi non consentiamo nemmeno alle nostre religioni di farlo.

 

Già. E non permettete ai vostri figli di celebrare sé stessi e i loro corpi. O di sapere che sono, innanzi tutto, esseri spirituali che abitano un corpo. Nelle società con una sessualità aperta si verificano pochissime nascite indesiderate, e nessuna “illegittima”. Laddove la storia non è piegata al punto di vista del più forte, gli errori del passato sono ammessi apertamente perché si eviti di ripeterli. Nelle culture in cui si insegnano il pensiero critico e come vivere meglio, e non una sfilza di fatti da imparare a memoria, anche le azioni “giustificabili” del passato sono esaminate da vicino. Nulla è accettato automaticamente.

 

Ma com’è possibile? Parlando ancora di Hiroshima, come potremmo insegnare a vivere meglio, invece che esporre semplicemente dei fatti?

 

Gli insegnanti dovrebbero descrivere esattamente ciò che è accaduto, includendo tutti gli avvenimenti. Dovrebbero ricercare le opinioni degli storici di entrambe le parti, guidando i ragazzi a scoprire che su qualsiasi cosa c’è sempre più di un punto di vista. Non chiederebbero più agli studenti di imparare tutto a memoria, ma direbbero: “Avete sentito tutto ciò che c’era da sapere su questo episodio, o almeno tutto ciò che siamo riusciti a scoprire. Che lezione traete da questa conoscenza? Se vi trovaste ad affrontare gli stessi problemi che furono risolti sganciando una bomba atomica, che cosa fareste? Sapreste trovare una soluzione migliore?”

 

Così è troppo facile. Con il senno di poi chiunque può dire: “Io avrei agito in un altro modo”.

 

Allora perché non lo fate?

 

In che senso?

 

Perché non usate il “senno di poi” per imparare dal passato e agire diversamente? Te lo dico Io: perché permettere ai vostri figli di analizzare criticamente il vostro operato significherebbe correre il rischio che non approvino le vostre scelte. Naturalmente, loro non sono comunque d’accordo con voi, ma non possono esprimere la loro opinione a scuola, perciò la portano nelle strade. Organizzano manifestazioni, appendono striscioni, strappano le cartoline del richiamo alla leva, bruciano le bandiere. È il loro modo di gridare: “Deve esserci un sistema migliore!”                             angelo-luce.it

 

Ma voi non li udite, non volete farlo. Li ammonite: “Non diteci che abbiamo sbagliato. Dovete capire che avevamo ragione”. Ecco come educate i figli.

 

Molti diranno che sono stati proprio i nostri figli, con le loro idee assurdamente liberali, a ridurre il mondo com’è. Hanno sostituito i valori tradizionali con una moralità basata sul “fai tutto quello che vuoi”, che minaccia di distruggere il nostro sistema di vita.

 

Infatti i giovani stanno facendo a pezzi il vostro modello di vita, come sempre è accaduto. Il vostro compito è incoraggiarli, non scoraggiarli. Non sono loro a distruggere la foresta amazzonica, ad allargare il buco nell’ozono, a sfruttare i poveri in ogni angolo del Pianeta. Non sono i giovani a imporre tasse salatissime e usare il denaro per finanziare le guerre. Non sono le nuove generazioni a ignorare i problemi dei deboli e degli sfruttati, a lasciar morire di fame migliaia di persone ogni giorno in un mondo che possiede risorse più che sufficienti per nutrire tutti i suoi abitanti. Non sono i giovani ad avere creato un sistema di valori basato sulla legge del più forte e una società che risolve i problemi con la violenza. I vostri ragazzi vi chiedono, vi implorano di porre fine a tutto questo.

 

Eppure sono proprio loro a essere violenti! Che cosa mi dici delle gang di minorenni? E dei rifiuto dei giovani nei confronti della legge e dell’ordine? Ci stanno facendo impazzire!

 

Le loro grida che vi supplicano di cambiare il mondo rimangono inascoltate. I giovani sanno che la loro è una causa persa e che in ogni caso farete a modo vostro. Visto che non sono stupidi, capiscono che se non possono battervi hanno solo un’altra opportunità: unirsi a voi. I ragazzi sono violenti e materialisti perché lo siete voi. Agiscono da pazzi perché lo fate voi. Se affrontano il sesso in modo irresponsabile, per manipolare gli altri, è perché vi hanno visti fare altrettanto.

 

L’unica differenza tra i giovani e i vecchi è che i primi agiscono senza nascondersi, mentre i secondi occultano ciò che fanno e pensano che i giovani non se ne accorgano, ma non è così. I ragazzi vedono l’ipocrisia degli adulti e tentano disperatamente di cambiarla. Dopo avere fallito non possono fare altro che imitarvi. Sbagliano, ma nessuno ha insegnato loro a comportarsi diversamente, non hanno mai avuto la possibilità di analizzare criticamente i comportamenti degli adulti, ma soltanto di memorizzarli.

 

E come dovremmo educarli, allora?

 

Innanzi tutto, trattateli come spiriti. Sono spiriti in un corpo. E una condizione cui non è facile adattarsi, come testimoniano i neonati che urlano la loro disperazione per il fatto di trovarsi improvvisamente così limitati. Ascoltate il loro grido, comprendetelo, e fateli sentire il più “illimitati” possibile. Introduceteli nel mondo con dolcezza e affetto, prestate molta attenzione a che cosa offrite alla loro memoria. I bambini ricordano tutto ciò che vedono e sperimentano. Perché li sculacciate appena escono dal ventre materno? Credete davvero che sia l’unico modo per aprire i loro polmoni? Perché li allontanate dalla madre, l’unica forma di vita che conoscono, pochi minuti dopo la nascita? Non potreste aspettare a pesarli, misurarli, visitarli, dando loro il tempo di sentire il calore di chi ha dato loro la vita?

 

Perché insegnate ai bambini a vergognarsi del corpo e delle sue funzioni evitando di mostrarvi nudi e dicendo loro di non toccarsi mai per darsi piacere? Quale messaggio trasmettete loro sul piacere e sul corpo? Perché li iscrivete a scuole in cui la competizione è permessa e incoraggiata, in cui si è ricompensati per essere i “migliori”, per avere imparato “di più”, e dove chi si muove secondo il proprio ritmo è a malapena tollerato? Quali conclusioni credete che traggano da tutto questo? Perché non insegnate loro il movimento, la musica, la gioia dell’arte, il mistero delle favole e la meraviglia della vita?

 

Perché non fate emergere la vera natura dei bambini, invece di cercare di costringerli a fare ciò che è innaturale? Perché continuate a imporre loro regole e conclusioni prestabilite? Insegnate concetti, non materie.

 

Costruite un nuovo curriculum intorno a tre concetti chiave: Consapevolezza, Onestà, Responsabilità. Offrite ai vostri figli questi principi fin dalla più tenera età e continuate a farlo finché termineranno gli studi. Elaborate il modello educativo su queste basi.

 

Ma come potremmo riuscirci?

 

Dalle elementari all’università, tutte le materie di studio dovrebbero ruotare intorno a questi concetti. Anche la matematica andrebbe vista in quest’ottica. L’aritmetica e l’algebra non sono astrazioni, ma strumenti fondamentali per la vita. Il loro insegnamento dovrebbe essere strutturato in modo da attirare l’attenzione sui tre Concetti Fondamentali e sui loro corollari.

 

Quali sono i corollari?

 

Usa l’immaginazione. Vuoi dirmi qualche principio importante per la tua esistenza?

 

Beh, direi... l’onestà.

 

Sì, ma è un Concetto Fondamentale. Continua.

 

La lealtà. Per me è importante.

 

Bene. E poi?

 

Trattare bene gli altri. Ma non so come esprimere questo concetto.

 

Non preoccuparti, lascia fluire i pensieri.

 

Andare d’accordo con il prossimo, essere tolleranti, non fare dei male, considerare tutti uguali. Questi sono i principi che mi piacerebbe insegnare ai miei figli.

 

Benissimo. Vai avanti.

 

Ecco... credere in sé stessi. E... aspetta... direi “procedere con dignità”. Non saprei come definirlo altrimenti, ma intendo il comportamento di una persona, il rispetto per gli altri e per le strade che decidono di percorrere.

 

Sono tutti principi positivi. E ne esistono molti altri che i vostri figli dovrebbero comprendere a fondo, se vogliono evolversi fino a diventare esseri umani completi. Eppure voi non li insegnate nelle scuole, non spiegate che cosa significa essere onesti, responsabili, consapevoli dei sentimenti altrui e rispettosi delle loro scelte. Dite che spetta ai genitori istillare questi concetti, ma il padre e la madre possono trasmettere solo ciò che hanno ricevuto. Il risultato è che insegnate ai vostri bambini quello che i vostri genitori hanno fatto imparare a voi, così i peccati dei padri ricadono sui figli.

 

Arrivi sempre alla stessa conclusione, ma non è tutta colpa nostra se il mondo è com’è.

 

Non è questione di colpa, ma di scelta. Se non siete responsabili delle scelte dell’umanità, allora chi lo è?

 

Hai ragione, ma non possiamo assumerci la responsabilità di tutto!

 

Ti dico questo: finché non lo farete non potrete cambiare nulla. Non dovete ripetere che loro hanno fatto questo e quello, che loro non capiscono. Qualcuno ha detto: “Abbiamo incontrato il nemico, ed eravamo noi!”.

 

Abbiamo fatto gli stessi errori per centinaia di anni.

 

Per millenni, figlio Mio. Gli istinti fondamentali dell’umanità non sono molto più evoluti di quelli dell’uomo delle caverne. Eppure, ogni tentativo di cambiare la situazione è accolto con disprezzo, paura e rabbia. E ora arrivo Io a suggerire di insegnare nuovi valori nelle scuole.

 

Stiamo camminando sul filo del rasoio. Il problema è che non tutti sono d’accordo con questi concetti e con il loro significato, per questo non è possibile insegnarli nelle scuole. Se ci provassimo i genitori impazzirebbero, direbbero che stiamo inculcando dei “valori” e che la scuola non deve impicciarsi di ciò che non concerne strettamente l’istruzione.

 

Invece Io ti dico che, se davvero volete costruire un mondo migliore, la scuola è la sede più adeguata per insegnare quei concetti, proprio perché è distaccata dai pregiudizi dei genitori. Hai visto che cosa ha provocato la trasmissione di padre in figlio dei vecchi valori: il vostro Pianeta è un disastro. Non avete appreso nemmeno i concetti elementari sui quali si basa una società civile. Non sapete risolvere i conflitti senza la violenza. Non siete capaci di vivere senza paura. Non riuscite ad agire in modo disinteressato. Non siete in grado di amare in modo incondizionato. Tutto questo dopo migliaia e migliaia di anni!

 

Esiste una via d’uscita da questa situazione?

 

Sì! È la scuola, l’educazione dei bambini! La vostra unica speranza risiede nelle generazioni future, ma dovete smettere di condizionare i giovani perché agiscano come voi. Quelle soluzioni non erano adeguate, non vi hanno condotti dove volevate andare. Se non state molto attenti finirete proprio dove siete diretti, perciò fermatevi, fate dietro front. Ampliate la visione che avete dell’umanità e insegnatela nelle scuole!

 

Perché non provate a introdurre nei programmi di studio materie quali:

 

- Comprensione del potere

- Soluzione pacifica dei conflitti

- Fondamenti dei rapporti d’Amore

- Personalità e costruzione di sé

- Corpo, mente e spirito: come funzionano

- Creatività

- Celebrare se stessi, apprezzare gli altri

- Gioia dell’espressione sessuale

- Lealtà

- Tolleranza

- Differenze e affinità

- Economia etica

- Coscienza creativa e potere mentale

- Consapevolezza e presa di coscienza

- Onestà e responsabilità

- Visibilità e trasparenza

- Scienza e spiritualità

 

Molte di queste materie si insegnano già; sono le cosiddette Scienze Sociali.

 

Non sto parlando di poche lezioni a quadrimestre, ma di una revisione totale del piano di studi, con corsi separati su ognuno di questi argomenti. Nelle società più evolute della vostra galassia e del vostro Universo (ne parleremo nel prossimo volume) i concetti necessari per vivere sono offerti fin dalla nascita. Quelli che voi chiamate “fatti” sono considerati molto meno importanti e vengono insegnati a un’età più avanzata. Voi avete creato un mondo in cui un bimbo sa leggere prima di andare a scuola, ma non ha imparato a non molestare il fratellino, o è bravissimo con le moltiplicazioni ma non ha appreso che non c’è nulla di vergognoso nel suo corpo. Le vostre scuole esistono soprattutto per dare risposte, ma sarebbe molto meglio se la loro funzione principale fosse porre domande: che cosa vuol dire essere onesti, responsabili, leali? Che cosa significa 2+2=4? Quali sono le implicazioni? Le società altamente evolute incoraggiano i bambini a crearsi da soli le risposte.

 

Ma questo porterebbe al caos!

 

Non sto dicendo che la scuola non debba insegnare niente di quello che avete imparato, scoperto o deciso; al contrario. Affermo soltanto che gli studenti dovrebbero avere l’opportunità di osservare criticamente i risultati di tale sapere. Ma le vostre scuole, invece di offrire dati da analizzare, li presentano come l’unica verità. Gli eventi del passato non dovrebbero diventare il fondamento delle verità presenti, ma solo il punto di partenza per porsi altri interrogativi. La domanda più importante dovrebbe essere: “Rispetto ai dati che ti abbiamo fornito, sei d’accordo oppure no? Che cosa ne pensi?”

 

Ovviamente i bambini cercheranno una risposta sulla base dei valori dei genitori, e la scuola dovrebbe incoraggiarli a esaminare questi valori, a imparare a usarli e anche a metterli in dubbio. I genitori che non lo accettano non amano i figli, ma amano sé stessi attraverso i figli.

 

Come mi piacerebbe che esistessero scuole cosi!

 

Alcune si avvicinano molto a questo modello.

 

Davvero?

 

Sì. Leggi le opere di Rudolph Steiner e studia i metodi della Waldorf School, da lui creata.

 

Conosco Steiner. E tu hai fatto queste osservazioni perché lo sai.

 

Certo che lo so. Tutto ciò che è accaduto finora nella tua vita è servito per condurti a questo momento. Io non ho cominciato a parlare con te all’inizio di questo libro; comunico con te da molti anni, attraverso tutte le tue esperienze.

 

Vuoi dire che le scuole steineriane sono le migliori?

 

No, ma è un modello che funziona, tenendo conto di ciò che l’umanità dice di voler essere e fare. È solo un esempio tra molti di come si possa educare focalizzandosi sulla “saggezza” invece che sulla “conoscenza”. È un modello che approvo, molto diverso dagli altri. Per esempio, nelle Waldorf School, i bambini hanno lo stesso insegnante alle elementari e alle medie. In questo modo il maestro o la maestra arrivano a conoscere ogni allievo come se fosse un figlio, e il bambino può sperimentare un grado di fiducia e di amore capace di aprire porte insospettate. Alla fine del programma il maestro ricomincia con un altro gruppo di bambini. Un insegnante steineriano a volte lavora con non più di quattro o cinque gruppi in tutta la sua carriera. Ma il legame che ha instaurato con gli studenti va ben oltre le possibilità offerte dalle scuole tradizionali. Questo modello educativo riconosce che il rapporto umano e l’amore che uniscono allievi e docenti è più importante delle nozioni imparate a memoria.

 

Ma secondo te esistono altri validi modelli educativi?

 

Sì, in questo campo state facendo progressi, anche se molto lentamente. I più vedono ancora come una minaccia le scuole che non insegnano i fatti, ma almeno cominciate a considerare la possibilità di percorrere altre strade. E questo è solo uno degli aspetti dell’esistenza umana che trarrebbero grandi benefici da alcuni mutamenti.

 

Certo. Immagino che anche l’arena politica necessiti di cambiamenti.

 

Senza dubbio.

 

 

 

 


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Parliamo di politica. È sbagliato condurre una politica estera basata sugli interessi dei proprio Paese?

 

Ti ripeto che dal Mio punto di vista nulla è errato, perciò non lo è impostare la politica estera sui propri interessi, ma lo è fingere di non farlo. Quasi tutti i Paesi si comportano così: decidono di agire per una serie di motivi, poi spiegano le loro scelte con ragioni completamente diverse.

 

Perché? Che cosa li spinge a farlo?

 

Perché coloro che comandano sanno che se gli elettori conoscessero i veri motivi smetterebbero di votarli. Sono rari i governi che non cercano deliberatamente di confondere la popolazione. Governare significa ingannare, perché ben pochi si lascerebbero dirigere, a meno che chi li comanda non li convinca che ogni decisione viene presa per il loro bene. I governi incarnano alla perfezione il detto popolare secondo cui “se una menzogna è abbastanza grossa ed è sostenuta sufficientemente a lungo diventa la verità”. Chi esercita il potere deve nascondere accuratamente al pubblico il modo in cui ci è arrivato, e tutto ciò che ha fatto e farà per tenersi la poltrona. La verità e la politica non possono andare d’accordo, poiché la politica è l’arte di dire soltanto ciò che serve a ottenere un determinato scopo. La politica non è necessariamente “cattiva”, ma è un’arte pratica.

 

L’uomo politico sa che la maggior parte della gente agisce in base ai propri interessi, pertanto cerca di convincerti che il suo interesse è anche il tuo.

 

Ma i governi non fanno ciò che vuole la gente? Non si limitano a fornire il meccanismo attraverso il quale le persone si esprimono come società? Per esempio, negli Stati Uniti c’è un’alta considerazione per la dignità umana, la libertà individuale, l’importanza di avere delle possibilità, i diritti dei bambini, perciò abbiamo chiesto al governo di emanare leggi che assicurino un reddito agli anziani, perché possano mantenere la loro dignità anche dopo avere smesso di lavorare, che garantiscano pari opportunità di lavoro a tutti, anche a coloro di cui non approviamo lo stile di vita, che vietino di far lavorare i bambini e non lascino nessuna famiglia priva dei necessario per condurre una vita dignitosa.

 

Sono senz’altro buone norme. Tuttavia, nel provvedere ai bisogni delle persone, bisogna prestare attenzione a non privarle della più grande dignità: quella di esercitare il potere personale, la creatività e l’ingegno per capire che sono in grado di farcela da sole. È un equilibrio delicato, e voi sembrate capaci soltanto di andare da un estremo all’altro: o volete che il governo faccia “tutto”, oppure volete cancellare tutte le leggi sociali.

 

È vero. Ma il problema è che in una società che dà le migliori opportunità solo a chi ha le credenziali “giuste” ci sono molti incapaci di provvedere a se stessi.

 

Allora i governi dovrebbero sostituire la coscienza individuale?

 

No. I governi sono la coscienza delle persone, ne sono l’espressione visibile. È tramite loro che cerchiamo, speriamo e decidiamo di correggere i mali della società!

 

È vero, ma ti ripeto che non dovete soffocare in un mare di regole che cercano di garantire a tutti l’opportunità di respirare. Non potete assicurare la moralità e l’uguaglianza attraverso le leggi; è necessario un mutamento della coscienza collettiva, invece di una costrizione a rispettare la coscienza collettiva. I comportamenti, come le leggi, devono nascere dall’Essere. Devono essere un riflesso fedele di Chi Siete Realmente, mentre spesso rispecchiano ciò che i governanti pensano che voi dovreste essere ma non siete.

 

Insomma, i pochi eletti che istruiscono i molti ignoranti.

 

Esatto.

 

E che cosa c’è di male? Se alcuni tra i migliori esaminano i problemi della società e propongono delle soluzioni, non fanno il bene di tutti?

 

Dipende dalle motivazioni e dalla franchezza di chi ha il potere. In genere nulla serve di più al bene comune del lasciare che le persone si governino da sole.

 

L’anarchia! Ma non ha mai funzionato!

 

Non potrete crescere ed evolvervi finché avrete un governo che vi dice sempre che cosa fare.

 

Eppure, le società senza leggi sono società primitive, dove vale soltanto la legge dei più forte. Le regole sono il tentativo dell’uomo di assicurare che prevalga sempre la giustizia, indipendentemente dalla forza o dalla debolezza. Senza un codice di comportamento comune, come potremmo coesistere?

 

Non sto consigliando di creare un mondo privo di codici di comportamento, suggerisco soltanto che siano basati su una nozione più alta dell’interesse di ciascuno. Le vostre leggi ora salvaguardano soltanto gli interessi dei più potenti. Per esempio, dicono che non potete coltivare e fumare la canapa indiana perché non fa bene alla salute, ma sostengono che potete adoperare il tabacco, non perché faccia bene alla salute, ma semplicemente perché lo usate già da molto tempo. In realtà una pianta è permessa e l’altra è proibita solo per ragioni economiche, vale a dire di potere. Le norme che stabilite non riflettono ciò che la vostra società desidera essere, ma dov’è il potere.

 

E qual è la soluzione?

 

Avere meno leggi possibile. Le norme sono soprattutto dei limiti. La vera ragione per cui la canapa indiana è proibita è che altrimenti moltissimi grandi produttori di cotone, nylon, rayon e legname fallirebbero. La canapa è uno dei materiali più versatili, forti e resistenti che avete a disposizione. Non esiste una fibra migliore per produrre tessuti, cordami e polpa da carta. Voi abbattete centinaia di migliaia di alberi ogni anno per produrre giornali sui quali leggete che le foreste del mondo stanno sparendo. Con la canapa si potrebbero produrre milioni di giornali senza abbattere un solo albero, a un decimo del costo attuale. Questo è il punto! Se questa pianta miracolosa (che tra l’altro possiede anche straordinarie proprietà medicinali) potesse essere coltivata liberamente molte persone perderebbero denaro. Questa è la vera ragione per cui la marijuana è illegale in molti Paesi. Allo stesso modo, da molti anni possedete la tecnologia necessaria per produrre automobili elettriche, per organizzare un’assistenza sanitaria migliore e più economica, per impiegare l’energia solare come fonte di energia. Perché non sfruttate queste opportunità? Pensate a chi perderebbe denaro se ciò accadesse e avrete la risposta. È questa la Grande Civiltà di cui siete tanto orgogliosi?

 

Ogni volta che qualcuno menziona il bene comune, tutti si mettono a urlare: “Comunismo!”.

 

Nella vostra società il bene dei molti è quasi sempre ignorato, se non ne deriva un enorme profitto per alcuni. Dovete domandarvi se l’interesse comune dell’umanità può sostituire quello personale, e se sì in che modo. Gli Stati Uniti hanno cercato di proteggere gli interessi comuni attraverso le leggi, e hanno miseramente fallito. Sono la Nazione più ricca e potente della Terra, e hanno uno dei tassi più elevati di mortalità infantile. Come mai? Perché i poveri non possono permettersi un’assistenza sanitaria di qualità e la vostra società è regolata esclusivamente sulla logica del profitto. Questo è solo un esempio, ma la dice lunga su quali siano le priorità nel vostro sistema. Altri Paesi hanno un’attenzione maggiore verso i malati, gli indigenti e gli anziani. Voi producete servizi per i ricchi, gli agiati e le persone influenti. L’ottantacinque per cento dei pensionati americani vive al di sotto della soglia di povertà! Molti di loro ricorrono alla struttura sanitaria solo in situazioni disperate e non ricevono alcun trattamento preventivo. Questo perché le persone che hanno poco da spendere garantiscono scarsi profitti e non sono più utili a nessuno. Ecco la vostra grandiosa società.

 

Stai dipingendo un quadro molto fosco. In realtà l’America ha fatto molto per le classi meno privilegiate, sia in patria sia all’estero.

 

È vero. Eppure, in proporzione al prodotto interno lordo, gli Stati Uniti forniscono ai Paesi in via di sviluppo un aiuto molto inferiore a quello offerto da Paesi più piccoli e meno potenti. Vivete in una società decadente, fondata sullo spreco. Tutti i vostri prodotti sono basati su quella che i tecnici definiscono “obsolescenza pianificata”. Le automobili costano tre volte di più di quanto costavano dieci o quindici anni fa e durano tre volte di meno. I vestiti spesso sono da buttare via dopo pochi lavaggi. Approvate che ai calciatori e ad altri sportivi siano pagati stipendi assurdi, mentre gli insegnanti e i ricercatori spesso vivono al limite della povertà. Gettate via ogni giorno più cibo di quanto ne basterebbe per sfamare mezzo mondo. Questo atteggiamento purtroppo non è tipico soltanto degli Stati Uniti, ma ha preso piede in tutto il Pianeta. Anche nei Paesi meno privilegiati, mentre i bambini pelle e ossa muoiono tra le braccia delle madri, i politici corrotti fanno in modo che gli aiuti forniti da altri Paesi non raggiungano le masse bisognose. Nessuno sembra avere il potere di cambiare le cose, ma la verità è che nessuno sembra avere la volontà di farlo. E così sarà sempre, finché non imparerete a considerare i bisogni degli altri come vostri.

 

Ma perché non riusciamo a farlo? Come mai vediamo tante atrocità eppure permettiamo che tutto continui uguale?

 

Perché in realtà non ve ne importa nulla. Dovete decidere, su scala planetaria, se davvero vi importa qualcosa degli altri.

 

Per quale ragione non riusciamo ad amare i membri della nostra famiglia?

 

In realtà li amate, solo che avete una visione molto limitata della famiglia. Non vi considerate parte della famiglia umana, così i problemi di una gran parte della popolazione non vi appartengono.

 

Come possiamo eliminare il dolore e la sofferenza?

 

Annullando la separazione tra voi, costruendo un nuovo modello sociale radicalmente diverso da quello presente. Attualmente vedete il mondo come una serie di Nazioni sovrane, separate e indipendenti. I problemi di questi Paesi non sono considerati della collettività, almeno finché i loro effetti non arrivano a influenzare tutta l’umanità (o almeno i potenti). Se nessuno degli Stati più autorevoli ha nulla da perdere, un Paese indipendente può andare in rovina e nessuno se ne cura. Migliaia di persone possono morire di fame, o essere uccise nelle guerre civili, i dittatori e le loro bande armate possono saccheggiare e violentare, spogliando la gente dei diritti umani elementari, e tutti gli altri stanno a guardare, dicendo: “Si tratta di problemi interni”. Ma se le vostre sicurezze, i vostri interessi, i vostri investimenti sono minacciati, intervenite immediatamente, cercando di trascinare con voi il resto dei mondo. Allora mentite, dicendo di avere agito per ragioni umanitarie, quando la verità è che state proteggendo i vostri interessi.

 

Certo, la politica del mondo è basata sull’interesse personale. Ma questo non è nulla di nuovo.

 

Qualcosa dovrà essere nuovo, se volete che il mondo cambi. Dovete ricostruire la vostra realtà globale, e creare un sistema di governo che consideri i problemi di qualsiasi gruppo umano come propri.

 

Vuoi dire un unico governo mondiale?

 

Esatto.

 

 

 

 

 

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Sapevo che avresti parlato di problemi geopolitici, ma non credevo che ti saresti spinto tanto oltre!

 

È ora che il mondo smetta di ingannarsi, e si renda conto che l’unico problema dell’umanità è la mancanza d’amore. L’amore produce tolleranza, e la tolleranza genera la pace. L’intolleranza invece provoca la guerra e l’indifferenza verso le condizioni altrui. L’amore non sa essere indifferente, e il modo più immediato di amare tutta l’umanità è vedere ogni popolo e ogni Paese come la propria famiglia. Per fare ciò dovete smettere di separarvi. Tutti gli Stati e le Nazioni che compongono il vostro mondo devono unirsi.

 

Abbiamo già le Nazioni Unite.

 

Che si sono più volte dimostrate impotenti.

 

Allora qual è la tua proposta?

 

Io non ho proposte. Offro soltanto delle osservazioni, basate su quello che scegliete di voler essere. Qual è la vostra scelta, rispetto ai rapporti tra le persone e le Nazioni sul vostro Pianeta?

 

Se fossi io a dover scegliere, opterei senz’altro per una società basata sull’amore per l’umanità.

 

In tal caso, il sistema migliore per ottenere tale risultato è la formazione di una nuova comunità politica mondiale, in cui ogni Stato abbia diritto di parola sui problemi mondiali e possieda una quota proporzionale delle risorse mondiali.

 

Non funzionerà mai. Gli Stati ricchi non cederanno mai la loro sovranità e le loro ricchezze a quelli più poveri. E poi, perché dovrebbero farlo?

 

Perché è nel loro interesse.

 

Non credo che lo capiscano, e in realtà non sono sicuro di capirlo neppure io. In America molta gente sostiene che non ha senso spendere per aiutare gli altri Paesi, mentre in casa nostra i problemi sono sempre maggiori, la criminalità impazza, l’inflazione priva la gente dei risparmi di una vita, la disoccupazione cresce, il governo sperpera e le scuole distribuiscono preservativi agli alunni.

 

Chi sostiene questo è miope. Non capite che stanziando miliardi di dollari per aiutare i bisognosi provochereste un ritorno enorme sulla vostra economia? E che se usaste tale ritorno per nutrire gli affamati, vestire i bisognosi e garantire cure e una vita dignitosa a tutti, le cause della criminalità sparirebbero per sempre? Non comprendete che quando il denaro comincerà a fluire nella vostra economia i posti di lavoro si moltiplicheranno? Che il personale addetto al governo potrebbe essere ridotto perché ci sarebbe molto meno da fare?

 

Suppongo che alcune di queste cose potrebbero accadere (anche se non riesco a immaginare che i governi accetterebbero tagli al personale!), ma da dove arriverebbero tutti quei miliardi? Da nuove tasse imposte dal governo mondiale? Da nuovi balzelli che tolgono denaro a chi ha lavorato duro per darlo a chi è incapace di provvedere a se stesso e aspetta passivamente che ci pensino gli altri? Molti la vedrebbero in questo modo.

 

Ne parleremo in modo approfondito più avanti. Per il momento dirò soltanto che quel denaro non deve necessariamente provenire da nuove tasse (anche se, in una società illuminata, i membri della comunità sarebbero felici di donare spontaneamente il dieci per cento del loro reddito al fine di provvedere ai bisogni collettivi). Anzi, le tasse potrebbero addirittura essere ridotte. Tutti questi benefici risulterebbero dal mutamento della vostra visione del mondo, dal semplice riordino della configurazione politica mondiale.

 

In che modo?

 

Investendo il denaro che attualmente destinate al mantenimento della macchina bellica.

 

Ah, capisco! Vuoi eliminare le armi e gli eserciti!

 

Sì, in tutto il mondo, ma non completamente. Basterebbe ridurli in modo drastico: gli eserciti dovrebbero soltanto assicurare l’ordine all’interno dei singoli Stati. Potreste rafforzare la polizia, e allo stesso tempo ridurre gli stanziamenti destinati alle armi e agli apparati per la distruzione di massa.

 

Io credo che la Tua stima di ciò che si potrebbe risparmiare in questo modo sia eccessiva. Inoltre, penso che non riuscirai mai a convincere le Nazioni a ridurre le proprie capacità difensive.

 

Allora esaminiamo un po’ di cifre. In questo momento i governi del mondo spendono un milione di dollari al minuto a scopo bellico. Le Nazioni che spendono di più potrebbero reindirizzare quei soldi verso gli scopi di cui parlavo prima, e vedrebbero che ciò è nel loro interesse. Ma non vogliono ridurre le difese, per paura di essere aggredite dai Paesi più poveri, bramosi di appropriarsi delle loro ricchezze.

 

Per eliminare questa minaccia ci sono due sistemi:

 

1. Fare in modo che tutti i popoli possano avere una parte consistente della ricchezza mondiale, così che nessuno abbia bisogno dei beni altrui.

 

2. Creare un sistema per sanare le discordie, in modo da eliminare la necessità e perfino la possibilità della guerra.

 

La gente non lo farà mai.

 

La già fatto.

 

Davvero? Quando?

 

È un grande esperimento politico ancora in corso, noto con il nome di Stati Uniti d’America.

 

Ma prima non hai detto che si tratta di un fallimento?

 

In senso assoluto lo è, ma è il migliore esperimento in corso. La tua Nazione è stata la prima a trasformare con successo una confederazione libera di Stati sovrani in un gruppo compatto e sottomesso a un’autorità centrale. All’inizio nessuno Stato voleva accettare l’accordo; tutti temevano di perdere la propria individualità e sostenevano che l’unione non avrebbe fatto gli interessi di nessuno. Si erano uniti in una confederazione inadeguata, priva di un governo centrale incaricato di far rispettare le regole che tutti gli Stati avevano sottoscritto. Ogni Stato conduceva la propria politica estera, firmando accordi commerciali con la Francia, la Spagna, l’Inghilterra e altri Paesi. Inoltre commerciavano anche tra loro e, malgrado la Confederazione lo proibisse, alcuni applicavano forti tassazioni alle merci provenienti dagli altri Stati, esattamente come se provenissero da oltreoceano. Esisteva un divieto per quel tipo di tasse, ma poiché non c’era un governo centrale che lo facesse rispettare, i commercianti non avevano altra scelta che pagare. Inoltre, ogni Stato aveva il proprio esercito, nove avevano anche una propria Marina Militare, e a volte entravano in guerra tra loro. La metà degli Stati batteva moneta propria, benché la Confederazione avesse proibito anche questo.

 

In breve, nonostante fossero uniti in una confederazione, gli Stati americani agivano esattamente come fanno oggi le Nazioni indipendenti. Benché vedessero che gli accordi confederati non funzionavano, si opponevano all’idea di creare un’autorità centrale che agisse in merito. Con il passare del tempo, tuttavia, alcuni leader riuscirono a convincere la gente che creando una nuova federazione ci sarebbe stato più da guadagnare che da perdere. Gli uomini d’affari avrebbero non solo risparmiato, ma anche aumentato i profitti, perché i singoli Stati non avrebbero più potuto tassare le merci degli altri. Anche i governi avrebbero avuto margini di guadagno, e avrebbero potuto dedicare allo sviluppo tutte le risorse prima impiegate a proteggersi dagli Stati confinanti. La popolazione sarebbe stata più ricca e più sicura cooperando invece che combattendo. E questo è esattamente ciò che è accaduto. Lo stesso potrebbe succedere con le 160 Nazioni che compongono il mondo contemporaneo, se riuscissero a raggrupparsi in una federazione. Ciò potrebbe rappresentare la fine di tutte le guerre.

 

Come? Prima o poi nascerebbero senz’altro delle discordie.

 

Certo, almeno finché gli uomini resteranno attaccati alle cose materiali. C’è un modo per eliminare la guerra e qualsiasi inquietudine, ma si tratta di una soluzione spirituale, mentre noi stiamo parlando di una realtà geopolitica. Il punto è saper combinare queste due soluzioni; per cambiare l’esperienza della vita quotidiana, la verità spirituale deve essere esperita nella pratica. Finché non avverrà questo cambiamento, ci saranno sempre discordie, in questo hai ragione, ma non necessariamente anche conflitti ed eccidi. Ci sono guerre tra la California e l’Oregon per l’acqua? O tra il Maryland e la Virginia per i diritti di pesca?

 

No.

 

E perché? Non ci sono mai state discordie tra quegli Stati?

 

Penso di sì.

 

Puoi scommetterci. Ma si sono accordati volontariamente per regolarsi secondo determinate leggi sui problemi comuni, mantenendo il diritto di approvare decreti separati per i problemi specifici di ciascuno Stato. Quando sorgono dispute tra due Stati, il problema è trattato da una corte cui entrambi i contendenti conferiscono l’autorità di risolvere la disputa. Se nemmeno così è possibile risolvere il disaccordo, gli Stati inviano dei rappresentanti al governo centrale per trovare, se non una soluzione, almeno un ragionevole compromesso. È così che funziona la vostra federazione. Certo, il sistema ha urgente bisogno di essere migliorato, ma ha funzionato per più di duecento anni!

 

Se è così semplice, perché nessuno ci ha provato?

 

Ci sono stati dei tentativi. La Lega delle Nazioni è stata tra i primi, le Nazioni Unite è l’ultimo. Ma uno è fallito e l’altro ha avuto un successo minimo, perché i membri hanno paura di avere più da perdere che da guadagnare accettando una riconfigurazione mondiale. I Paesi ricchi sanno che un tale accordo produrrebbe un aumento di reddito per quelli poveri, e temono di doverlo pagare a proprie spese.

 

E non è una paura giustificata, dopo avere lottato tanto per raggiungere ciò che hanno?

 

Innanzi tutto, non è necessario rinunciare al proprio benessere per dare di più a coloro che non hanno di che sfamarsi. Come ho già detto, basterebbe utilizzare a tale scopo l’infinità di miliardi che il mondo spende ogni anno per scopi militari. Certo, si potrebbe obiettare che tutti coloro i cui profitti sono basati sulla guerra perderebbero denaro e lavoro, ma bisogna anche pensare che se il progresso del mondo dipende dai conflitti, forse c’è qualcosa da riconsiderare. Questa dipendenza spiegherebbe come mai il vostro sistema resista a ogni tentativo di creare una pace durevole. Per quanto riguarda la seconda parte della tua domanda, voler mantenere ciò che hai combattuto a lungo per conquistare è ragionevole soltanto dal punto di vista del Mondo Esterno.

 

Che cosa?

 

Se trai felicità da esperienze ottenibili soltanto nel Mondo Esterno, ossia nel mondo fisico al di fuori di te, non vorrai mai regalare neppure un grammo di ciò che hai accumulato. Allo stesso modo, anche i poveri saranno in trappola finché penseranno che la loro infelicità sia il risultato della mancanza di beni materiali; vorranno ciò che hanno i ricchi, i quali a loro volta rifiuteranno di dividere ciò che possiedono. Per questo ho detto che l’unica via per eliminare definitivamente la guerra è spirituale?

 

Qualunque problema, planetario o personale, è spirituale, quindi deve esserlo anche la soluzione. Le guerre scoppiano perché qualcuno ha qualcosa che un altro desidera.

 

Tutti i conflitti sorgono da un desiderio mal riposto. L’unica pace durevole è la Pace Interiore. Quando la trovi, scopri di non avere più bisogno delle contingenze del mondo esterno, e ciò è una grande libertà, innanzi tutto dalla paura che esista qualcosa che non puoi avere, ma anche dal timore di perdere ciò che hai e di essere infelice per questo. Inoltre ti libera della rabbia, che è paura espressa. Se non hai niente da temere, non hai ragione di provare rabbia.

 

Quando non riesci ad avere ciò che vuoi non te la prendi, perché il tuo desiderio è soltanto una preferenza, non più un’esigenza, quindi non hai paura di non ottenerlo, e dalla mancanza di timore deriva l’assenza di ira. Non ti arrabbi quando gli altri non fanno ciò che desideri, perché non hai bisogno che facciano o non facciano una determinata cosa. Non ti arrabbi quando qualcuno non è gentile con te, perché non hai bisogno di essere trattato gentilmente. Non ti arrabbi se una persona è crudele con te o cerca di farti del male, perché sai che non puoi essere danneggiato. Non ti arrabbi neppure se qualcuno cerca di ucciderti, perché non temi la morte. Quando trovi la Pace Interiore, la presenza o l’assenza di una persona, di un oggetto, un luogo o una situazione non possono influenzare il tuo stato mentale o essere la causa della tua esperienza dell’essere.

 

Ciò non significa rifiutare le esperienze corporee, che anzi diventano deliziose come mai prima. Ma la tua partecipazione interiore è spontanea, non forzata; non hai più bisogno di provarle per sentirti felice o per giustificare la tristezza. Questo semplice cambiamento, cercare e trovare la pace interiore, può essere intrapreso da chiunque, e permetterebbe di eliminare le guerre e le ingiustizie, portando nel mondo una pace infinita. Non esiste un’altra soluzione. La pace nel mondo è un fatto personale! Non c’è bisogno di un cambiamento di circostanze, ma di un cambiamento di coscienza.

 

Come possiamo trovare pace in noi se soffriamo il freddo e la fame? O non provare rabbia quando vediamo morire senza ragione le persone che amiamo? Tu parli in modo molto poetico, ma la poesia ha un valore pratico? Che cos’ha da dire la poesia alla madre etiope che vede il suo bambino morire per mancanza di cibo? O all’uomo dell’America Latina che muore crivellato di proiettili per avere cercato di fermare i soldati che volevano distruggere il suo villaggio? O alla donna di Brooklyn violentata da un’intera banda? O alla famiglia irlandese decimata da una bomba esplosa in chiesa la domenica mattina?

 

Anche se è difficile da accettare, ti dico questo: c’è perfezione in ogni cosa. Sforzati di vederla. Questo è il cambiamento di coscienza. Desidera tutto. Non mancare di nulla. Cogli tutto ciò che si manifesta. Vivi i tuoi sentimenti, piangi, ridi. Onora la tua verità. Ma quando le emozioni passano, resta immobile e sappi che Io sono Dio.

 

In altre parole, vedi la gloria anche nella tragedia, anche mentre muori con un proiettile nel petto, o mentre vieni malmenato. So che sembra impossibile, eppure se riuscirai a raggiungere la consapevolezza di Dio ce la farai. Naturalmente non sei obbligato; dipende da come preferisci sperimentare quel momento. In un frangente terribile bisogna mettere a tacere la mente ed entrare profondamente nell’anima. Voi tutti lo fate automaticamente quando non avete il controllo della situazione. Hai mai parlato con qualcuno che è uscito di strada con la macchina, o che si è trovato a fissare la canna di una pistola? Ti dirà che il tempo ha rallentato e di essere stato invaso da una calma strana, che non lasciava spazio alla paura. “Non temere, Io sono con te.” Questo è ciò che la poesia ha da dire a chi si trova ad affrontare una tragedia. Nei momenti più bui, Io sarò la vostra luce, il vostro conforto, la vostra forza.

 

Perciò, abbiate fede! Poiché Io sono il vostro pastore. Nulla vi può mancare. Su pascoli erbosi vi faccio riposare, in acque tranquille vi conduco. Ristoro la vostra anima, e vi guido lungo il giusto cammino per amore del Mio nome. E anche se camminate lungo la valle dell’Ombra della Morte, non temete alcun male, perché Io sono con voi. Il Mio bastone vi sosterrà. Preparo una mensa davanti a voi sotto gli occhi dei vostri nemici. Cospargo d’olio il vostro capo. Il vostro calice trabocca. Felicità e grazia vi saranno compagne per tutti giorni della vostra vita, e dimorerete nella Mia casa nel Mio cuore per l’eternità.

 

 

 

 


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Ciò che hai appena detto è meraviglioso. Come vorrei che il mondo riuscisse a comprenderlo e a crederci!

 

Tu stai facendo la tua parte per tentare di sviluppare la Coscienza Collettiva. È ciò che dovranno fare tutti.

 

Possiamo passare a un altro argomento?

 

Credo sia importante parlare dell’opinione largamente diffusa secondo cui i poveri ricevono già abbastanza, quindi bisogna smettere di tassare i ricchi (che hanno lavorato duro) per dare di più ai bisognosi. Molti credono che i poveri siano tali perché vogliono esserlo, non cercano neppure di uscire da questa condizione e si limitano, a succhiare i sussidi statali, invece di assumersi la responsabilità della propria vita. Le persone che propugnano questa idea credono nel detto: Ognuno per sé”, e se si fa loro notare che è un punto di vista spietato, ribattono che le opportunità bussano alla porta di tutti. Se ce l’hanno fatta loro, sostengono, può riuscirci chiunque, e se qualcuno non ce la fa è soltanto colpa sua. A te questo sembra un atteggiamento ingrato e arrogante, non è così?

 

Sì. Ma Tu che cosa ne pensi?

 

Io non giudico. Si tratta semplicemente di un atteggiamento; l’aspetto rilevante, in questo come in ogni altro pensiero, è se vi è utile adottarlo. Vi serve, tenendo conto di Chi Siete e di Chi volete Essere? Questa è la domanda che dovete porvi. Ci sono uomini nati in situazioni che voi definireste svantaggiose. Questo è vero. Ma dal punto di vista metafisico nessuno è “svantaggiato”, perché ogni anima crea gli eventi e le circostanze per ottenere ciò che desidera. Voi scegliete ogni cosa: i genitori, il Paese di nascita, e nel corso della vita continuate a scegliere, in modo da offrirvi le opportunità per conoscervi come realmente siete. In altre parole, nei termini di ciò che l’anima vuole realizzare nessuno è “svantaggiato”. Per esempio, l’anima può desiderare di esistere in un corpo handicappato, o in una società repressiva, per produrre le condizioni necessarie a portare a termine ciò che ha deciso di fare in quella vita. Le persone affrontano difficoltà materiali, ma in senso metafisico non esistono “svantaggi”.

 

Ma dobbiamo cercare di aiutare i più “svantaggiati” o vederli semplicemente come ciò che hanno scelto di essere, quindi permettere loro di “seguire il proprio karma?”

 

Questa è un’ottima domanda. Innanzi tutto, ricorda che qualunque frase e azione sono un riflesso di ciò che hai deciso su te stesso. Ribadisco questo punto perché è l’unica cosa che state facendo qui. L’ anima non ha altri programmi. State cercando di essere e di sperimentare Chi Siete Realmente, e vi create in ogni momento dell’Eterno Presente. Quando vi imbattete in una persona che in termini relativi appare “svantaggiata”, dovete chiedervi: “Chi sono e chi scelgo di essere di fronte a questa situazione?”, Ogni volta che incontrate qualcuno, in qualsiasi circostanza, dovreste sempre domandarvi come volete agire in quel particolare frangente, e non che cosa vuole fare l’altro.

 

È un’affermazione interessante, ma va contro tutto Ciò che mi è stato insegnato.

 

Lo so. Ma il motivo per cui i vostri rapporti sono così difficili è che invece di chiedervi che cosa desiderate voi, cercate continuamente di capire che cosa vogliono gli altri. Poi dovete decidere se dare loro ciò che cercano o no, e di solito operate una scelta sulla base di ciò che potrebbero darvi in cambio. Se non c’è qualcosa che vi interessa, non c’è ragione per soddisfare le loro richieste, ma se volete, o pensate di volere in futuro, qualcosa da loro, entra in gioco l’istinto di sopravvivenza e vi impegnate a dare loro ciò che vogliono. È un equilibrio delicato, basato sul vecchio detto: “Se tu dai una cosa a me, io darò una cosa a te”. Eppure lo scopo delle Relazioni Sacre, individuali o collettive, è totalmente diverso; non è cercare di capire che cosa desiderano o di che cosa hanno bisogno gli altri, ma domandarvi che cosa volete o di che cosa necessitate per crescere e diventare Chi Volete Essere. Per questo ho creato i Rapporti: perché possiate ricrearvi e giungere a sapere Chi Siete Realmente.

 

A tal fine vi ho fornito di:

 

1. Relatività, un sistema in cui potete esistere come individui separati in rapporto a qualcos’altro.

 

2. Oblio, un processo per cui vi sottoponete volontariamente a un’amnesia totale, in modo da non ricordare che la relatività è soltanto un trucco, e che siete Tutto Ciò Che Esiste.

 

3. Coscienza, uno stato dell’Essere in cui crescere fino a raggiungere la piena consapevolezza, diventando Veri Dei Viventi, capaci di modellare e sperimentare la realtà, cambiandola e ricreandola a mano a mano che allargate i limiti della coscienza, fino a raggiungere una condizione priva di limiti.

 

In questo senso, la Coscienza è tutto. Ciò di cui siete realmente consapevoli è la base di ogni verità, quindi di ogni vera spiritualità.

 

Ma che senso ha tutto ciò? Ci fai dimenticare Chi Siamo solo perché poi possiamo ricordarlo?

 

Non esattamente. Lo faccio perché possiate decidere Chi Siete e Chi Volete Essere. Questo è Dio: Io sono Io attraverso voi! Questo è il senso della vita. Attraverso di voi, Io Sperimento Chi e Che cosa Sono. Senza di voi potrei saperlo, ma non esperirlo. Sapere e sperimentare sono due cose diverse, e la seconda è estremamente importante.

 

Mi pare che abbiamo perso di vista la mia domanda.

 

Te l’ho detto, è difficile mantenere Dio su un solo argomento. In ogni modo, per tornare alla questione dei meno fortunati, prima di tutto decidete Chi Siete in relazione a loro. Poi, se decidete di agire con amore e compassione, chiedetevi com’è meglio farlo. E notate che il vostro comportamento non dipende da ciò che gli altri sono o fanno. A volte, per esempio, il modo migliore di amare qualcuno è lasciarlo solo, oppure aiutarlo ad aiutarsi. Ricordate che il più grande sostegno che possiate offrire agli altri è svegliare la loro coscienza, ricordando loro Chi Sono Realmente.

 

A volte è necessaria una piccola spinta, altre è meglio lasciare che seguano il loro cammino, senza interferire (questa è una scelta che fa soffrire tutti i genitori). La cosa migliore che possiate fare per i meno fortunati è non considerarli tali, altrimenti anche loro si vedranno così. Gesù ci ha insegnato a vedere ognuno per ciò che è, rifiutando di credere alle apparenze, a rispettare le scelte altrui, a non chiedere di abbracciare le sue idee, offrendole solo come un invito. Cristo era compassionevole, e se qualcuno sceglieva di vedersi come un essere bisognoso di aiuto, lui non glielo rifiutava, ma gli permetteva di amare la propria realtà, assistendolo con amore, perché sapeva che a volte la via più breve per scoprire Chi Sei è capire Chi Non Sei. Gesù non negava il suo conforto a nessuno. Se alcuni cercavano l’illuminazione, dava loro la forza, il coraggio e la saggezza per raggiungere lo stadio successivo, li incoraggiava a seguire il suo esempio, e se non potevano fare altro chiedeva solo di credere in lui. Molti hanno avuto fede, e ancora oggi Gesù aiuta tutti coloro che invocano il suo nome, perché la sua anima è impegnata a risvegliare chi vuole vivere in Me. Cristo aveva misericordia di coloro che non credevano in lui, per questo ha sempre rifiutato di giudicare, come suo Padre. Gesù sapeva che aiutare gli altri dando loro ciò che chiedevano, invece di ciò che lui voleva offrire, significava dare loro il potere che erano pronti a ricevere. Così hanno fatto e fanno tutti i grandi maestri spirituali.

 

Sono un po’ confuso. Allora a volte offrire sostegno ostacola la crescita dell’altro, invece di favorirla?

 

Proprio così. Ciò accade quando l’aiuto è dato in modo da creare dipendenza, invece che una rapida autonomia, quando permettete a un altro, in nome della compassione, di contare su di voi, invece che su se stesso. È una distinzione molto sottile, e a volte non sapete neppure di stare creando una dipendenza, perché siete sinceramente convinti di stare facendo del vostro meglio per aiutare un’altra persona. Ma analizzatevi sempre, per essere certi di non tentare semplicemente di assumere un valore. Perché quando permettete ad altri di considerarvi responsabili per loro, lasciate che vi considerino potenti, e ciò vi fa sentire importanti. Un tale genere di aiuto è una sorta di placebo per i deboli, mentre lo scopo è sostenerli perché diventino forti. Questo è il problema di molti programmi assistenziali governativi, che spesso mirano più a giustificare la propria esistenza che ad alleviare i disagi dei diseredati. Coloro che comandano sanno che l’aiuto conferisce potere, per questo offrono ampia assistenza, perché più persone aiutano, più persone aiuteranno loro.

 

Allora non deve esserci una ridistribuzione della ricchezza. Il Manifesto del Partito Comunista è opera del Diavolo.

 

Ribadisco che Satana non esiste, ma capisco che cosa vuoi dire. L’idea di prendere da ciascuno secondo le sue possibilità e dare a ciascuno secondo i suoi bisogni è di per sé bellissima. È come dire: “Sarai il sostegno di tuo fratello”. È la messa in atto della teoria che può diventare orribile. La divisione equa dei beni deve essere una scelta volontaria, non un’imposizione.

 

Ma siamo sempre allo stesso punto! Il governo, nelle sue forme migliori, è espressione del popolo e impone che ognuno divida con gli altri ciò che ha perché altrimenti, come dimostra la storia, chi ha di più non spartirebbe mai i suoi beni con chi è meno fortunato. I contadini russi avrebbero potuto aspettare fino al giorno del giudizio che la nobiltà ridistribuisse le sue ricchezze (accumulate in gran parte proprio sfruttando chi coltivava le terre). Dalla consapevolezza che i privilegiati non avrebbero mai dato qualcosa spontaneamente nacque prima la rivoluzione, poi un governo in grado di assicurare che tutti fossero trattati equamente. E l’atteggiamento menefreghista dei ricchi (che portò Maria Antonietta a dire: “Non hanno pane? Date loro delle brioche!”) a provocare le rivoluzioni e la nascita di regimi totalitari. I governi che prendono ai ricchi per dare ai poveri sono ritenuti dittature, ma sono quelli che non fanno nulla per evitare che i più abbienti sfruttino i miserabili a essere repressivi. Pensa ai contadini messicani. Il Messico è nelle mani di non più di venti o trenta famiglie, mentre venti o trenta milioni di persone vivono in completa povertà. Così all’inizio dei 1994 i contadini hanno organizzato una rivolta per costringere il governo ad aiutare la popolazione a vivere dignitosamente. I governi creati dalla gente e per la gente non sono stati pensati come rimedio all’egoismo di chi ha di più? Non è questa la causa delle leggi contro gli sfratti o il lavoro minorile? Come possiamo conciliare l’avversione al controllo esercitato sulla nostra vita e l’incapacità di fare qualsiasi cosa per gli altri se non siamo obbligati? Per esempio, prima che il governo costringesse i proprietari delle miniere ad assicurare condizioni migliori, i minatori lavoravano in circostanze terribili.

 

Perché non è successo prima, spontaneamente? Perché avrebbe inciso sui loro profitti! Se non fosse stato imposto il salario minimo, le aziende avrebbero continuato a pagare salari da schiavi. Certo, quelli che vorrebbero tornare ai “bei vecchi tempi” diranno: “E allora? Almeno davano lavoro a tanta gente. Chi si assume tutti i rischi, in fin dei conti? Il lavoratore? No, l’imprenditore, quindi è giusto che abbia anche i profitti maggiori”.

 

E quando un governo eletto dalla gente si muove per risolvere problemi che i ricchi e i potenti rifiutano di affrontare, viene definito “oppressivo”!

 

Questo è evidente nella questione dell’assistenza medica.

 

Nel 1992 il Presidente degli Stati Uniti e sua moglie decisero che era ingiusto che milioni di americani non avessero accesso all’assistenza sanitaria. Ne nacque un dibattito che riguardò anche la stessa professione medica e le assicurazioni. Il punto non è decidere se la soluzione migliore fosse quella dei governo o quella dell’industria privata, ma perché le aziende non avevano mai avanzato proposte in merito. È semplice: perché non erano obbligate a farlo. Nessuno si lamentava, e gli industriali non avevano motivo di ridurre i propri profitti per migliorare l’assistenza sanitaria dei dipendenti. Profitti, profitti, profitti.

 

Ci lamentiamo dei nostri governi, ma la verità è che forniscono vie d’uscita a problemi che il privato è deciso a ignorare. Possiamo anche dire che le autorità lavorano contro i desideri della popolazione, ma i governi eletti dal popolo, come per esempio quello degli Stati Uniti d’America, continueranno a cercare e trovare soluzioni ai problemi sociali, perché i più non sono ricchi e potenti, quindi appoggiano leggi e governi che garantiscano ciò che la società non darebbe mai spontaneamente. Solo nei Paesi in cui il governo è controllato da una minoranza si fa poco o nulla contro le ingiustizie. Ma come decidere quando un governo agisce troppo o troppo poco?

 

Non ti avevo mai sentito parlare tanto!

 

Beh, avevi detto che in questo libro avresti trattato questioni di grande importanza per l’umanità. Mi sembra di averne appena affrontata una!

 

Con molta eloquenza, devo dire.

 

È un problema che tantissimi hanno cercato di risolvere, da Toynbee a Jefferson, a Marx.

 

Già.

 

E qual è la Tua soluzione?

 

Ti ripeto che Io non propongo “soluzioni”, perché non considero nessuna situazione “problematica”. Tutto è com’è, e Io non ho preferenze in merito. Mi limito a descrivere ciò che è evidente, che chiunque può vedere con i suoi occhi.

 

D’accordo. Potresti offrirmi qualche osservazione?

 

Sì. Il mondo è ancora lontano dal concepire un sistema di governo capace di fornire una soluzione globale, benché gli Stati Uniti siano la Nazione che finora è arrivata più vicina a questo obiettivo. La difficoltà risiede nel fatto che equità e bontà sono problemi morali e non politici. I governi sono il tentativo umano di assicurare a tutti un trattamento giusto, ma la correttezza e l’amore possono nascere solo nel cuore, nella mente e nell’anima dell’uomo. Non si può raggiungere la moralità per mezzo delle leggi. Sarebbe assurdo promulgare un decreto che ordini a tutti di amarsi l’un l’altro. Abbiamo già affrontato questo argomento, ma non importa se mi ripeto: l’importante è cercare di arrivare al nocciolo del problema.

 

Ti pongo la stessa domanda: le leggi non sono solo il tentativo dell’uomo di codificare dei concetti morali? Non rappresentano il compromesso comune su ciò che è “giusto” e ciò che non lo è?

 

Certo. E alcune norme sono necessarie nella vostra società primitiva. Vi trovate ancora a dover risolvere questioni semplicissime. Dovete fermarvi prima di attraversare la strada? Dovete comprare e vendere secondo certi termini? Sono necessarie alcune restrizioni nel comportamento con gli altri? Ma in realtà anche le leggi più elementari, che proibiscono di uccidere, danneggiare, truffare o attraversare con il rosso, non sarebbero necessarie se seguiste la Legge dell’Amore, vale a dire la Legge di Dio. Avete bisogno di un’evoluzione della coscienza, non dei governi.

 

Insomma, se ci limitassimo a seguire i Comandamenti, andrebbe tutto benissimo?

 

Come ho già spiegato nel primo volume, non esiste alcun comandamento. La Legge di Dio non è una Legge. Io non ordino e non chiedo. Molti non crederanno a quest’ultima affermazione. Consiglia loro di leggere il libro precedente, dove è spiegato tutto.

 

Ma ciò che suggerisci al mondo non è forse l’anarchia totale?

 

Io non suggerisco, osservo. E non mi sembra che l’anarchia, cioè l’assenza di limiti e regole, possa funzionare in una società poco avanzata come quella umana. È necessario che stabiliate delle regole, almeno finché non vi evolverete fino al punto di fare spontaneamente ciò che è naturalmente giusto. Perché i governi impongono tante norme e limiti? La risposta risiede nella vostra Coscienza Separata.

 

Vale a dire il fatto che ci consideriamo separati gli uni dagli altri?

 

Sì.

 

Ma se non siamo separati, allora siamo Uno, il che rende responsabili gli uni degli altri.

 

Esatto.

 

Questo non ci impedisce di raggiungere le mete individuali più alte? Se sono responsabile per tutti gli altri, allora il Manifesto del Partito Comunista aveva ragione!

 

Infatti è un’idea molto nobile, ma la sua nobiltà scompare quando viene fatta rispettare con la forza. Il problema del comunismo non è la teoria, ma la sua attuazione.

 

Molti sostengono che bisognava farla rispettare con la forza perché andava contro la natura umana.

 

È proprio questo il punto! Bisogna cambiare la natura dell’uomo. È su quello che dovete lavorare.

 

Per giungere al cambiamento di coscienza.

 

Sì.

 

Ma questo non toglierebbe potere all’individuo?

 

Se i bisogni primari di ogni persona sul Pianeta fossero soddisfatti, se la maggior parte della gente potesse vivere senza dover lottare per vivere, non si aprirebbe all’umanità la via verso mete più nobili? Credi davvero che garantire l’esistenza a tutti sopprimerebbe la grandezza individuale? E che genere di grandezza è quella ottenuta a spese degli altri? Se i ricchi dicono di non voler aiutare gli affamati e i senza casa per non privarli dei diritto di provvedere a se stessi, sono degli ipocriti. L’evoluzione di una società si misura da come tratta i suoi membri più deboli. La meta, come ho detto, è trovare il giusto equilibrio tra un vero aiuto e un aiuto che danneggia. Quando siete in dubbio, sbagliate sempre per eccesso di compassione. Per capire se state aiutando o danneggiando qualcuno chiedetevi se grazie al vostro sostegno la persona o le persone in questione risultano più forti o più deboli, più o meno capaci.

 

Si dice che se un individuo riceve tutto ciò di cui ha bisogno sarà meno propenso a lavorare per procurarselo.

 

E perché una persona deve essere obbligata a lavorare? Una vita dignitosa non è un diritto di tutti fin dalla nascita? O almeno, non dovrebbe esserlo?

 

Se si cerca più della sussistenza (più cibo, case più grandi, vestiti più belli), è giusto lavorare per ottenerlo.

 

Ma perché molti devono lottare semplicemente per vivere, su un Pianeta dove c’è più che abbastanza per tutti? Non si tratta di rendere tutti uguali, ma di garantire a ciascuno un’esistenza dignitosa, in modo che possa scegliere liberamente se vuole qualcosa di più.

 

Molti sostengono che alcune persone non si servirebbero di quella possibilità, neppure se la ricevessero gratis.

 

Questo è vero, e solleva un’altra domanda. È giusto offrire altre opportunità a chi non le sfrutta?

 

No.

 

Se Io avessi avuto questo atteggiamento, sareste tutti perduti. Nel mondo di Dio la compassione e la pazienza non hanno mai fine. Solo in quello dell’uomo la bontà è limitata. Nel Mio, è infinita.

 

Anche se non la meritiamo?

 

La meritate sempre!

 

Anche se la rifiutiamo?

 

Soprattutto allora. “Se qualcuno ti schiaffeggia porgi l’altra guancia. Se un uomo ti chiede di accompagnarlo per un chilometro accompagnalo per due.” Quando rifiutate la Mia bontà, rinfacciandomela, Io so che si tratta di un errore dovuto al fatto che non sapete ciò che è nel vostro interesse. E ho compassione perché il vostro sbaglio è basato sull’ignoranza, non sulla cattiveria.

 

Ma alcuni di noi sono intrinsecamente malvagi.

 

Chi te l’ha detto?

 

È una mia osservazione

 

Allora la tua visione non è corretta. Ti ripeto che nessuno fa niente di male, secondo il proprio modello del mondo. In altre parole, ognuno fa del suo meglio, in ogni momento. Le azioni di una persona dipendono dai dati che ha a disposizione.

 

Ma quando qualcuno ci danneggia, ci ferisce o ci uccide per raggiungere i propri fini, non è malvagio?

 

Anche a questo ho già risposto: ogni attacco è una richiesta d’aiuto. Nessuno desidera davvero fare del male agli altri. Coloro che lo fanno (compresi i vostri governi) sono spinti dall’idea errata che sia l’unico modo per ottenere ciò che vogliono. La soluzione a questo problema è che non vogliate nulla, che abbiate preferenze e non bisogni. Ma questo è uno stato di coscienza molto elevato, proprio dei Maestri. Dimmi, perché non cooperate per soddisfare i bisogni fondamentali di tutti?

 

Stiamo cercando di farlo.

 

È il massimo che puoi dire, dopo migliaia di anni di storia umana? Il fatto è che vi siete evoluti ben poco e operate ancora sulla base di una mentalità primitiva, quella dell’“ognuno per sé”. Saccheggiate e violentate la terra, sfruttate le sue risorse e le sue popolazioni, e tutto questo soltanto perché avete sviluppato uno stile di vita che non potete sostenere altrimenti. Dovete abbattere milioni di alberi ogni anno, altrimenti non potreste leggere i giornali, distruggere lo strato di ozono che circonda il vostro Pianeta, altrimenti non avreste deodoranti e lacche per capelli. Dovete inquinare in modo irreversibile mari e fiumi, altrimenti le industrie non potrebbero produrre sempre di più. Dovete sfruttare i più sfortunati tra voi, altrimenti non potreste vivere nel lusso. Infine, dovete negare di stare facendo tutto questo, altrimenti non potreste vivere con voi stessi. Non siete disposti a fare vostro il motto: “Vivi semplicemente, in modo che gli altri possano semplicemente vivere”. Dopo tutto, avete lavorato tanto per ottenere ciò che avete, figuriamoci se siete disposti a rinunciarvi! E non vi importa se il resto della razza umana, compresi i figli dei vostri figli, dovrà soffrire per questo; voi avete fatto ciò che potevate per vivere, per “arrivare”, e loro possono fare altrettanto, no?

 

Esiste un modo per sfuggire a questa trappola?

 

Sì. Lo ripeterò ancora una volta: un cambiamento di coscienza. Non potete risolvere i problemi che affliggono l’umanità con mezzi politici. Ci avete provato per migliaia di anni, invano. Il mutamento che deve avvenire potrà verificarsi soltanto nel cuore degli uomini.

 

Potresti riassumere tale cambiamento in una frase?

 

Dovete smettere di considerare Dio separato da voi e voi separati dagli altri. Nell’Universo nulla è diviso da tutto il resto, ogni cosa è connessa alle altre, come parte interdipendente e interattiva del tessuto della vita. Ogni governo, ogni politica, devono essere basati su questa verità. Questa è l’unica speranza per il vostro Pianeta.

 

Come funziona la Legge dell’Amore di cui parlavi prima?

 

L’Amore dà tutto e non chiede nulla.

 

Come possiamo non chiedere nulla?

 

Se ognuno di voi desse tutto, che cosa vi resterebbe da chiedere? L’unico motivo per cui chiedete è che qualcuno non dà. Smettete di non dare!

 

Però questo funzionerebbe solo se lo facessimo tutti.

 

Infatti è necessaria una coscienza collettiva.

 

D’altra parte, in che modo è possibile provocare tale cambiamento?

 

Qualcuno deve pure iniziare. Questa è la tua opportunità. Tu puoi essere la fonte di questa Nuova Coscienza, puoi esserne l’ispiratore. Anzi, devi esserlo.

 

Proprio io?

 

Non sto forse parlando con te?

 

 

 

 


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Come posso iniziare?

 

Sii una luce per il mondo, e non danneggiarlo. Cerca di costruire, non distruggere. Riporta a casa la Mia gente.

 

Come?

 

Con il tuo esempio. Cerca il Divino, di’ la verità, agisci con amore, vivi la Legge dell’Amore, ora e sempre. Dai tutto, non chiedere mai. Non accettare l’inaccettabile. Insegna la Mia parola a chiunque voglia conoscerla. Rendi ogni istante della tua vita un dono d’amore. Usa ogni momento per pensare il pensiero più elevato, per dire la parola migliore, eseguire l’azione più alta. Così facendo glorifichi il tuo Sacro Io, quindi glorifichi Me. Porta la pace sulla Terra e offrila a tutti coloro le cui vite toccano la tua. Sii la pace. Senti ed esprimi in ogni momento il tuo Legame Divino con il Tutto, con ogni persona, luogo o oggetto. Non sfuggire le circostanze, assumiti tutte le colpe, dividi tutte le gioie, contempla ogni mistero, perdona ogni offesa (comprese le tue), guarisci ogni cuore, rispetta la verità di ognuno, onora il Dio di ogni persona, proteggi i diritti e la dignità di tutti, promuovi gli interessi di ciascuno, provvedi ai bisogni di chiunque, vedi la santità in tutti. Sii un esempio vivente della Verità Più Elevata che risiede in te. Parla umilmente di te stesso, per evitare che la tua Verità sia scambiata per vanteria. Parla piano, perché qualcuno non pensi che vuoi soltanto attirare l’attenzione. Parla gentilmente, in modo che tutti possano conoscere l’Amore. Parla pubblicamente, perché qualcuno non pensi che hai qualcosa da nascondere. Parla con franchezza, in modo da farti sempre comprendere. Parla spesso, così che la tua parola possa penetrare davvero. Parla con rispetto, per non offendere mai qualcuno. Parla con amore, in modo che ogni sillaba possa risanare. Parla di Me con ogni parola che pronunci. Rendi la tua vita un dono. Ricorda sempre che tu sei il dono e tale devi essere per tutte le persone che ti circondano. Non entrare nella vita di qualcuno se non riesci a essere un dono (lo sei sempre, ma a volte non ne sei consapevole). Quando qualcuno entra inaspettatamente nella tua vita, cerca di capire quale dono è venuto a ricevere da te.

 

Che modo straordinario di dirlo!

 

Per quale altra ragione una persona dovrebbe venire da te, se non per ricevere un regalo? E cosi facendo ti ha fatto a sua volta un dono, quello di permetterti di comprendere e realizzare Chi Sei. Se capisci questa semplice verità, scoprirai la più grande verità: IO VI MANDO SOLTANTO ANGELI.

 

 

 

 


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Sono confuso. Prima hai sostenuto che a volte il modo migliore di aiutare qualcuno è lasciarlo in pace, poi hai detto che non dobbiamo mai rifiutare il nostro supporto a chi ne ha bisogno. Non c’è una contraddizione tra queste due affermazioni?

 

Chiariamo subito. Non offrire mai il tipo di aiuto che toglie potere, e non insistere nell’offrire il sostegno di cui tu pensi che l’altro abbia necessità. Lascia che le persone vedano tutto ciò che hai da dare, poi ascolta ciò che vogliono e ciò che sono pronte a ricevere. Offri l’aiuto che ti viene richiesto. A volte qualcuno ti dirà o ti farà capire con il suo comportamento che vuole soltanto essere lasciato in pace. In tal caso, nonostante tutto ciò che ti piacerebbe dare, il più grande regalo che puoi fare a quella persona è onorare la sua volontà. Stai sempre attento a non dare qualcosa che tolga forza e provochi dipendenza. In verità, c’è sempre un modo di aiutare che conferisce potere, invece di toglierlo. Ma non devi ignorare le richieste di aiuto, perché fare troppo poco è come fare troppo. Se vuoi sviluppare una coscienza elevata, non puoi lasciare che gli altri cuociano nel loro brodo, sostenendo che quello è il dono più prezioso che tu possa fare loro. Si tratta di un atteggiamento di superiorità e arroganza, che serve soltanto a giustificare il tuo rifiuto di essere partecipe.

 

Come ha spiegato Gesù, dirò alle anime alla Mia destra: venite, figli Miei, siate gli eredi del regno che ho preparato per voi. Poiché avevo fame e Mi avete nutrito. Avevo sete e Mi avete dato da bere. Ero senza tetto e Mi avete trovato una casa. Ero nudo e Mi avete vestito. Ero malato e Mi avete visitato. Ero in prigione e Mi avete portato conforto. E loro diranno: Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo nutrito? Quando avevi sete e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto in prigione e ti abbiamo confortato?”. E Io risponderò: “In verità, in verità vi dico, che tutto ciò che avete fatto per l’ultimo dei Miei fratelli, lo avete fatto per Me”. Questa è la Mia immutabile ed eterna verità.

 

 

 

 


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Io Ti amo, lo sai?

 

Sì. E Io amo te.

 

 

 

 

 

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Visto che stiamo parlando di questioni planetarie, vorrei farti qualche domanda sull’ambiente. È vero che lo stiamo distruggendo o si tratta semplicemente delle fantasie di un gruppo di verdi fuori di testa?

 

La risposta a entrambe le domande è sì.

 

Che cosa?

 

Scherzo. Rispondo sì alla prima domanda e no alla seconda.

 

Quindi lo strato di ozono sì è davvero assottigliato e le foreste pluviali sono in via di sparizione?

 

Sì. Ma non si tratta solo di questi effetti, tra i più evidenti. Ci sono altri problemi importanti, anche se meno ovvi. Per esempio, sul vostro Pianeta cominciano a scarseggiare le terre coltivabili. Ciò accade perché il terreno ha bisogno di tempo per rigenerarsi, mentre le vostre aziende agricole non vogliono aspettare. Vogliono che la terra produca, produca, produca. Perciò la pratica millenaria di alternare le colture è stata abbandonata, ricorrendo ad agenti chimici per rendere velocemente fertile la terra. Il risultato è che lo strato di terreno nutritivo è sempre più sottile, arrivando in alcuni luoghi addirittura a uno spessore di pochi centimetri. In altre parole, state coltivando i vostri cibi su terreni sempre più poveri di ferro e sostanze minerali. Inoltre, i prodotti che mangiate sono pieni di fertilizzanti chimici. I danni prodotti al vostro corpo non sono visibili a breve termine, ma alla lunga ne scoprirete gli effetti. Il problema dell’erosione del suolo, benché ignoto alla massa, non è un parto della fantasia di alcuni ambientalisti visionari. È una questione di vastissime proporzioni. Ed è solo uno tra molti esempi di come state danneggiando ed esaurendo vostra Madre, la Terra che vi dà la vita, senza tenere in alcun conto i suoi bisogni e i processi naturali. Vi interessa soltanto soddisfare le vostre passioni saziare i vostri appetiti (spesso esagerati) e inseguire ii desiderio di avere sempre di più.

 

Perché non ascoltiamo gli ecologisti? Perché non prestiamo attenzione ai loro segnali d’allarme?

 

Come per tutte le altre questioni che riguardano lo stile di vita sulla Terra, c’è una tendenza evidente ad accumulare sempre maggiori ricchezze.

 

Come possiamo sperare di risolvere questi problemi se dobbiamo combattere contro insidie dei genere?

 

È semplice: eliminate il denaro.

 

Eliminare il denaro?

 

Sì. O almeno eliminatene l’invisibilità.

 

Non capisco.

 

Quasi sempre nascondete le cose di cui vi vergognate o che non volete far sapere. Per questo celate la vostra sessualità e anche il denaro, che considerate una cosa estremamente privata. Questo è il problema. Se ognuno fosse al corrente della situazione finanziaria di tutti gli altri scoppierebbe una rivoluzione planetaria senza eguali, che assicurerebbe giustizia, equità e onestà. Attualmente questo non è possibile, perché è troppo facile nascondere il denaro e ciò rende possibile un’infinità di ingiustizie. Un’azienda, per esempio, può pagare a due persone stipendi molto diversi per svolgere esattamente lo stesso lavoro soltanto perché quella che guadagna di più possiede qualcosa che l’altra non ha.

 

Vale a dire?

 

Un pene.

 

Oh. Già. Probabilmente il fatto di avere un pene rende l’impiegato migliore dell’altro: più intelligente, rapido e capace.

 

Non ricordo di avervi creati con capacità così diverse.

 

L’hai fatto, e mi sorprende che non lo rammenti. Su questo Pianeta lo sanno tutti. Questo è il motivo per cui le donne non possono essere sacerdotesse nella Chiesa cattolica né in quella mormone, non possono mostrarsi dalla parte sbagliata del Muro del Pianto a Gerusalemme, non possono ottenere gli impieghi più prestigiosi nelle grandi aziende, né…

 

Sei stato chiaro. In ogni modo, la discriminazione negli stipendi sarebbe molto più difficile da nascondere se tutte le transazioni monetarie fossero visibili. Immagini che cosa succederebbe se tutte le aziende del mondo fossero costrette a rendere pubblica la retribuzione concessa a ciascun dipendente? Sparirebbe il concetto di “occhio non vede, cuore non duole”. Insieme con molti altri dello stesso tipo. Pensateci. Non credete che sapere esattamente quanti soldi possiede o guadagna ognuno di voi e come li usa potrebbe cambiare la situazione? Se la gente sapesse che cosa succede nel mondo non sopporterebbe più molte cose. La società non potrebbe più giustificare una distribuzione sproporzionata del denaro, e meno che mai i mezzi attraverso i quali il denaro viene accumulato, o il modo in cui viene usato per produrre altra ricchezza. Per questo le leggi sulla “trasparenza” hanno aiutato a ripulire almeno una parte del vostro sistema politico e finanziario. Ora è il momento di fare chiarezza anche su come trattate le retribuzioni.

 

Che cosa suggerisci?

 

Non si tratta di un suggerimento, ma di una sfida. Vi sfido a gettare via tutto il vostro denaro e a ricominciare da zero. Sviluppate un sistema monetario internazionale totalmente aperto, visibile, affidabile. Stabilite un sistema salariale mondiale che dia alla gente crediti per i servizi o i prodotti forniti, e debiti per quelli usati. Tutto potrebbe essere basato su questo sistema: investimenti, eredità, premi di produzione, stipendi, mance. Nulla potrà essere acquistato senza crediti. E i redditi di ciascuno sarebbero sotto gli occhi di tutti. In tal modo potreste sapere quanto pagano e spendono le aziende e il costo di produzione di un oggetto, oltre al suo prezzo. Riuscite a immaginare che cosa accadrebbe se le aziende fossero obbligate ad attaccare due cartellini su ogni oggetto, uno con il prezzo di vendita e l’altro con il costo di produzione? I prezzi scenderebbero e il commercio diverrebbe più equo. Potreste stabilire di trattenere il dieci per cento dei guadagni di coloro che richiedessero volontariamente tale detrazione, senza imporre tasse sul reddito. E poiché tutto sarebbe pubblico, chiunque saprebbe chi ha scelto di offrire il dieci per cento per il bene collettivo e chi no. Questa trattenuta volontaria potrebbe essere usata per finanziare i programmi e i servizi del governo eletto dal popolo.

 

Il mondo non accetterà mai un sistema dei genere.

 

Ovviamente no. E sai perché? Perché renderebbe impossibile nascondere tutto ciò che ora è occultato. Vivete in un sistema sociale fondato sul maggiore guadagno possibile, sulla legge dei più forte e sulla cosiddetta sopravvivenza del più adatto. Quando la meta della vostra società sarà garantire l’esistenza e il bene di tutti, la necessità di segretezza e gli affari sporchi spariranno. Ti rendi conto che un modello del genere potrebbe eliminare la corruzione? La parola chiave è visibilità.

 

Che bella idea! Non vedo come potrebbe rivelarsi “sbagliato”.

 

Perché non hai nulla da nascondere. Ma i ricchi e i potenti del mondo griderebbero dalla disperazione se ogni loro mossa, acquisto, vendita, negoziato salariale fossero sotto gli occhi di tutti. Nulla produce l’equità più rapidamente della trasparenza. Visibilità è sinonimo di verità. Conosci la verità, e la verità ti renderà libero. I governi, le multinazionali, le persone al potere, lo sanno bene, e per questo non accetteranno mai un sistema politico, sociale o economico fondato sulla verità. Nelle società illuminate non ci sono segreti, perché nessuno vuole ottenere qualcosa a spese degli altri.

 

Sono affascinato dal concetto di “visibilità”. Potrebbe essere esteso oltre le questioni finanziarie e regolare anche i rapporti personali?

 

Sarebbe auspicabile. Ma sul vostro Pianeta la maggior parte delle persone ha ancora troppe cose da nascondere.

 

Anche nelle relazioni personali?

 

Certo. Anche in quelle avete sempre paura di ciò che potreste perdere scoprendo i vostri lati nascosti. Eppure rapporti migliori, soprattutto quelli d’amore, sono quelli in cui ognuno sa tutto dell’altro, in cui “visibilità” non è soltanto la parola chiave, ma l’unica, in cui non ci sono segreti, non bisogna “indovinare” nulla.

 

Ma se tutti conoscessero ogni nostro pensiero…

 

Non sto suggerendo di abolire la privacy mentale, ma di essere aperti e onesti nei rapporti interpersonali. Basta dire la verità e non tacere ciò che dovrebbe essere detto. Basta non manipolare e distorcere mentalmente o verbalmente la verità. Basta fare in modo che tutte le persone interessate sappiano tutto ciò che c’è da conoscere su un determinato argomento. Ciò non significa che ogni singolo pensiero, ogni paura, ogni brutto ricordo, ogni giudizio, opinione o reazione debbano essere sottoposte all’esame degli altri. Questa non sarebbe visibilità, ma follia. Stiamo parlando di una comunicazione semplice, franca e aperta, un concetto ancora poco popolare.

 

Puoi dirlo forte. Ma è un’idea magnifica. Sei sicuro che funzionerebbe?

 

Metà dei mali del mondo sparirebbe in un batter d’occhio. Preoccupazioni, conflitti, rabbia, frustrazione… Certo, all’inizio la gente si infurierebbe scoprendo in che modo è stata usata, spremuta, manipolata e truffata. Ma la visibilità risolverebbe tutto in un paio di mesi. Vi invito ancora una volta a riflettere. Credete di poter vivere così, senza segreti? Se no, perché? Che cosa avete da nascondere? Quante bugie raccontate, e quante verità tacete? La menzogna, diretta o per omissione, vi ha portati a vivere come volete? La manipolazione vi ha davvero recato benefici? Che cosa accadrebbe se tutti potessero vedere tutto? Questo è proprio il vostro più grande timore quando pensate all’incontro finale con Dio. Avete paura del momento in cui la partita finirà e tutti gli inganni grandi e piccoli saranno scoperti. Eppure non c’è nulla da temere; nessuno vi giudicherà, nessuno vi dirà che avete “sbagliato”, nessuno vi getterà tra le fiamme eterne dell’Inferno. I cattolici non andranno neppure in Purgatorio, e i mormoni non resteranno intrappolati per sempre nel Paradiso inferiore, senza poter mai accedere a quello “più alto”, né saranno ritenuti “figli della perdizione” ed esiliati eternamente in regni sconosciuti. Ognuno di voi, nella cornice della propria religione, si è costruito un’idea dei Castigo di Dio. Ebbene, il Castigo Divino non esiste. Forse quando smetterete di temere che la vostra esistenza sia messa a nudo al momento della morte perderete anche la paura di renderla visibile mentre la vivete.

 

Sarebbe davvero bello.

 

Già. In ogni modo, questa è la formula per cominciare. Tornate all’inizio di questo libro e rileggetevi i Cinque Stadi del Dire la Verità, memorizzateli e metteteli in pratica. Cercate la verità, ditela, vivetela ogni giorno. Fatelo con voi stessi e con tutte le persone che entrano nella vostra vita. Non abbiate timore di esporvi.

 

Questo mi fa davvero paura.

 

Prova a pensare perché.

 

Ho paura di rimanere solo, di non piacere più al persone.

 

Vedi? Sei convinto di dover mentire per piacere agli altri.

 

Non proprio. Solo non credo sia il caso di svelare tutto.

 

Ricorda ciò che ti ho detto: non si tratta di raccontare ogni più piccolo pensiero, idea o timore, ma di essere sincero, mostrandoti senza veli. Non ti vergogni di mostrare il tuo corpo nudo alle persone che ami, vero?

 

No, non mi vergogno.

 

Perché allora non ti scopri anche emotivamente?

 

Perché è molto più difficile.

 

Lo capisco, ma ti raccomando di provare, perché la ricompensa è grande.

 

Hai esposto delle idee molto interessanti. Abolire secondi fini, costruire una società basata sulla visibilità, dire sempre la verità a tutti su ogni cosa.

 

Le società illuminate sono state fondate su questi principi.

 

Non ne ho mai conosciuta una.

 

Non parlavo del vostro Pianeta, e neppure del vostro sistema solare.

 

Ah.

 

Ma non c’è bisogno di lasciare la Terra, e neppure la propria casa, per sperimentare questo Nuovo Sistema di Pensiero. Iniziate dalla vostra famiglia. Se avete un’attività autonoma, dite a tutti coloro che lavorano per voi quanto guadagnate, quanto spendete e qual è lo stipendio di ogni dipendente. Se tutti i datori di lavoro agissero così, nelle aziende si instaurerebbe una reale giustizia. Spiegate ai vostri clienti quanto vi costa fornire un determinato prodotto o servizio. Potete essere fieri del risultato? Temete che qualcuno possa accusarvi di “spennarlo”, se il rapporto tra costi e prezzi dei vostri prodotti fosse di dominio pubblico? Se è così, cercate di modificare tale rapporto per riportarlo nel regno dell’equità, invece di mirare a sempre maggiori profitti. Vi sfido a farlo. Dovrete cambiare radicalmente il modo di pensare e preoccuparvi degli altri come di voi stessi. Potete cominciare oggi stesso a costruire questa Nuova Società. La scelta spetta a voi: potete continuare ad alimentare il vecchio sistema, oppure decidere di essere i pionieri di un mondo nuovo. Applicate i nuovi principi a tutto; non limitatevi agli affari, o ai rapporti personali, alla politica, all’economia, a un singolo aspetto della vita. Siate questa nuova via e potrete dire sinceramente: “Io sono la verità e la vita”. Seguitemi.

 

 

 

 


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Ora, per favore, parlami ancora di come le Nazioni potrebbero accordarsi per eliminare le guerre.

 

Ci saranno sempre contrasti tra gli Stati, perché il disaccordo è un segno salutare dell’individualità. Ma la risoluzione violenta delle differenze di opinione è indice di grande immaturità. Nelle culture primitive come la vostra, la quantità di vite distrutte in ogni conflitto non è sufficiente a produrre la volontà di cambiare. Finché crederete di poter avere la meglio in una discussione, discuterete. E finché crederete di poter vincere una guerra, la combatterete.

 

Qual è la soluzione a tutto questo?

 

Io non ho risposte, ma solo…

 

Lo so, lo so! Osservazioni.

 

Esatto. Come ti ho accennato, una buona idea sarebbe instaurare un governo mondiale con una corte delegata a risolvere le dispute e una forza di pace in grado di garantire che nessuna Nazione, indipendentemente dalla potenza, possa aggredirne un’altra. Ovviamente, all’inizio la forza di pace probabilmente sarà obbligata a usare la forza per impedire a qualcun altro di usarla. Ma, come ho spiegato nel primo libro, non fermare un despota vuol dire conferirgli potere. A volte per evitare una guerra è necessario fare la guerra. Questa apparente contraddizione è parte della Dicotomia Divina, secondo cui in certi casi l’unico modo di essere una cosa (per esempio la pace) è non esserlo, almeno in un primo momento. In altre parole, spesso per sapere Chi Siete Realmente dovete comprendere Ciò Che Non Siete. Del resto è ormai evidente che il potere non può restare ancora a lungo concentrato nelle mani di pochi. Soltanto così il mondo potrà vivere finalmente in pace. Solo in questo modo le Nazioni più piccole non dovranno più dipendere dagli aiuti di quelle più grandi svendendo le loro risorse o offrendo le terre migliori per impiantare basi militari straniere. Finalmente, con il nuovo sistema nessuno più violerebbe i diritti o le terre altrui. Inoltre, non esisterebbero i ricatti economici da parte delle Nazioni più ricche, e quelle più povere non dovrebbero più rientrare in determinati “parametri” per poter ricevere gli aiuti umanitari. Questo modello rafforzerebbe l’indipendenza degli Stati, invece di minarla come temono alcuni.

 

Proprio per questo le Nazioni più grandi, la cui indipendenza è assicurata dal potere e non dalla legge o dalla giustizia, ne hanno paura. Infatti non potrebbero più fare i loro comodi, ma dovrebbero sottoporsi al giudizio di tutti gli altri Paesi e non potrebbero più accaparrarsi le risorse del Pianeta, ma sarebbero costretti a distribuirle più equamente. Quando le Nazioni ricche affermano che quelle povere devono essere lasciate libere di svilupparsi, non ammettono di controllare tutte le risorse di cui gli altri avrebbero bisogno per incrementare il proprio sviluppo.

 

A proposito della ridistribuzione della ricchezza, se le persone che vogliono di più (e sono disposte a lavorare duramente per ottenerlo) sapessero di dover dividere i loro beni con chi non è altrettanto desideroso di impegnarsi, che incentivo avrebbero?

 

Non è questione di avere voglia di lavorare, ma di avere un’opportunità. Perciò il primo passo verso la ristrutturazione dell’ordine sociale è fare sì che ogni persona e ogni Nazione abbiano uguali possibilità. Ciò non accadrà mai finché coloro che possiedono e controllano la maggior parte delle ricchezze e delle risorse mondiali non rinunceranno ai loro privilegi. Prima ho fatto l’esempio del Messico, che mi pare molto eloquente. Da quarant’anni un’oligarchia gestisce le ricchezze di un’intera Nazione. Le “elezioni” democratiche sono una farsa, perché le stesse famiglie controllano il partito al potere e fanno in modo che non esista una vera opposizione. Il risultato è che i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri. La manodopera costa poco, e chi detiene il potere realizza enormi profitti all’estero, sostenendo in pari tempo di creare grandi opportunità di lavoro per i poveri. Questo è il motivo per cui gli industriali statunitensi trasferiscono le loro fabbriche in Messico, dove pagano salari da schiavi. Gli operai lavorano in condizioni di totale insicurezza, con gravi rischi per la salute, ma il governo messicano impone pochissime regole. Inoltre, spesso i lavoratori vivono in baracche di cartone vicino alle industrie, senza acqua corrente e senza bagni. Una tale mancanza di considerazione per le esigenze della popolazione crea una massa che non può permettersi di comprare ciò che produce. Ma questo ai proprietari delle aziende non interessa: possono infatti inviare le merci in altre Nazioni, dove la gente ha abbastanza soldi per acquistarle. Sono convinto che presto o tardi questa spirale produrrà conseguenze devastanti, non solo in Messico, ma ovunque gli esseri umani sono sfruttati. Le rivoluzioni, le guerre civili e i conflitti internazionali saranno inevitabili finché chi ha continuerà a sfruttare chi non ha fingendo di “offrire nuove opportunità”.

 

L’attaccamento alla ricchezza è ormai così istituzionalizzato da essere accettato anche dalle persone con una mentalità aperta, che lo considerano semplicemente una caratteristica dell’economia di mercato.

 

La verità è che solo il potere di coloro che detengono le ricchezze mondiali rende possibile mantenere un’illusione di equità. La verità è che ai Paesi poveri viene impedito persino di provare a ottenere ciò che i potenti hanno già. Il sistema che ho descritto prima cambierebbe radicalmente le cose.

 

E questo è proprio quello che i privilegiati temono.

 

Sì. Un nuovo governo mondiale sarebbe una buona soluzione ai problemi del vostro Pianeta. Avete avuto leader abbastanza coraggiosi e aperti da proporre principi più equi. Per esempio George Bush o Mikhail Gorbaciov, il primo capo di uno Stato comunista ad avere vinto il Nobel per la Pace. O il presidente americano Carter, che anche dopo la fine del mandato ha contribuito a evitare diverse guerre affermando una semplice verità: nessun punto di vista è meno degno di un altro, nessun essere umano ha meno valore di un altro. È interessante che questi personaggi coraggiosi non siano stati riconfermati nel loro incarico proprio dalle persone che cercavano di sensibilizzare. Popolari in tutto il mondo, sono stati rifiutati a casa propria. Si dice che nessuno è profeta in patria, e questa è sempre stata la sorte di ogni leader che ha osato sposare la causa degli oppressi. E così sarà sempre, finché non prenderà piede l’unica vera soluzione a lungo termine: una Nuova Consapevolezza, una Nuova Coscienza, la Consapevolezza di essere Uno e la Coscienza dell’Amore.

 

L’incentivo ad avere successo, a realizzare tutto il possibile nella propria vita, non dovrebbe essere soltanto di natura economica. Questa priorità ha creato tutti i problemi di cui stiamo trattando. Quando la sicurezza economica e i bisogni fondamentali saranno garantiti a tutti, l’incentivo non scomparirà, sarà soltanto diverso. Aumenteranno la forza e la determinazione, e ciò produrrà una vera grandezza.

 

Ma vivere meglio e cercare di assicurare un buon futuro ai nostri figli non è buon incentivo?

 

Lo è senz’altro. Ma che cosa rende la vita “migliore”? Che cosa vuol dire “migliore”? Che cosa significa “vita”? Se “migliore” significa avere sempre più denaro, potere, sesso e beni e se la “vita” è semplicemente il lasso di tempo che separa la nascita dalla morte in una determinata esistenza, allora non state facendo nulla per uscire dalla trappola degli schemi in base ai quali vivete. Se invece “migliore” vuol dire avere un‘ esperienza più vasta del vostro Essere e la “vita” è un processo infinito e continuo dell’Essere, forse troverete una via di scampo. Non è l’accumulo di beni che rende una vita “migliore”. La maggior parte di voi lo sa, tutti sostengono di capirlo, eppure la vostra esistenza ruota principalmente intorno alle “cose”. Lottate per ottenerle, lavorate per comprarle, e quando finalmente riuscite a mettere le mani su quello che volevate non lo mollate più. Al momento il vostro incentivo più forte è avere tutto ciò che il mondo ha da offrire, perciò vivete conducendo una battaglia perpetua. Milioni di persone lottano per la sopravvivenza, tra ansia e disperazione, domandandosi se avranno cibo a sufficienza, se troveranno un riparo. Migliaia di persone muoiono di fame ogni giorno. Molti altri hanno la vita assicurata, ma lottano per avere qualcosa di più: una casa modesta ma dignitosa, un domani migliore. Lavorano duro e si preoccupano di “andare avanti”. La mente è occupata da questioni urgenti. Un esiguo numero di individui ha tutto ciò che desidera, ma curiosamente vuole di più e si preoccupa di mantenere ciò che ha e di accrescerlo. Oltre a questi gruppi ne esiste un altro, realmente minuscolo, che si è distaccato dal bisogno di beni materiali e persegue la verità e la crescita spirituale. Le persone di questo genere considerano la vita un viaggio dell’anima e rispondono a ogni evento secondo questo principio. Il loro impegno è orientato alla ricerca di Dio, alla realizzazione del Sé, all’espressione della verità. A mano a mano che si evolvono la lotta si trasforma in un processo di Autodefinizione (e non di scoperta di sé), di Crescita (e non di apprendimento), di Essere (e non di fare).

 

Mentre prima la ragione principale per cui combattevano, lavoravano duramente tutta la vita era assicurarsi il possesso delle cose, ora è approfondire la spiritualità. Prima si preoccupavano essenzialmente del corpo, ora dell’anima. È cambiato lo scopo della vita, quindi è cambiata la vita stessa. L’incentivo per diventare “grandi” è diventato un altro. Il valore di una persona non si misura da quanto ha accumulato. Le risorse del mondo sono ritenute proprietà di tutti. La terra possiede risorse capaci di soddisfare i bisogni fondamentali di tutti i suoi abitanti, e le esigenze basilari di tutti saranno soddisfatte. Forse un giorno tutti vorranno vivere così. Non ci sarà più bisogno di imporre le tasse, ma ognuno donerà parte del suo reddito per aiutare chi ha di meno.

 

Non resterete a guardare gli altri morire di inedia. Il giorno in cui modificherete l’incentivo a diventare grandi”, molte oscenità morali comunissime nella vostra società primitiva saranno cancellate per sempre. Il nuovo incentivo sarà diventare ciò per cui vi ho creato: l’immagine fisica della Divinità. Quando sceglierete di essere Chi Siete Realmente, cioè Dio incarnato, non agirete più in maniera non divina.

 

 

 

 


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Hai descritto un mondo regolato da principi di uguaglianza ed equità, dove tutte le Nazioni rispondono a un governo mondiale e le ricchezze sono distribuite fra tutti

 

Ricorda che per uguaglianza intendo quella di opportunità. Un’uguaglianza di fatto non sarà mai raggiunta, ed è meglio così.

 

Perché?

 

Perché uguale significa “essere lo stesso” e l’ultima cosa di cui il mondo ha bisogno sono miliardi di automi che ricevono identiche concessioni da un Grande Fratello. Io parlo di una società in cui siano garantiti i bisogni fondamentali e la possibilità di arrivare più in alto. Nonostante tutta la vostra ricchezza avete intrappolato milioni di persone sul gradino più basso della scala socioeconomica, costruendo un sistema che le tiene incatenate in quella condizione. Non avete ancora smesso di uccidervi l’un l’altro. State a guardare mentre i bambini muoiono di fame e ammazzate altri esseri umani solo perché non la pensano come voi. Siete primitivi.

 

E invece pensiamo di essere tanto progrediti!

 

Credersi avanzati è tipico di una società primitiva, come si riconosce una coscienza primitiva dal fatto che si ritiene illuminata.

 

Riassumendo, la via verso l’evoluzione…

 

Passa attraverso due cambiamenti: uno politico e uno spirituale. Datevi un governo mondiale con un tribunale che risolva le dispute internazionali e una forza di pace delegata a far rispettare le leggi che vi siete dati. Il governo centrale dovrebbe avere un Congresso delle Nazioni, dove ogni Paese abbia due rappresentanti, e un’Assemblea popolare, costituita in modo proporzionale alla popolazione di ciascuna Nazione.

 

Il governo degli Stati Uniti è strutturato in questo modo: ha due camere, una in cui la rappresentanza è proporzionale e l’altra che garantisce uguale diritto di parola a tutti gli Stati.

 

Sì. La Costituzione degli Stati Uniti è stata ispirata da Dio. Lo stesso equilibrio di potere dovrebbe essere portato nella costituzione del mondo nuovo. Ovviamente sarebbero necessari un potere giudiziario e uno esecutivo. Proprio come accade negli Stati che costituiscono gli Stati Uniti d’America, ogni Paese avrebbe la sua polizia interna, ma tutti gli eserciti nazionali sarebbero smantellati per costituire una forza di pace unica. Le Nazioni si riserverebbero il diritto di formare e chiamare alle armi un proprio esercito solo in caso di necessità. Inoltre, ogni Paese avrebbe il diritto, avvalendosi dei voto popolare, di recedere dalla federazione mondiale. A beneficio dei meno ricettivi, ripeti ancora una volta che cosa comporterebbe questo sistema:

 

1. La fine delle guerre e la scomparsa dell’abitudine di risolvere le dispute uccidendo l’antagonista.

 

2. La fine della povertà, della morte per inedia e dello sfruttamento in massa di persone e risorse naturali.

 

3. La fine della distruzione sistematica dell’ambiente.

 

4. Una via d’uscita dalla lotta per avere sempre di più.

 

5. Un’opportunità (realmente uguale per tutti) di elevarsi fino alla più alta espressione dell’Io.

 

6. L’eliminazione dei limiti e delle discriminazioni (politiche, lavorative, sessuali e personali) che impediscono agli esseri umani di progredire.

 

Il mondo nuovo richiederebbe una ridistribuzione della ricchezza?

 

Non richiede nulla. Ma produrrà una ridistribuzione spontanea e automatica delle risorse. A tutti sarà offerto un buon grado di istruzione, e saranno liberi di usarla per intraprendere la carriera che preferiscono. A tutti sarà garantita l’assistenza sanitaria. A tutti sarà assicurata una vita dignitosa, in modo che nessuno debba più preoccuparsi della sopravvivenza.

 

Anche se non fanno nulla per guadagnarsi tutto ciò?

 

La convinzione che queste cose si debbano guadagnare deriva dall’idea che bisogna conquistarsi il Paradiso. Invece non potete guadagnarvi la grazia di Dio, perché l’avete già. Quando imparerete a dare (vale a dire ad amare) incondizionatamente, saprete anche ricevere incondizionatamente. La vostra vita è lo strumento per sperimentare tale verità. Cercate di comprendere che tutti hanno il diritto di esistere, anche se non offrono alcun contributo. Vivere dignitosamente è uno dei vostri diritti fondamentali e Io vi ho dato risorse a sufficienza per garantirlo a tutti. Dovete imparare a dividere.

 

Ma in tal caso che cosa impedirebbe alla gente di sprecare la vita senza fare nulla, oziando e vivendo di sussidi?

 

Innanzi tutto, non sta a te stabilire se e quando una vita è sprecata. Se una persona ozia per settant’anni pensando alla poesia e alla fine produce un solo sonetto che risveglia la coscienza di migliaia di persone, ha sprecato la sua vita? O se qualcuno mente, truffa, manipola e danneggia gli altri per anni, ma poi ricorda la sua vera natura e si evolve, si tratta di una vita sprecata? Non spetta a te giudicare il viaggio di un’altra anima. Devi soltanto decidere Chi Sei tu, non chi è o non è un altro. La risposta alla tua domanda su che cosa impedirebbe alle persone di dissipare la vita nell’ozio è: nulla.

 

Ma credi davvero che funzionerebbe? Non pensi che coloro che lavorano per il bene comune se la prenderebbero con chi non fa nulla?

 

Sì, se non è illuminato, altrimenti guarderebbe a chi non contribuisce con compassione, senza rancore.

 

Compassione?

 

Sì, perché saprebbe che quelle persone stanno perdendo la più grande opportunità, la gloria più eccelsa, quella di sperimentare Chi Sono Realmente. Questo è di per sé un castigo sufficiente per la pigrizia (anche se in realtà non è necessaria alcuna punizione).

 

Ma quelli che si danno da fare per la collettività non si arrabbierebbero vedendo il frutto dei loro lavoro in mano agli scansafatiche?

 

Non Mi ascolti. A tutti sarebbe garantita la sopravvivenza. A chi ha di più verrebbe data la possibilità di donare il dieci per cento del proprio reddito per rendere possibile tale progetto. Sarebbe il libero mercato a determinare il valore di ciascun contributo, proprio come accade oggi nel tuo Paese.

 

Ma allora avremmo ancora i “ricchi” e i “poveri”. Questa non è uguaglianza!

 

È uguaglianza di opportunità. Perché chiunque potrebbe vivere con dignità, senza doversi preoccupare dei bisogni fondamentali. E tutti avrebbero uguali opportunità di acquisire le conoscenze, sviluppare le capacità e usare le doti naturali nel Luogo della Gioia.

 

Il Luogo della Gioia?

 

Così si chiamerebbe il posto di lavoro.

 

Ma non ci sarebbero ancora invidie?

 

Sì, ma non gelosia. L’invidia è un’emozione naturale, che spinge una persona a sforzarsi per raggiungere un risultato migliore. È motivante, è desiderio puro. La gelosia, invece, è guidata dalla paura. È il desiderio che gli altri abbiano meno. Proviene dalla rabbia e porta alla rabbia. E può anche uccidere, mentre l’invidia crea. Agli invidiosi sarebbe data la possibilità di avere successo a modo loro. Nessuno sarebbe discriminato per ragioni economiche, politiche, sociali, razziali o sessuali. Non sarebbe più tollerata alcuna forma di discriminazione. Ci sarebbero ancora i “ricchi” e i “poveri”, ma non più gli indigenti e le persone private dei loro diritti. Sarebbe eliminata soltanto la disperazione, non l’incentivo.

 

E che cosa garantisce che ci sarebbero abbastanza “contribuenti” per mantenere chi non lavora?

 

La grandezza dello spirito umano.

 

Davvero?

 

Contrariamente a ciò che credi, la maggioranza delle persone non si accontenterebbe di avere garantita la sussistenza. Inoltre, quando avrà luogo la trasformazione spirituale l’incentivo alla grandezza muterà.

 

E che cosa causerà questo cambiamento? Non è avvenuto in duemila anni…

 

In due miliardi di anni.

 

D’accordo. Perché dovrebbe accadere adesso?

 

Perché eliminando il bisogno di avere successo per potersi sentire sicuri non ci sarà altra ragione per diventare magnifici se non l’ esperienza stessa della magnificenza.

 

E sarà una motivazione sufficiente?

 

Lo spirito umano non cade di fronte a una vera opportunità. L’anima cerca sempre un’esperienza più alta di sé stessa, non una più bassa.

 

E che cosa mi dici del potere? In questo nuovo ordine ci saranno ancora individui enormemente ricchi e potenti.

 

I profitti saranno limitati.

 

Puoi spiegare come dovrebbe funzionare prima che io spieghi perché non accadrà?

 

Certo. Si stabiliranno un limite minimo e uno massimo per i redditi. Una sorta di “tassa egualitaria”. Nella vostra società, e in questa epoca, dovrà assumere la forma di una tassa, perché non siete ancora sufficientemente illuminati per comprendere che una donazione volontaria per il bene di tutti è nel vostro interesse. Ma quando il cambiamento di coscienza avrà preso piede, la riterrete un’offerta libera e logica.

 

Posso interromperti?

 

Prego.

 

Non avrei mai creduto che Tu mi raccomandassi determinate posizioni politiche. Come farò a convincere la gente che Dio è a favore delle tasse?

 

Sei tu che la consideri una tassa, ed è comprensibile, dato che l’idea di offrire spontaneamente una parte del tuo reddito ti è estranea. Ma perché ti è difficile credere che Io possa avere idee in merito?

 

Credevo che Dio non giudicasse, non avesse alcuna opinione o preferenza.

 

Nell’altra nostra conversazione, quella che tu chiami il primo volume” ho risposto a molte domande sui rapporti personali, su come vivere meglio, persino sull’alimentazione. In che cosa differisce da questa?

 

Non lo so. Mi sembra diversa. Hai davvero una opinione politica? Preferirei che Tu fossi apolitico.

 

Lo sono.

 

Ah. Più o meno come Bill Clinton.

 

Questa è buona! Mi piace l’umorismo.

 

Non mi aspettavo che Dio avesse il senso dell’umorismo, o quello della politica.

 

O nessun altro aspetto umano, vero? Io non ho alcuna preferenza su come decidete di condurre la vostra vita. Il Mio unico desiderio è che possiate realizzarvi pienamente come esseri creativi, in modo da comprendere Chi Siete Realmente.

 

Questo lo capisco. Continua.

 

Ogni domanda cui ho risposto, in questo libro come nell’altro, va inserita nel contesto di ciò che voi come esseri creativi, affermate di voler fare.

 

SI, ma mi è difficile credere che Dio si esprima così.

 

Forse ti è più difficile essere d’accordo con alcune mie affermazioni?

 

Ecco…

 

Se non lo sei, non c’è problema.

 

Vuoi dire che non importa se non la penso come Dio?

 

Naturalmente. Che cosa dovrei fare, schiacciarti come un insetto?

 

Non intendevo una soluzione così radicale.

 

Ascolta, il mondo è stato in disaccordo con Me fin dall’inizio. Da quando è cominciata tutta questa storia, quasi nessuno ha seguito le Mie idee. Se lo aveste fatto, seguendo le centinaia di maestri che Io vi ho inviato, il mondo ora sarebbe un posto molto diverso. Quindi, se non sei d’accordo con Me, non preoccuparti. Oltre tutto, potrei anche sbagliarmi.

 

Che cosa?

 

Ho detto che potrei sbagliarmi. Non starai prendendo ogni mia parola come una sorta di Vangelo, vero?

 

Allora non dovrei credere che questo dialogo abbia un valore?

 

Partiamo dall’inizio: tu stai inventando questa conversazione.

 

Per un po’ ho creduto davvero di ricevere delle linee guida.

 

L’unica guida che hai è il tuo cuore. Ascolta la tua anima. Quando ti presento un punto di vista non sei obbligato a farlo tuo. Se non lo ritieni giusto, va benissimo. È proprio questo lo scopo dei nostri dialoghi; non si tratta di sostituire la tua dipendenza da tutto il resto con la dipendenza da questo libro, ma di cominciare a pensare. A pensare da solo. Ed ecco Chi Sono Io adesso: sono te che pensi ad alta voce.

 

Vuoi dire che questo materiale non proviene dalla Fonte Più Elevata?

 

Certo che sì! Ma ancora non riesci a capire che sei tu la Fonte Più Elevata. Sei tu che crei tutto, tutta la tua vita, qui e ora. Tu, TU stai creando tutto! Non Io. TU. Alcune Mie risposte alle domande sulla politica non ti piacciono? Cambiale, subito, prima di considerarle un nuovo Vangelo, prima di credere che il tuo ultimo pensiero su una qualsiasi questione sia più importante e valido del successivo. Ricorda: è sempre il pensiero più recente a determinare la realtà. Vorresti rivedere qualche punto della nostra discussione politica?

 

No, non proprio. Sono abbastanza d’accordo con Te, solo che non so che cosa fare di tutto questo.

 

Usalo come vuoi. Non capisci? È ciò che fai con tutta la tua vita!

 

D’accordo, credo di avere capito. Vorrei continuare questa conversazione, anche solo per sapere dove andrà a finire. Che cosa stavi dicendo?

 

Stavo per affermare che nel nuovo sistema di cui abbiamo parlato ognuno guadagnerebbe solo fino a un certo limite.

 

Quale?

 

Un limite sul quale siano tutti d’accordo.

 

E il profitto in eccesso?

 

Sarebbe utilizzato per contribuire al bene del mondo, specificando il nome del donatore in modo che l’umanità sappia chi l’aiuta. I benefattori potrebbero controllare direttamente il sessanta per cento del loro contributo, destinandolo a progetti di loro scelta. Il rimanente quaranta per cento sarebbe destinato a iniziative varate e amministrate dalla federazione mondiale.

 

Se le persone sapessero di essere private di tutti i guadagni oltre un certo tetto, perché dovrebbero continuare a lavorare? Perché non fermarsi una volta raggiunto il limite?

 

Alcuni lo farebbero, infatti.

 

E allora?

 

Che si fermino pure. Il denaro risparmiato sulla produzione di armi sarà più che sufficiente a coprire i bisogni fondamentali di tutti. La donazione volontaria di parte del reddito eleverà tutta la società a un nuovo grado di dignità e benessere. E il contributo derivante dal denaro guadagnato oltre il limite stabilito produrrebbe una tale quantità di opportunità e di soddisfazioni che la gelosia e la rivalità sociale non esisterebbero più. Alcuni smetterebbero di lavorare, specialmente coloro che vedono la vita come un lavoro. Ma coloro che considerano la loro attività come gioia assoluta non smetterebbero mai.

 

Non tutti possono avere un’occupazione che li soddisfi totalmente.

 

Non è vero. Tutti possono. Non dipende dalla funzione, ma dallo scopo. La madre che si sveglia alle quattro del mattino per cambiare il pannolino al figlio lo capisce perfettamente. Canta e parla dolcemente al bambino, e nessuno pensa che stia lavorando. Sono l’atteggiamento e lo scopo dell’azione a renderla una gioia.

 

Me ne rendo conto. Ma che senso ha limitare i guadagni? Non priva l’ esperienza umana di una delle sue più gloriose avventure?

 

Avrete comunque l’opportunità e il gusto di guadagnare cifre astronomiche. Solo la parte che sceglierete di tenere per voi sarà limitata. Il resto sarà investito in progetti e servizi utili all’umanità. Il tetto massimo al guadagno individuale sarà un riflesso del cambiamento di coscienza del Pianeta: la consapevolezza che lo scopo più alto della vita non è accumulare più ricchezze possibile, ma fare più bene possibile. La concentrazione del potere economico è il fattore più rilevante nella nascita dei problemi sociali e politici del mondo.

 

L’opportunità di accumulare ricchezze illimitate è la pietra angolare dei sistema capitalistico, basato sulla libera impresa e sulla concorrenza, che ha prodotto la più grande civiltà conosciuta dall’uomo.

 

Il problema è che ci credi davvero.

 

Io personalmente no, ma l’ho detto in nome di chi ci crede.

 

Coloro che la pensano così si ingannano, e rifiutano di vedere la realtà attuale del vostro Pianeta. Solo negli Stati Uniti l’uno e mezzo per cento della popolazione possiede più ricchezze del restante novantotto e mezzo.

 

E allora? Hanno lavorato duro per ottenere ciò che hanno.

 

Voi americani tendete a considerare la posizione sociale come una funzione dello sforzo individuale. Alcuni “ce l’hanno fatta”, quindi desumete che tutti possano “farcela”. È un’idea semplicistica, fondata sulla convinzione che tutti abbiano pari opportunità, quando ciò non è affatto vero. In America, proprio come in Messico i ricchi lottano per mantenere e incrementare il loro potere.

 

Che cosa c’è di sbagliato?

 

Lo fanno eliminando sistematicamente la concorrenza, riducendo al minimo le possibilità altrui e controllando il flusso del denaro. Per riuscirci usano ogni genere di espedienti, dallo sfruttamento delle masse nei Paesi più poveri alla libera concorrenza intesa in modo da minimizzare (e spesso distruggere) l’opportunità che un nuovo venuto entri a far parte dell’oligarchia. Tentano di controllare la politica e i governi in tutto il mondo per assicurarsi che le masse restino sottomesse.

 

Non credo che tutti i ricchi si comportino così. Forse una piccola parte, un gruppo di cospiratori…

 

In molti casi non sono gli individui a farlo, ma i sistemi sociali e le istituzioni che rappresentano. Riparandosi dietro tali sistemi e istituzioni, i singoli possono lavarsi le mani di ogni responsabilità personale per le condizioni che opprimono le masse e favoriscono i ricchi. Insomma, chi detiene il potere economico resiste strenuamente a ogni tentativo di cambiare le strutture sociali in modo da fornire reali opportunità a tutti. Molti, presi individualmente sono brave persone, ma provate a parlare di porre un limite (anche altissimo) ai profitti e cominceranno a strillare, lamentando l’usurpazione dei loro diritti e la “perdita di incentivi”. Ma che cosa dire del diritto di tutti gli esseri umani a vivere dignitosamente, senza morire di fame o di freddo? Che cosa dire del diritto a un’assistenza sanitaria adeguata, del diritto di non dover soffrire o addirittura morire a causa di complicazioni mediche di poco conto, che i ricchi possono superare senza alcuno sforzo? Le risorse del vostro Pianeta, compresi i proventi del lavoro delle masse sfruttate, appartengono a tutti, e non solo a chi è abbastanza ricco e potente da permettersi di sfruttare gli altri. Ecco come funziona lo sfruttamento: i vostri industriali si recano in un Paese o in una zona dove la gente vive in totale povertà, costruiscono una fabbrica e offrono lavoro (a volte richiedendo un impegno di dieci, dodici e persino quattordici ore al giorno) con salari da fame. Non danno ai loro dipendenti abbastanza perché possano abbandonare i villaggi infestati dai topi, ma abbastanza per poter vivere in quel modo.

 

Allora dicono: “Stanno meglio di prima, abbiamo migliorato le loro condizioni. Hanno lavoro, noi abbiamo dato loro delle opportunità, assumendoci tutti i rischi”. Ma che rischio c’è nel pagare una persona pochi spiccioli per fabbricare un paio di scarpe da tennis che sarà venduto a cento, duecento volte tanto? Non si tratta di puro e semplice sfruttamento? Queste cose possono accadere soltanto in un mondo motivato dall’avidità, in cui la prima considerazione è il margine di profitto, e non la dignità umana. Invece di elevare quelle persone a una diversa condizione, gli industriali danno ai poveri del mondo il minimo indispensabile per renderli dipendenti, e mai abbastanza da renderli davvero potenti. Perché quando un Paese ha il potere economico può influenzare il sistema ma questa è l’ultima cosa che i privilegiati vorrebbero. E così la cospirazione del silenzio va avanti. Continuate a non denunciare la vergogna di un sistema che paga miliardi a un dirigente che ha aumentato le vendite di una bevanda che milioni di persone non possono permettersi il lusso di bere. Continuate a non vedere. Chiamate questo sistema “economia di mercato” e dite a tutti quanto ne siete orgogliosi.

 

È scritto: “Se vorrai essere perfetto, vendi ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in Paradiso.” Ma quando il giovane udì queste parole si allontanò pieno di dolore, perché aveva grandi possedimenti.”

 

 

 

 

 

(19)

 

19

 

 

Non Ti avevo mai sentito così indignato. Dio non si indigna, quindi questa è la prova che Tu non sei Dio.

 

Dio è tutto, e può provare qualsiasi emozione. Tutto ciò che Dio prova, lo prova attraverso di voi. L’indignazione che senti è la tua.

 

Hai ragione. Infatti sono totalmente d’accordo con te.

 

Sappi che ricevi ogni pensiero che ti invio, attraverso il filtro della tua esperienza, della tua verità e della tua comprensione, attraverso le tue decisioni e le tue affermazioni su Chi Sei e Chi Scegli di Essere.

 

Stai dicendo che nessuna di queste idee è Tua, che tutto questo libro potrebbe essere sbagliato, che questa esperienza potrebbe essere soltanto, un elenco dei miei pensieri e sentimenti su ogni argomento?

 

Considera la possibilità che Io ti stia mandando i tuoi pensieri e sentimenti su vari temi (da dove credevi che ti arrivassero?), che stia costruendo con te le tue esperienze, decisioni e dichiarazioni. Considera la possibilità che abbia scelto te, insieme con molti altri, come Mio messaggero ben prima dell’esistenza di questo libro.

 

E difficile da credere.

 

Lo so, ne abbiamo già parlato nel primo volume. Eppure Io parlo al mondo attraverso i Miei insegnanti e i Miei messaggeri, oltre che in molti altri modi. E in questo volume affermo che l’economia, la politica, i sistemi sociali e religiosi del mondo in cui vivete sono primitivi, anche se avete l’arroganza di pensare che siano i migliori. Vedo che la maggior parte di voi resiste strenuamente a ogni cambiamento che potrebbe costare qualcosa, indipendentemente da quante persone potrebbe aiutare.

 

Ma Tu sei Dio. Se non Ti piace come stanno le cose, perché non le cambi?

 

Come ti ho spiegato, fin dall’inizio ho deciso di darvi la libertà di creare la vostra vita come volete. Non potete conoscere voi stessi come Creatori se sono Io a dirvi che cosa creare e come e poi vi costringo a farlo. In tal caso, avrei fallito lo scopo. Ma ora guardiamo che cosa fate, e vediamo se non vi indigna almeno un po’. Prendiamo uno dei vostri giornali, in un giorno qualsiasi.

 

D’accordo.

 

Aprilo a caso. Che cosa leggi?

 

Ecco il titolo: “I Paesi in via di sviluppo discutono i diritti dei lavoratori”. L’articolo parla di un “vecchio scisma” rispetto ai diritti dei lavoratori tra le Nazioni industrializzate e quelle in via di sviluppo. I capi di alcune di queste ultime temono che una campagna per aumentare i diritti dei lavoratori potrebbe avere l’effetto collaterale di escludere i loro prodotti a basso costo dal mercato delle Nazioni ricche che li consumano”. Continua affermando che i negoziatori ufficiali per il Brasile, la Malesia, l’india, Singapore e altre Nazioni in via di sviluppo hanno rifiutato di creare un comitato permanente all’interno dell’Organizzazione dei Commercio Mondiale, che dovrebbe incaricarsi di stilare una carta dei diritti dei lavoratori.

 

Di quali diritti parla l’articolo?

 

Dice: I diritti elementari dei lavoratori”, quali la proibizione dei lavoro forzato, l’adozione di misure di sicurezza e la garanzia di poter negoziare collettivamente.

 

E perché le Nazioni in via di sviluppo non vogliono tali diritti? Innanzi tutto mettiamo in chiaro che non sono i “lavoratori” a opporsi a una politica a loro favore. I “negoziatori” dei Paesi in via di sviluppo sono le stesse persone che possiedono le fabbriche, oppure sono loro alleati. Come accadeva in Occidente prima che venissero fondati i sindacati dei lavoratori, sono coloro che traggono i maggiori benefici dallo sfruttamento della forza lavoro. Puoi essere certo che ricevono massicci aiuti in denaro dagli Stati Uniti e da altre Nazioni ricche, i cui industriali acquistano fabbriche locali o costruiscono impianti propri nei Paesi in via di sviluppo, dove i diritti dei lavoratori non sono ancora protetti.

 

Ma l’articolo dice che è proprio il nostro governo a spingere di più per l’approvazione di un accordo mondiale sui diritti dei lavoratori.

 

Il vostro attuale presidente, Bill Clinton, è un uomo che crede nei diritti dei lavoratori e sta lottando coraggiosamente contro gli interessi dei grandi capitalisti. Altri leader americani, e non, sono stati uccisi per molto meno.

 

Stai dicendo che Bili Clinton sarà assassinato?

 

Diciamo solo che ci saranno pressanti tentativi di rimuoverlo dall’incarico. Clinton, come Kennedy trent’anni prima di lui, sta prendendo iniziative che i grandi capitalisti osteggiano. Per esempio, crede che chiunque abbia diritto all’assistenza sanitaria, anche se non può permettersi di pagare i prezzi esorbitanti richiesti dalle assicurazioni. Clinton sostiene che vanno ridotti, e ciò non lo ha reso popolare tra molti potentati, a cominciare dalle case farmaceutiche e dalle assicurazioni e fino alle corporazioni mediche e agli industriali che dovrebbero garantire un’assistenza medica decente ai loro dipendenti. Molti di quelli che guadagnano eccessivamente dovranno ridurre i loro profitti perché i poveri degli Stati Uniti possano ricevere una buona assistenza sanitaria. E questo, come ho detto, rende Clinton piuttosto inviso.

 

Immagino che Tu abbia ragione. C’è un altro titolo interessante: “La recessione provoca rabbia in Germania”. Il sottotitolo recita: “Con la disoccupazione ai massimi storici dal dopoguerra aumenta il divario tra ricchi e poveri

 

E che cosa dice l’articolo?

 

Che c’è grande agitazione tra i lavoratori licenziati (ingegneri, professori, scienziati, operai, falegnami e cuochi). La Nazione sta affrontando un periodo duro per l’economia, e c’è la sensazione diffusa che i sacrifici non siano stati distribuiti equamente.

 

Spiega anche la causa di tanti licenziamenti?

 

Certo. Dice che i licenziati sono “persone i cui datori di lavoro si sono spostati in Paesi dove la mano d’opera è più economica”.

 

Ah. Mi chiedo quanti lettori abbiano notato il collegamento tra i due articoli.

 

Il giornalista aggiunge che quando arrivano i licenziamenti le prime a restare senza lavoro sono le donne.

 

Naturalmente. Come ho detto, il vostro sistema sbandiera ai quattro venti di dare uguali opportunità a tutti, ma in realtà non lo fa. Avete bisogno di credere alle vostre menzogne per continuare a trovarvi delle giustificazioni, e odiate chiunque provi a indicarvi la verità. La vostra è una società di struzzi. Che cos’altro c’è nel giornale?

 

Un pezzo che annuncia: “Nuove pressioni federali per abolire la discriminazione negli affitti”. Spiega che l’ufficio federale per gli alloggi “sta preparando un piano che rappresenta lo sforzo maggiore mai compiuto per eliminare il problema”.

 

Domandati perché è necessario tanto sforzo.

 

Abbiamo una legge che vieta la discriminazione negli affitti per ragioni di razza, colore, religione, sesso, composizione familiare o handicap. Ciò nonostante, molte comunità locali non hanno fatto molto per eliminare tali parzialità. Tanti in questo Paese sono convinti che una persona abbia tutti i diritti di fare ciò che vuole con le sue proprietà, tra cui quello di affittare gli immobili a chi preferisce.

 

Eppure in questo modo interi segmenti di popolazione finirebbero con l’essere sistematicamente esclusi da ogni opportunità di trovare posti decorosi in cui vivere, e ciò permetterebbe ai grandi proprietari di chiedere cifre esorbitanti per dimore miserabili, soprattutto nelle zone più malfamate. I ricchi sfruttano le masse anche così, in questo caso appellandosi al “diritto alla proprietà”.

 

Ma i proprietari devono pur avere dei diritti.

 

Quando i diritti di pochi violano quelli di molti? Questa è la domanda cui si è sempre trovata di fronte ogni società civile. Arriva un momento in cui il bene di tutti travalica i diritti individuali? La società ha una responsabilità nei confronti di se stessa? Le vostre leggi sugli affitti danno una risposta affermativa. E l’incapacità di farle rispettare è il modo dei ricchi di rispondere: “No, l’unica cosa che conta sono i nostri diritti”.

 

È vero. L’articolo dice che l’Amministrazione Clinton ha effettuato più indagini sulla discriminazione degli affitti di quante ne siano state condotte nei dieci anni precedenti.

 

E così il vostro presidente si è fatto altri nemici tra le persone influenti.

 

In effetti la pressione contro di lui sta aumentando.

 

Il giornale dice qualcos’altro?

 

C’è la foto di un leader politico russo con i pugni sollevati: “Zhirinovsky aggredisce un collega in Parlamento”. Spiega che Vladimir Zhirinovsky “è stato ieri protagonista di un’altra rissa. Ha preso a pugni un avversario politico gridando: “Ti farò marcire in prigione! Ti strapperò i peli della barba a uno a uno!”.

 

Esiste il segretario di un partito che si sente in obbligo di provare la propria virilità prendendo a pugni i suoi avversari in Parlamento e ti meravigli che le Nazioni si facciano la guerra? La vostra è una razza primitiva, che comprende soltanto la forza. Sul vostro Pianeta non c’è una vera legge. La Vera Legge è quella naturale, che è osservabile e non ha bisogno di essere spiegata o insegnata. È la legge in base alla quale le persone decidono liberamente di farsi governare, perché quello è l’unico modo naturale. La loro quindi non è tanto una scelta, ma il mutuo riconoscimento di Ciò Che È. Le regole di questo tipo sono rispettate da tutti a causa delle loro innegabili conseguenze. Per fare un esempio, gli esseri evoluti non si danno una martellata in testa perché fa male, e per la stessa ragione non la danno a qualcun altro. Gli esseri evoluti hanno notato che se colpisci qualcuno con un martello gli fai male, se continui a colpirlo si arrabbia, e se lo fai infuriare prima o poi prenderà anche lui un martello e ti restituirà le botte. Gli esseri evoluti quindi sanno che colpire un altro con un martello è come ferire sé stessi. Non importa se il tuo martello è più grosso: prima o poi sarai a tua volta colpito. D’altra parte, anche gli esseri non evoluti osservano tutto ciò, ma a loro non importa. Gli esseri evoluti non hanno voglia di giocare a “chi ha il martello più grosso vince”, quelli primitivi invece non conoscono altro gioco. Incidentalmente, si tratta di un passatempo soprattutto maschile; poche donne hanno voglia di dare martellate.

 

Perciò le donne sono più evolute degli uomini?

 

La verità, come la Legge Naturale, è osservabile ed evidente. Solo ciò che non è evidente di per sé (quindi non è naturale) deve essere spiegato per diventare comprensibile. Ci vogliono persone molto decise per convincere la gente di ciò che non emerge a prima vista. A questo scopo avete inventato i politici. E il clero. Gli scienziati non parlano molto; se conducono un esperimento con successo mostrano ciò che hanno fatto, se invece falliscono non hanno nulla da dire. Non è necessario, perché la ragione del loro lavoro è evidente. I politici invece parlano molto anche se falliscono. Anzi, spesso più grande è il fallimento, più sono loquaci. E altrettanto vale per le religioni. Ma la Verità e Dio sono nello stesso luogo: nel silenzio. Quando hai trovato Dio e la verità non è necessario parlarne. È un fatto evidente. Se parli molto di Dio, probabilmente è perché Lo stai ancora cercando. Va benissimo, non c’è problema. Solo renditi conto di dove ti trovi.

 

Ma i maestri parlano continuamente di Dio. E noi ne stiamo parlando tantissimo in questo libro.

 

La gente insegna ciò che ha scelto di imparare. Ed è vero che questo libro parla di Me, oltre che della vita. Infatti hai deciso di scrivere queste conversazioni perché stai ancora cercando.

 

È vero.

 

E questo vale anche per le persone che lo stanno leggendo. Mi hai chiesto come mai, se non Mi piace ciò che vedo sulla Terra, non faccio nulla per cambiarlo. Io non giudico ciò che fate. Lo osservo, e a volte, come adesso, lo descrivo. Ma dimentica le Mie osservazioni, e poniti una domanda: che cosa provi rispetto a ciò che hai osservato sul tuo Pianeta? Hai sfogliato un solo quotidiano e hai scoperto che: le Nazioni rifiutano di riconoscere i diritti più elementari dei lavoratori; a causa della depressione economica, in Germania i ricchi diventano più ricchi e i poveri più poveri; il governo è costretto a obbligare i proprietari di case a rispettare la legge sugli affitti; un leader politico russo prende a pugni un collega in Parlamento. C’è qualcos’altro che quel giornale può mostrarMi a proposito della vostra società “civile”?

 

C’è un articolo intitolato “Sono i civili a soffrire di più per la guerra in Angola”. Il sottotitolo recita: “I capi vivono nel lusso mentre migliaia di persone muoiono di fame”.

 

Basta cosi, per favore. I vostri sistemi economici, politici, sociali e religiosi sono primitivi, ma Io non farò nulla per cambiare questa situazione: è necessario che esercitiate il libero arbitrio per raggiungere la meta che vi ho posto, vale a dire conoscervi come Creatori. Non vi indigna vedere di esservi evoluti pochissimo in migliaia di anni? Fortunatamente, di tanto in tanto la “civiltà” si rivolge a Me per un consiglio: “Dove abbiamo sbagliato?”, chiedete. “Come possiamo migliorare?” Il fatto che abbiate sistematicamente ignorato i Miei suggerimenti non Mi impedisce di offrirveli di nuovo, come un buon genitore che continua ad amare i propri figli anche se questi lo ignorano.

 

Che cosa potrebbe causare il radicale cambiamento di coscienza di cui parli?

 

È un lavoro lento. Stiamo scheggiando poco per volta il blocco di granito dell’esperienza umana, come scultori che vogliano svelare la bellezza della statua nascosta nel marmo.

 

Stiamo”?

 

Tu e Io, attraverso questi libri, e attraverso molti altri messaggeri: scrittori, artisti, produttori televisivi e cinematografici, musicisti, sciamani, guru... Persino alcuni politici e avvocati (ne esistono di sinceri!), medici, madri e padri, nonni e nonne, in America e nel resto del mondo. Siete i portabandiera, e per merito vostro la coscienza di molte persone sta mutando.

 

Dovrà verificarsi una calamità planetaria, come sostengono alcuni? Bisogna che la Terra si sposti sul proprio asse o sia colpita da un enorme meteorite perché la gente ascolti? Dobbiamo essere invasi dagli extraterrestri perché ci rendiamo conto che siamo tutti Uno?

 

Eventi così drammatici non sono indispensabili, ma potrebbero accadere.

 

Succederanno? Credi sia possibile predire il futuro?

 

Nemmeno Dio può farlo. Ti dico che potete costruire il vostro futuro, quindi createlo come volete.

 

Ma prima hai detto che il futuro non esiste, che tutto accade nello stesso istante, nell’Eterno Presente.

 

È vero.

 

Allora i terremoti, le inondazioni e i meteoriti stanno squassando la Terra “proprio adesso” o no? Non dirmi che non lo sai!

 

Vuoi che queste cose accadano?

 

Ovviamente no. Ma Tu hai detto che ogni cosa che avverrà in futuro è già successa e sta accadendo ora.

 

Esatto. Ma il Momento dell’Eterno Presente cambia in continuazione. È come un mosaico che è sempre lì, ma muta non appena ti distrai. Io sono in costante trasformazione.

 

Che cosa ti fa cambiare?

 

Le tue idee su di Me! I vostri pensieri modificano il mosaico in un istante! A volte il cambiamento è sottile, quasi inavvertibile. Ma quando c’è un pensiero intenso, o collettivo, allora l’effetto è tremendo.

 

Insomma, ci sarà o no una catastrofe di proporzioni mondiali?

 

Non lo so. Siete voi a decidere. Ricordate che state scegliendo la vostra realtà.

 

lo scelgo che non accada alcun disastro.

 

Allora non succederà. A meno che non accada, naturalmente.

 

Siamo da capo.

 

Sì. Devi imparare a vivere nella contraddizione. E devi apprendere la verità più grande: nulla importa.

 

Nulla importa?

 

Spiegherò questo concetto nel terzo volume.

 

Va bene, anche se preferirei non aspettare per conoscere la risposta.

 

Hai già tante nozioni da assimilare; datti tempo.

 

Sento che stai per lasciarmi. Parli sempre così quando hai deciso di andartene. Ho ancora delle domande da porti. Per esempio, esistono altre forme di vita nello spazio?

 

Ne parleremo nel prossimo libro.

 

Dammi almeno un’anticipazione.

 

Vuoi sapere se esiste vita intelligente nell’Universo, a parte voi? Ovviamente sì.

 

Sono primitivi come noi?

 

Alcuni. Altri lo sono anche di più, mentre altri sono più evoluti.

 

Siamo già stati visitati dagli extraterrestri?

 

Sì. Molte volte.

 

Per quale motivo?

 

Per indagare. A volte per aiutare.

 

Come?

 

Di tanto in tanto vi danno una piccola spinta. Sicuramente avrai notato che la Terra ha fatto più progressi tecnologici negli ultimi settantacinque anni che in tutto il resto della Storia.

 

Sì.

 

E immagini che tutto questo, dalle apparecchiature per la TAC al Concorde, ai microchip capaci di regolare il battito cardiaco, provenga dalla mente umana?

 

Certo!

 

Allora perché l’uomo non li ha inventati migliaia di anni fa?

 

Non lo so. Forse non c’erano i mezzi necessari. Una cosa porta all’altra, in un continuo processo evolutivo.

 

Non trovi strano che in un processo evolutivo che dura da milioni di anni all’improvviso, settantacinque o cento anni fa, ci sia stata un’“esplosione di comprensione”? Non ti pare che un passo avanti di proporzioni così consistenti sfidi la logica?

 

Che cosa stai cercando di dirmi?

 

Di prendere in considerazione la possibilità che siete stati aiutati.

 

Allora perché non riceviamo anche aiuti spirituali? Perché non ci viene data assistenza anche sul cambiamento di coscienza?

 

Ma l’avete! Che cosa credi sia questo libro?

 

Ecco…

 

Provocare un cambiamento di coscienza in un intero Pianeta è un processo lento. Ci vogliono tempo e pazienza. Intere vite, generazioni. Ma lentamente, poco per volta, ci state arrivando.

 

E Tu dici che in questo siamo aiutati da esseri provenienti dallo spazio?

 

Certamente. Molti di loro sono tra voi e vi sostengono da anni.

 

Perché non si fanno riconoscere? Non renderebbe più incisivo il loro contributo?

 

Il loro scopo è aiutarvi nel cambiamento che molti di voi desiderano, ma non di crearlo o forzarlo. Se si rivelassero sareste obbligati a dare grande rilevanza alle loro parole. Invece è meglio che le persone trovino la propria saggezza. La saggezza che viene da dentro non è facile da scartare come quella imposta dall’esterno.

 

Riusciremo mai a vedere questi extraterrestri per ciò che sono?

 

Certo. Arriverà un momento in cui la vostra coscienza si acuirà e la paura diminuirà, allora gli extraterrestri si riveleranno. Alcuni di loro si sono già fatti riconoscere da pochissime persone.

 

E che cosa mi dici della teoria, sempre più popolare, che gli esseri provenienti dallo spazio siano in realtà malvagi? Ce ne sono davvero alcuni che vorrebbero danneggiarci?

 

Esistono esseri umani che desiderano fare del male agli altri?

 

Eccome.

 

Forse potreste ritenere malvagi alcuni di quegli esseri, i meno evoluti. Ma vi ricordo di non giudicare. Nessuno fa mai qualcosa di scorretto secondo il proprio modello dell’Universo. Alcune forme di vita sono avanzate tecnologicamente, ma non spiritualmente. Anche la vostra.

 

Ma se questi esseri malevoli sono più progrediti di noi, che cosa impedisce loro di distruggerci?

 

Siete protetti.

 

Davvero?

 

Sì. Vi è stata data l’opportunità di vivere fino al compimento del vostro destino. La vostra stessa coscienza determinerà il risultato.

 

Che cosa significa?

 

Che in questo, come in tutto il resto, ciò che pensate è ciò che ricevete. Ciò che temete è ciò che attraete. Ciò cui fate resistenza persiste. Ciò che affrontate scompare, dandovi la possibilità di ricreare tutto, se lo desiderate, oppure di eliminarlo per sempre dalla vostra esperienza. Ciò che scegliete è ciò che sperimentate.                  angelo-luce.it

 

Non mi sembra che la mia vita vada così.

 

Perché dubiti del potere. Dubiti di Me.

 

Probabilmente non faccio bene.

 

Assolutamente no.

 

 

 

 


(20)

 

20

 

 

Perché le persone dubitano di te?

 

Perché dubitano di sé stesse.

 

Perché dubitano di sé stesse?

 

Perché così è stato insegnato loro.

 

Da chi?

 

Da altri che sostenevano di rappresentare Me.

 

Non capisco. Per quale ragione?

 

Perché era ed è l’unico modo di controllare la gente. Devi dubitare di te, altrimenti potresti decidere di reclamare tutto il tuo potere. E ciò non farebbe affatto piacere a chi detiene il potere e sa che l’unico modo per mantenerlo è quello di sviare ogni tentativo da parte del mondo di vedere, quindi eliminare alla radice, i problemi principali dell’umanità.

 

Che sarebbero?

 

La maggior parte dei problemi e dei conflitti (se non tutti) potrebbe essere risolta se abbandonaste il concetto di Separazione e adottaste quello di Visibilità. Non consideratevi mai più divisi gli uni dagli altri e da Me. Dite sempre soltanto la verità, e non accettate altro che la vostra più grande verità su di Me. La prima scelta porta alla seconda, perché se capite di essere Uno con tutti non potete mentire o non essere totalmente visibili, perché sapete che è nel vostro interesse. Certo, per questo cambiamento c’è bisogno di saggezza, coraggio e determinazione. Perché la paura cercherà di colpire al cuore questi concetti e farli sembrare falsi e tenterà di erodere queste magnifiche verità, svuotandole. Eppure non potrete avere la società che avete sempre sognato finché non riuscirete a vedere con chiarezza la verità principale: che ciò che fate agli altri lo fate a voi stessi, e ciò che non fate per gli altri non lo fate nemmeno per voi stessi, che il dolore degli altri è il vostro, e la gioia degli altri è vostra, e ogni volta che rifiutate una parte di tutto ciò rifiutate una parte di voi.

 

È il momento di reclamare voi stessi, di vedervi come siete realmente, quindi rendervi di nuovo visibili. Perché quando voi e la vostra relazione con Dio diventate visibili, Noi diventiamo indivisibili. E nulla potrà mai dividerCi. Anche se continuerete a vivere nell’illusione della separazione, usandola come uno strumento per creare voi stessi, da quel momento vi muoverete attraverso le vostre incarnazioni come esseri illuminati, vedendo l’illusione per ciò che è, e adoperandola con gioia per sperimentare ogni aspetto di Chi Siamo, senza però accettarlo come una realtà. Non dovrete più perdere la memoria per ricrearvi ogni volta daccapo, ma userete la Separazione in modo consapevole, scegliendo di manifestarvi come Ciò Che È Separato per uno scopo preciso. E quando sarete totalmente illuminati potrete scegliere di tornare alla vita fisica non più per creare o sperimentare nuovi aspetti dell’Io, ma per aiutare gli altri a ricordare. Allora sarete “portatori della luce” sarete parte del Risveglio. Altri lo hanno fatto.

 

Sono venuti qui per aiutarci a ricordare Chi Siamo?

 

Sì. Sono anime illuminate, che non cercano l’esperienza più alta di sé stesse perché l’hanno già avuta. Il loro unico desiderio è indirizzarvi verso quell’esperienza. Vi mostreranno la via, e la vita, di Dio. Diranno: “Io sono la via e la vita. Seguitemi”. Voi e Io siamo sempre uniti. Non potrebbe essere diversamente, eppure voi non siete coscienti di questa unione. Tuttavia, è possibile vivere in un corpo fisico in unione cosciente con Tutto Ciò Che È, esprimendo consapevolmente Chi Siete Realmente. Quando lo fate, divenite un modello per gli altri che hanno dimenticato e li aiutate a non perdersi per sempre nell’oblio. Questo è l’Inferno: smarrirsi per sempre nell’oblio. Ma io non lo permetterò, non lascerò che si perda una sola pecora, manderò un pastore, anzi; ne invierò molti, e tu puoi scegliere di essere uno di loro.

 

Anche adesso sul nostro Pianeta ci sono esseri come questi?

 

Sì. Ce ne sono sempre stati e ce ne saranno sempre. Non vi lascerò mai senza Maestri. Sul vostro Pianeta, come in molte altre parti dell’Universo, ne esistono molti, e in alcuni luoghi vivono insieme, in continua comunione, esprimendo costantemente la verità più alta. Sono le società illuminate di cui ti parlavo. Sono reali, e vi hanno mandato degli emissari.

 

Vuoi dire che Buddha, Krishna e Gesù venivano dali spazio?

 

Lo hai affermato tu, non lo.

 

È così?

 

È la prima volta che lo senti dire?

 

No. Ma è vero?

 

Tu credi che prima di venire sulla Terra quei Maestri siano esistiti altrove e vi siano tornati dopo la cosiddetta morte?

 

Sì.

 

E dove credi sia quel posto?

 

Ho sempre pensato che si trattasse del Paradiso.

 

Dove immagini che sia il Paradiso?

 

Non lo so. In un altro regno, credo.

 

In un altro mondo?

 

Sì. Ma lo definirei un mondo spirituale, non un Pianeta.

 

Infatti è il mondo spirituale. Che cosa ti fa pensare che gli Spiriti Santi non possano scegliere di vivere in un luogo qualsiasi dell’Universo, proprio come hanno fatto quando sono apparsi nel vostro mondo?

 

Non ci ho mai pensato. Allora Gesù era un uomo venuto dallo spazio!

 

Non ho detto questo.

 

Insomma, lo era o no?

 

Sii paziente, figlio Mio. Corri troppo. Ci sono molte altre cose da dire prima. Abbiamo ancora da scrivere un libro intero.

 

Dovrò aspettare il terzo volume per saperlo?

 

Te l’ho detto fin dall’inizio: ci saranno tre libri. Il primo si occuperà delle verità e delle difficoltà della vita individuale, il secondo discuterà le verità del vivere come una famiglia su questo Pianeta e il terzo svelerà le verità più grandi, che hanno a che fare con le eterne domande. Nel prossimo libro saranno rivelati i segreti dell’Universo. O forse no.

 

Non sopporto più questo gioco. Sono stanco di “vivere nella contraddizione”, come dici Tu. Voglio che ciò che è in un modo sia in quell modo.

 

Allora così sarà.

 

A meno che non sia cosi.

 

Esatto! Hai capito! Ora comprendi la Dicotomia Divina. Tutto ciò che è stato, che è adesso, e che sarà, esiste proprio in questo istante, quindi Tutto Ciò Che È ... È. Tuttavia quell’essere è in costante cambiamento, perché la vita è un processo di creazione continua Dunque, Ciò Che È... NON È. L’essere non è mai lo stesso, il che significa che l’essere non è.

 

Ma allora come può una cosa qualsiasi avere un significato?

 

Non ce l’ha! Ma stai di nuovo bruciando le tappe. Ogni cosa a suo tempo, figlio Mio; questo e altri grandi misteri saranno chiariti dopo il terzo volume. A meno che…

 

A meno che non lo siano.

 

Precisamente.

 

D’accordo. Ma prima, o meglio, per le persone che forse non leggeranno mai quel libro, quali sono, qui e ora, i modi per tornare alla saggezza, alla chiarezza, a Dio? Dobbiamo rivolgerci alla religione? È quello l’anello mancante?

 

Tornate alla spiritualità. Lasciate perdere la religione.

 

Questa affermazione farà arrabbiare molti.

 

Un sacco di gente reagirà con rabbia a tutto quello che hai scritto, a meno che non lo faccia.

 

Perché dici di lasciar perdere la religione?

 

Perché non è un bene per voi. Per avere successo una fede organizzata deve convincere le persone di averne realmente bisogno. E per credere in qualcosa di esterno, le persone devono perdere la fede in se stesse. Quindi il primo compito di ogni religione è farvi perdere la fede in voi stessi. Il secondo è farvi vedere che possiede le risposte che a voi mancano. Il terzo scopo, il più importante, è indurvi ad accettare quelle risposte senza fare domande. Per fare domande bisogna pensare, e se pensate cominciate a tornare alla Fonte Interiore. La religione non può permettere che ciò accada, perché potreste trovare risposte diverse da quelle stabilite. Perciò la religione deve farvi dubitare di voi stessi e della vostra capacità di pensare. Ma questa è un’arma a doppio taglio, perché se non potete accettare i vostri stessi pensieri senza metterli in dubbio, come potete non dubitare anche delle idee su Dio che la religione vi ha fornito? Dopo un po’ dubiterete perfino della Mia esistenza (cosa di cui, prima della religione, non avevate mai dubitato). Quando vivevate seguendo le vostre intuizioni forse non avevate un’immagine precisa di Me, ma eravate certi della Mia esistenza. È stata la religione a creare gli agnostici. È stata la religione a riempire il cuore degli uomini con il Timore di Dio, quando una volta l’uomo amava Ciò Che È in tutto il Suo splendore. È stata la religione a ordinare all’uomo di prostrarsi, mentre prima gli esseri umani si elevavano gioiosamente verso Dio. È stata la religione a riempire l’uomo di preoccupazioni rispetto all’Ira Divina, quando una volta l’uomo cercava Dio per alleggerire il proprio fardello. È stata la religione a dire all’uomo di vergognarsi del proprio corpo e delle sue funzioni naturali, quando una volta l’uomo le celebrava come il più grande dono della vita. È stata la religione a insegnarvi che avete bisogno di un intermediario per poter raggiungere Dio, quando una volta potevate raggiungerMi semplicemente vivendo la vostra esistenza con bontà e sincerità. Dovunque si sia diffusa la religione ha creato separazione, che è l’opposto di Dio. La religione ha diviso l’uomo da Dio e dagli altri uomini e donne. Alcune religioni sostengono persino che l’uomo sia superiore alla donna, avallando così ogni tipo di soprusi ai danni di metà della specie umana. Dio non è superiore all’uomo, e l’uomo non è superiore alla donna. Questo non è “il naturale ordine delle cose”, ma quello che gli uomini desideravano quando fondarono le loro religioni maschili. La religione relega ancora oggi le donne a una parte spirituale di seconda classe, considerandole inadatte a insegnare la Parola di Dio o a celebrare i rituali. Ti dico questo: nessuno è più adatto di un altro a essere un Mio sacerdote. Ognuno di voi lo è. Ma molti sono affamati di potere e non amano spartirlo, così hanno costruito l’immagine di un Dio avido, che ama soltanto esercitare la sua autorità. Eppure ti dico che il più grande dono di Dio è la divisione del Suo potere. Io vorrei che tutti voi foste come Me.                                       himmels-engel.de

 

Ma è impossibile! Questo sarebbe blasfemo.

 

La cosa davvero blasfema è che vi siano state inculcate idee del genere. Voi siete stati fatti a immagine e somiglianza di Dio. Questo è il destino che siete venuti a compiere. Non siete venuti a dibattervi e a lottare per non arrivare mai alla meta. Non vi ho inviati a compiere una missione impossibile. Credete nella bontà di Dio e nella vostra bontà in quanto creature di Dio.

 

In questo libro hai detto una cosa che mi ha intrigato, e mi piacerebbe tornarci sopra. Hai affermato: “Al Potere Assoluto non chiede assolutamente nulla”. È questa la natura di Dio?

 

Adesso hai capito. Io ho detto: “Dio è ogni cosa e diventa ogni cosa. Non c’è nulla che Dio non sia, e tutto ciò che Dio sperimenta lo sperimenta attraverso di voi”. Nella Mia forma più pura, Io sono l’Assoluto. Sono Assolutamente Ogni Cosa, quindi non voglio, non chiedo e non Mi serve mai qualcosa. A partire da questa forma purissima divento tutto ciò che Mi fate divenire. Ma qualunque cosa facciate di Me non posso dimenticare e tornerò sempre alla Mia Forma Più Pura. Tutto il resto l’avete inventato voi. C’è chi vuole fare di Me un Dio geloso. Ma come potrebbe essere geloso un essere che ha, e che è, Tutto? Alcuni vogliono trasformarmi in un Dio iracondo. Ma che cosa potrebbe generare in Me l’ira se non posso essere danneggiato in nessun modo? Altri ancora Mi considerano un Dio vendicativo. Ma su chi Mi dovrei vendicare, se tutto ciò che esiste è Me? E perché vi avrei creato, vi avrei dato il potere di agire, la libertà di scegliere ciò che desiderate fare? Solo per punirvi per l’eternità se fate la scelta “sbagliata”? Ti dico questo: non farei mai una cosa simile, e in questa verità risiede la vostra liberazione da un Dio tiranno. Non c’è alcuna tirannia, se non nella vostra immaginazione. Potete tornare a casa quando volete. Possiamo essere di nuovo insieme in ogni momento. Potete conoscere di nuovo l’estasi dell’unione con Me, se soltanto lo decidete. Basta un alito di vento sul vostro viso, o il canto di un grillo sotto il cielo stellato in una notte estiva. Potete essere Uno con Me guardando un arcobaleno, udendo il primo strillo di un neonato, guardando l’ultimo raggio di sole al tramonto o esalando l’ultimo respiro.

 

Sarò sempre con voi, fino alla fine dei tempi. La vostra unione con Me è completa, lo è sempre stata e sempre lo sarà. Voi e Io siamo Uno, ora e sempre. Andate e rendete la vostra vita un’affermazione di questa verità. Fate che i vostri giorni e le vostre notti siano il riflesso della vostra idea più elevata. Permettete ai vostri momenti di colmarsi dell’estasi di vedere Dio manifestarsi attraverso di voi. Fatelo attraverso l’espressione del vostro Amore eterno e incondizionato per tutti coloro che sfiorano la vostra vita. Siate una luce nelle tenebre, ma non maledite le tenebre. Siate portatori della luce. Lo siete. Così sia.

 

 

 

 


(21)

 

CONCLUSIONE

 

 

Grazie per esservi uniti a me in questo viaggio. So che per alcuni non è stato facile.

 

Molte idee qui presentate sfidano concetti in cui abbiamo sempre creduto, comportamenti da sempre adottati.

 

Questo materiale ci invita a creare nuove convinzioni, a promuovere altri principi, ad abbracciare nuove idee.

 

È il “movimento del pensiero nuovo”: non un’organizzazione o un elemento sociale, ma un processo per cui la società si trasforma.

 

Ho pubblicato questo materiale esattamente come mi è stato dato per raggiungere la massa e contribuire al cambiamento.

 

Non possiamo continuare a vivere così. Le idee e le costruzioni dalle quali ci siamo fatti guidare finora non hanno funzionato; di fatto ci hanno quasi distrutti. Dobbiamo cambiare, se vogliamo avere ancora un mondo da lasciare in eredità ai nostri figli e nipoti.

 

Detto ciò, vorrei aggiungere che ho enormi speranze per il nostro futuro. Sono convinto che l’uomo abbia un’opportunità senza precedenti di rimuovere i blocchi che da millenni ci impediscono di realizzare le nostre possibilità. E vedo ovunque una crescita non solo individuale, ma anche collettiva.

 

So che è questa coscienza collettiva a fornire l’energia che alimenta il motore della nostra esperienza su questo Pianeta. Ciò che più conta è quindi il grado della nostra coscienza.

 

Ho capito che lo scopo Divino di questo libro è quello di acuire la coscienza collettiva. Le parole che avete letto non sono destinate solo a me, ma sono state date attraverso me a tutto il mondo. Ognuno di voi può dire altrettanto.

 

Permetterete a queste parole di fermarsi dove sono adesso? Farete concludere il loro viaggio nella vostra mente? Oppure diventerete anche voi dei messaggeri, impegnati a trasmetterle a un pubblico sempre più vasto?

 

Quasi tutti siamo d’accordo che le cose non vanno molto bene, dunque perché non agire collettivamente per cambiare la situazione?

 

La domanda cui ci troviamo di fronte è: come possiamo trasformare la consapevolezza individuale in azione comune?

 

Credo che sia possibile non solo vivendo e diffondendo il messaggio di Dio, ma anche sforzandoci coscientemente di unirci ad altri che hanno fondato organizzazioni e gruppi impegnati a cercare nuove s oluzioni.

 

Qui di seguito ne suggerisco tre, pur sapendo che ne esistono molti altri.

 

Se concordate almeno in parte con ciò che avete letto qui potete contattare e aiutare l’Institute of Ecolonomics (istituto di Ecolonomia) creato dal mio amico Dennis Weaver.

 

È fondato sull’idea che l’ecologia e l’economia non siano nemiche, e che conciliarle sia l’unico mezzo per migliorare le condizioni di vita sulla Terra.

 

Dennis e l’istituto stanno esplorando nuove vie di comunicazione mondiale tra il settore degli affari e gli individui e le organizzazioni impegnate a difendere la nostra ecologia.

 

Bisogna individuare modalità di commercio, di offerta dei servizi, di produzione che rispondano a criteri ecologici, oltre che economici.

 

Per sviluppare questa teoria Dennis ha coniato la parola “ecolonomia”.

 

Se anche voi desiderate contribuire a diffondere questi principi, o anche soltanto informazioni, scrivete a:

 

The Institute for Ecolonomics

Post Office Box 257

Ridgeway, CO 81432, USA.

 

Un’altra organizzazione che ha catturato il mio interesse (e la mia ammirazione) è la Foundation for Ethics and Meaning (Fondazione per l’Etica e il Significato), creata da Michael Lerner, con il quale ho discusso i problemi sollevati dal presente volume.

 

Obiettivo della Fondazione è modificare i principi fondamentali della nostra società, in modo che la produttività e l’efficienza delle aziende, delle leggi e delle regole di convivenza civile non siano più misurate con il metro della ricchezza e dei potere, ma in base al grado in cui ci aiutano ad accrescere la capacità di instaurare rapporti umani amorevoli e di essere sensibili alle esigenze etiche, spirituali ed ecologiche.

 

La fondazione ha varie sedi distaccate negli Stati Uniti, e alcune stanno chiedendo ai governi di considerare la responsabilità sociale mostrata nel tempo da un’azienda, prima di concederle dei contratti. Nel caso non sia approvata, può ripresentarsi ogni vent’anni ed essere reinserita tra i fornitori dei governo sulla base della condotta tenuta in quel lasso di tempo.

 

La fondazione tiene conto sia dei bisogni economici sia dei diritti individuali, e si oppone alle forze politiche ed economiche intenzionate a negare gli uni o gli altri.

 

Michael è l’autore di The Politics of Meaning, un libro di cui raccomando caldamente la lettura.

 

Se volete abbonarvi alla rivista della fondazione, intitolata Tikkun, o se volete saperne di più sul lavoro di Lerner rivolgetevi a:

 

The Foundation for Ethics and Meaning

26 Fell Street

San Francisco, CA 94103, USA.

Tel. 001 (415)575-1200

 

La terza organizzazione è il Center for Visionary Leadership (Centro per una guida visionaria), fondato da Corinne McLaughlin e Gordon Davidson, che hanno anche pubblicato due libri a mio parere molto importanti: Spiritual Politics: Changing the World from the Inside Out e Builders of the Dawn.

 

Il centro educativo da loro fondato cerca di usare l’intuizione spirituale per trovare soluzioni innovative ai problemi sociali.

 

Offre inoltre corsi pubblici, consulenze e corsi di formazione rivolti a individui e gruppi per creare leader sensibili ai valori umani.

 

Una delle idee più interessanti è un programma di dialogo con i cittadini per contribuire ad appianare i contrasti che dividono gli uomini.

 

Potete entrare a far parte dell’organizzazione rivolgendovi a:

 

The Center for Visionary Leadership

3408 Wisconsin Ave. NW

Suite 2000 Washington, D. C. 20016, USA.

Tel. 001 (202) 237-2800

www.CVLDC@netrail.net

 

Alcuni di voi forse sceglieranno di aiutare tutte e tre queste organizzazioni, come ho fatto io.

 

Ma qualunque sia la vostra scelta, il mio scopo è mostrarvi che non è vero che un individuo non può avere un’influenza reale e durevole sui problemi che si trova ad affrontare.

 

Vorrei dare una risposta alla domanda: “... Ma che cosa posso fare io?

 

C’è un’infinità di cose che potete fare, e una quantità di posti dove farle.

 

Questa è un richiamo all’azione, un invito a unirvi a me per formare un’armata di lavoratori spirituali, uniti dal desiderio di portare amore nel mondo e di far tornare la gioia.

 

Dopo avere letto le parole che mi sono state trasmesse non posso più essere la stessa persona, e non potete esserlo neppure voi. Molti avranno problemi ad accettare ciò che si dice in questo libro. Dopo tutto noi umani ci siamo convinti di essere una razza magnifica, superiore e illuminata.

 

I miei libri osservano il punto che crediamo di avere raggiunto e affermano: Non è proprio così”.

 

Guardano dove diciamo di essere diretti e dicono: “Continuando in quella direzione non ci arriverete mai”.

 

Per questo possono creare un certo disagio. Ma il disagio è sempre un sintomo di crescita. La vita inizia dove termina la zona in cui ci sentiamo al sicuro.

 

Ovviamente, crescere non significa accettare qualunque idea ci venga proposta, e certamente le opinioni presentate nei miei volumi non devono essere prese come una sorta di Vangelo.

 

Anzi, questa è l’ultima cosa che Dio vorrebbe da noi.

 

Secondo le Sue parole, il tesoro è nella domanda, non nella risposta.

 

Questo libro ci invita non ad accettare le Sue risposte, ma a porci continuamente le Sue domande.

 

Le domande che trovate in questi scritti conducono non solo al limite della nostra zona di sicurezza”, ma anche delle nostre idee, convinzioni ed esperienze.

 

Ci sfidano a creare un’esperienza nuova.

 

Se pensate che vi piacerebbe partecipare al processo di creazione collettiva di questa esperienza, se siete persone attive piuttosto che reattive, se sapete di essere dei messaggeri, unitevi al nostro esercito.

 

Diventate Portatori della Luce. Aiutate le organizzazioni menzionate o qualunque altro gruppo o causa che conosciate.

 

C’è un’ultima organizzazione di cui voglio parlarvi; si chiama ReCreation e l’abbiamo fondata Nancy e io.

 

Il suo fine è restituire le persone a sé stesse, aiutando così il mondo a cambiare. Il nostro lavoro è iniziato con una newsletter mensile, inviata a chiunque la richiedesse (dopo la pubblicazione dei primo volume delle mie conversazioni con Dio gli abbonati sono diventati migliaia, sparsi ovunque).

 

Il programma prosegue con un impegno in prima persona a diffondere il messaggio in tutto il mondo.

 

Crediamo che il fulcro dei nostro lavoro sia l’invito che rivolgiamo a tutti voi di diventare agenti dei mutamento nel vostro mondo quotidiano, mentre ricreate voi stessi.

 

Tutta la vita è un processo di ricreazione, che inizia nell’anima di ognuno di noi. L’anima sa quando è il momento giusto per impegnarsi nel cambiamento e passare allo stadio successivo.

 

Io so che per me questo momento è arrivato.

 

Per questo ho annunciato pubblicamente che una delle mete della nostra fondazione è quella di sponsorizzare e organizzare il primo Simposio Internazionale sull’integrazione tra Spiritualità e Governo.

 

Sono convinto che se gli abitanti di questo Pianeta decidessero di governarsi da soli partendo dalla comprensione più profonda, invece che dai pensieri più meschini, il mondo potrebbe trasformarsi da un giorno all’altro.

 

Noi vorremmo che il Simposio diventasse un catalizzatore capace di accelerare e ampliare un processo già in atto, quello per cui le persone di buona volontà e di nobili intenzioni si uniscono per affrontare i problemi che ci dividono, per celebrare le differenze tra noi e arricchire la nostra esperienza di tutto ciò che ci unisce come esseri gloriosi che popolano un luogo straordinario dell’Universo.

 

La nostra fondazione organizza anche seminari, ritiri spirituali, conferenze e programmi di vario genere in tutto il mondo.

 

Cerchiamo di mantenere molto basso il costo di partecipazione alle iniziative e riserviamo sempre almeno il venti per cento dei posti a borse di studio totali o parziali, in modo da rendere le lezioni accessibili al maggior numero di persone, indipendentemente dalle loro possibilità economiche.

 

Questo è il modo in cui Nancy, io e alcuni nostri amici abbiamo deciso di lavorare per cambiare la realtà.

 

Con questo commento in chiusura spero di avere offerto anche a voi alcuni strumenti per collaborare a tale mutamento.

 

Il mio prossimo libro si spingerà anche oltre, descrivendo nei particolari il processo evolutivo degli esseri senzienti e i sistemi sociali delle civiltà più evolute dell’Universo.

 

Sarà un modello straordinario per chi, come noi, sceglie di muoversi attraverso la vita in modo nuovo.

 

La nostra newsletter contiene suggerimenti e osservazioni su come farlo.

 

Le informazioni sono presentate sotto forma di risposte alle domande poste dai lettori di tutto il mondo sul materiale contenuto nei miei scritti.

 

Vi troverete anche informazioni sulle attività della fondazione e su come entrare a far parte dei nostro gruppo, se sceglieste di farlo.

 

Per riceverla scrivete a:

 

ReCreation

The Foundation for Personal Growth

And Spiritual Understanding

Postal Drawer 3475

Centrai Point, Oregon 97502, USA

Tel. 001 (541) 734-7222

www.Recreating@aol.com

 

Il costo è di venticinque dollari l’anno, per coprire le spese di spedizione e contribuire al lavoro che ho appena descritto.

 

Se vi interessa ricevere le informazioni, ma in questo momento non potete contribuire finanziariamente, richiedete un abbonamento con borsa di studio e ve lo manderemo con piacere.

 

Basterà che specifichiate questa richiesta nella vostra lettera. Vorrei concludere con una nota personale.

 

Dopo la pubblicazione dei primo volume, molti mi hanno inviato lettere piene di comprensione, compassione e amore.

 

Non so dirvi quanto sia stato importante per me.

 

Spesso chi mi scriveva mi chiedeva come fosse cambiata la mia vita dopo avere ricevuto il messaggio di Dio. Una risposta particolareggiata sarebbe lunga, ma posso dirvi che i mutamenti sono stati profondi. Mi sento una persona nuova, sotto tutti i punti di vista.

 

Ho ristabilito una relazione amorevole con i miei bambini. Ho conosciuto e sposato la donna più straordinaria che abbia mai incontrato. Mi sono perdonato per il mio passato, in cui spesso ho compiuto azioni che molti definirebbero imperdonabili. Mi sono riconciliato non solo con ciò che sono stato, ma anche con Ciò Che Sono, quindi con Chi Scelgo Di Essere. Ho imparato che io non sono il mio ieri, e che creo il mio meraviglioso domani vivendo oggi le mie visioni più grandi.

 

Poiché vi siete uniti a me, aiutandomi con le vostre lettere e leggendo anche questo secondo libro, spero che lavoreremo ancora insieme per diffondere questa visione che diventerà la nostra, permettendoci così di cambiare davvero il mondo.

 

È un compito molto impegnativo, ma a coloro cui è stato dato molto viene chiesto molto.

 

E anche se possiamo sentirci spinti fuori della nostra zona di sicurezza, dobbiamo ricordare che lì comincia l’avventura, ci aspettano le nuove opportunità, ha inizio la nuova realtà.

 

Ed è lì che dobbiamo incontrarci, voi e io, se, come diceva Robert Kennedy, vogliamo cercare un mondo nuovo.

 

Il poeta francese Guillaume Apollinaire ha scritto:

 

“Avvicinatevi all’orlo.”

“Non possiamo. Abbiamo paura.”

“Avvicinatevi all’orlo.”

“Non possiamo. Cadremo giù!”

“Avvicinatevi all’orio.”

E si avvicinarono.

E lui li spinse.

E volarono.

 

Avvicinatevi. Voliamo insieme.

 

 

Neale Donald Walsch

 

 

 

 

 

 

 

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